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Descrizione
La lunga stagione che prende le mosse dall'autunno del Rinascimento offre, nell'ambito della lirica religiosa, testi, seppur letterariamente diseguali, di straordinario interesse. Il volume - a seguito delle "Rime sacre dal Petrarca al Tasso " - presenta, con indagini originali e penetranti, figure sin qui rimaste in ombra, come Ferrante Carafa, cantore della vittoria di Lepanto, e Angelo Grillo; icone come il topos delle lacrime e del pianto nell'età del Tasso; antologie di rime sacre che nel primo Seicento fiorentino disegnano una suggestiva rappresentazione di san Francesco come "nuovo Prometeo cristiano"; la severa riforma neoclassica nella poetica sacra, nel progetto e nell'opera di Urbano VIII e del circolo barberiniano; la poesia biblica di Loreto Mattei con la meditazione sui limiti della parola umana dinnanzi al mistero della Parola divina. Prospettiva storica, analisi di testi, rigoroso scavo bibliografico: un contributo importante, e non privo di sorprese, alla conoscenza di un periodo della letteratura religiosa sin qui poco esplorato.
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DETTAGLI DI «Rime sacre tra Cinquecento e Seicento»
Recensioni di riviste specialistiche su «Rime sacre tra Cinquecento e Seicento»
Ferrante Carafa, colui che cantò la vittoria di Lepanto, le rime sacre dell’età del Tasso, il benedettino Angelo Grillo e i suoi Pietosi affetti, i florilegi fiorentini in lode a san Francesco, il circolo barberiano, il chiaroscuro di Loreto Mattei: sono questi gli studi raccolti dal vol. che vuole essere una ricognizione della lirica religiosa a partire dal tardo Rinascimento per innervarsi nel primo Seicento. I curatori Doglio e Delcorno s’inoltrano in un periodo della letteratura religiosa ancora tutto da scoprire.
Tratto dalla rivista Il Regno n. 14/2008
(http://www.ilregno.it)
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