Lettere luterane

Gennariello è tornato, è tra noi, ha il ciuffo ribelle di quegli ormai lontani primi anni Settanta. È tornato per cogliere la definitiva «mutazione antropologica» che ha devastato la società italiana negli ultimi decenni. La «grande trasformazione» degli anni Sessanta ha, infatti, annientato una secolare civiltà contadina ponendo fine a volti, a dialetti, a ritmi di vita: il risultato è stato quello di «un paese di cinquanta milioni di abitanti» che ha subito «la più profonda mutazione culturale della sua storia (coincidendo con la sua prima unificazione) ». Gennariello, dunque, è il protagonista immaginario di questo breve trattato pedagogico pasoliniano inserito in un vol. che presenta anche altre interessanti traiettorie su cui soffermarsi. Ri-leggere queste magmatiche pagine significa, forse, capire come e perché siamo giunti a un’Italia contemporanea fatta di veline che non sanno se diventare deputate di un Parlamento sempre più svuotato delle sue prerogative o attrici di film senza storia.

Tratto dalla rivista Il Regno n. 22 del 2009
(http://www.ilregno.it)