Per difesa e per amore. La lingua italiana oggi
(Gli elefanti. Saggi)EAN 9788811680970
Attentissimo a ogni frusciare di lessico e di strutture linguistiche in ogni loro manifestazione, G. L. Beccaria ci spalanca avanti agli occhi una panoramica della quale avvertivamo forse una presenza sommersa, senza formularne l’estensione. Come in tutti gli altri suoi interventi, si dimostra un maestro nel combinare il fascino di ciò che ci comunica e il rigore della documentazione, abilmente collocata dietro le quinte degli scenari evocati. Il volume risulta dalla rifusione e dal rimaneggiamento di alcune delle rubriche settimanali, apparse sotto l’intestazione Parole in corso, pubblicata settimanalmente su “Tuttolibri”. Nel travaso non è stato eliminato il rapporto empatico e diretto con il lettore. Alcuni paragrafi sono apparsi altrove, altri non sono ancora stati pubblicati. Il tutto si fonde in armonia di stile e di contenuto. Nonostante il carattere giulivo, l’opera si rivela ricca e profonda. Non ne deve sfuggire la rilevanza culturale. «Insostenibile si fa talvolta l’assedio delle parole, che si moltiplicano su giornali e riviste, rimbalzano da spot e telefonini, ci aggrediscono dai manifesti pubblicitari, colano dai muri dei palazzi imbrattati, risuonano da radio e tv, sciamano nel polipaio di Internet. Il grande fiume del bla-bla universale sembra sommergerci con termini spesso sconosciuti, enigmatici, petulanti, con il turbinare di voci che possono spesso manipolarci o allettarci, che ci disorientano e ci confondono ma anche ci attraggono, ci rischiarano e ci consolano. Nel linguaggio continuiamo a cercare conforto: soltanto attraverso le parole possiamo conoscere il mondo, plasmare il pensiero; soltanto attraverso le pagine dei grandi scrittori riceviamo emozioni decisive e profonde. Gian Luigi Beccaria, in Per difesa e per amore, [capitolo dopo capitolo, in limpide e argute istantanee], ci dice “che lingua fa” oggi in Italia, disegna la mappa di un italiano ora “di plastica”, ora invece fiorito melograno. Ricco di annotazioni sorprendenti, il libro è di lettura piacevole, ma soprattutto utile e necessaria perché possiamo padroneggiare meglio i nostri discorsi, e soprattutto quelli di chi oggi – spesso con invadente arroganza – pretende di dirci la verità».
Tratto dalla rivista "Salesianum" 72 (2010) 2, 398-399
(http://las.unisal.it)
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