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Descrizione
All'inizio degli anni Sessanta, grazie a Giovanni XXIII e al Concilio Vaticano II, la Chiesa cattolica aveva deciso di aprirsi alla modernità e alla democrazia. Il pontificato di Benedetto XVI si muove oggi in tutt'altra direzione; le riflessioni su Auschwitz e sugli ebrei, il discorso di Ratisbona sull'Islam, le prese di posizione su aborto e contraccezione, e in generale il ferreo controllo sulla dottrina e sulla gerarchia della Chiesa, fanno parte di un preciso progetto, perseguito con lucidità e coerenza. Alan Posener ha ricostruito la biografia di Joseph Ratzinger e ne ha preso in esame le posizioni, i discorsi pubblici e le encicliche: quello che emerge è un nuovo fondamentalismo. Ma è davvero di questo che ha bisogno la Chiesa cattolica, oggi? È questa la risposta da dare oggi ai problemi del pianeta e alla crisi dell'identità occidentale? E qual è il rapporto tra queste prese di posizione (che hanno così spesso valenza politica) e i nostri bisogni spirituali? Quando il papa ha riaccolto nel grembo della Chiesa un negazionista dell'Olocausto, lo sconcerto è stato enorme. Tuttavia la sua non è stata una mossa avventata; Alan Posener dimostra al di là di ogni dubbio che Benedetto XVI conduce già da tempo una crociata contro le conquiste della modernità. È giunta l'ora di tirare le debite conseguenze.
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DETTAGLI DI «La crociata di Benedetto. Il Vaticano in guerra contro la modernità»
Tipo
Libro
Titolo
La crociata di Benedetto. Il Vaticano in guerra contro la modernità
Traduttore
Scopacasa P.
Editore
Garzanti Libri
EAN
9788811601098
Pagine
280
Data
2010
Collana
Saggi
Recensioni di riviste specialistiche su «La crociata di Benedetto. Il Vaticano in guerra contro la modernità»
Scritto polemico contro Benedetto XVI. «Sì, io accuso Benedetto. Ritengo il suo pensiero e le sue azioni pericolose e spregiative nei confronti del genere umano e cerco di spiegare il perché». Il papa – per l’a. – non punta soltanto a cancellare la Rivoluzione francese, ma ritiene anche che la modernità vada rimossa. Persegue una revoca dell’Illuminismo. La scrittura pamphlettistica e militante del testo si concentra non sulla persona, né sulla teologia, ma sulla ricaduta politica dell’insegnamento del papa. Il cui fine è l’abbandono «di tutto ciò che fa della società occidentale moderna, pur con tutte le sue imperfezioni, quella più attraente e degna di essere vissuta che il nostro pianeta abbia conosciuto finora». I cc. ripercorrono alcuni snodi del suo insegnamento: dalla denuncia del relativismo all’«allargamento della ragione », dalla memoria dell’Olocausto al riavvicinamento coi lefebvriani, dalle indicazioni morali alle violenze sessuali nella Chiesa, dal «disegno intelligente» al caso Galileo, dalla denuncia anti-islamica alla società teocratica. Un contraltare dei laudatores, con gli stessi limiti e qualche sgradevolezza in più.
Tratto dalla Rivista Il Regno 2010 n. 22
(http://www.ilregno.it)