Ci è stato dato un figlio. Il libro dell'Emmanuele (Is 6,1-9,6). Struttura retorica e interpretazione teologica
(Biblioteca di teologia dell'evangelizzazione)EAN 9788810450031
Don Guido Benzi — presbitero della diocesi di Rimini, docente di Sacra Scrittura, direttore dell'Ufficio catechistico diocesano, membro del Consiglio di presidenza dell'Associazione biblica italiana — ci presenta il frutto del suo dottorato presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma. Lo studio traccia le coordinate esegetico-teologiche per comprendere, come si afferma nel sottotitolo, «la struttura retorica» e l'«interpretazione teologica» del cosiddetto libro dell'Emmanuele (Is 6,1-9,6). Ne esce uno spaccato organico e unitario strutturato attorno alla sequenza di Is 7,1-8,18 (memoriale isaiano), che e preceduta da un portale dato da Is 6,1-13 (vocazione e missione di Isaia) e conclusa da Is 8,199,6 (oracolo dell'Emmanuele).
Tutto il lavoro segue in buona sostanzia la proposta di lettura dei testi biblici fatta dall'esegeta Paul Beauchamp (1924-2001), uno tra i più apprezzati biblisti del secolo scorso, la cui riflessione ha il pregio di saper integrare la dimensione spirituale ed esistenziale con la consueta fondamentale esegesi. Egli invita ad accostare il testo biblico in modo organico, cioè attento non solo alle singole unità narrative ma anche alle loro interconnessioni e interrelazioni dentro l'inscindibile racconto biblico. Infatti, se l'esegesi si compie solamente arrestandosi a ridosso di un testo (esegesi basilare) è fondamentale ma ancora limitata; se invece essa «si apre alle ragioni e alle forme vive che promanano da un testo (esegesi teleologica)» s'innesca la genuina lettura. «La proposta di Beauchamp è di rinvenire all'interno della stessa Scrittura una legge di scrittura-interpretazione-riscrittura che aiuta a comprendere il testo nella sua globalità» (pp. 34-35).
Questa «legge» sta all'origine delle molteplici forme di ripetizione e di parallelismo che caratterizzano gran parte dei testi biblici, e che si possono fa emergere con un'a deguata metodologia di analisi «retorica» (mirante a ricercare la «struttura» di un testo, cioè la sua organizzazione in parti) e si possono approfondire sia sul versante letterario come anche in quello tematico, arricchendo così la comprensione del testo. Sorge pertanto una «costellazione di signifi- cati che dice sempre riferimento a un'antropologia e che esercita sui testi una "pressione" in vista di una loro ulteriore comprensione attraverso la serie di altri testi» (p. 15). Con questo approccio ermeneutico e teologico, G. Benzi ci propone l'analisi della sezione di Is 6,1-9,6: un testo ampiamente studiato e discusso tra diverse opinioni, metodologie e ipotesi interpretative.
L'interpretazione tradizionale del libro dell'Emmanuele ne fa uno dei principali annunci messianici; e nella stessa direzione conclude l'autore: «Come Isaia ha consegnato ai suoi discepoli-lettori la sua attestazione con un atteggiamento di fiduciosa attesa (8,17), così la rilettura di questi testi, avvenuta in un tempo successivo, ha consegnato la testimonianza del profeta a tutto un popolo di credenti, il quale ha riconosciuto in questi testi il medesimo annuncio di salvezza proiettato in una figura messianica di liberazione» (p. 336). Il volume è suddiviso in tre parti precedute da una chiara e preziosa Introduzione (pp. 13-22) e chiusa da una dettagliata Conclusione (pp. 323-337) e ampia Bibliografia (pp. 339-356).
La prima parte (pp. 23-69) è composta di due capitoli che tracciano le linee metodologiche e la delineazione dell'area testuale di analisi. La seconda parte (pp. 71-190) si articola in quattro capitoli nei quali si analizzano le tre sequenze più sopra indicate e la relativa interpretazione della «figura strutturale del libro dell'Emmanuele». L'ultima parte (pp. 191-322), formata da quattro capitoli, delinea la relazione strutturale tra le sequenze come insieme organico dei testi. Interessante il capitolo finale (pp. 305-322) nel quale si raccolgono le tematiche teologiche emergenti. Da segnalare nella conclusione alcuni guadagni, connessi alla riflessione teologica sulla figura della «nascita del figlio», importanti per una persuasiva opportuna teologia dell'incarnazione. Il testo è certamente impegnativo e, come tutte le tesi di laurea di un certo spessore scientifico, anche laborioso nella lettura. D'altronde è a tutti noto — anche se pochi vi si cimentano — che è la «fatica» sul testo biblico che fa scaturire poi tutta la ricchezza e la forza della «parola» che si ascolta. E che il libro di Isaia sia importante nella chiesa lo testimonia il fatto che è proposto ampiamente alla lettura nelle diverse liturgie della comunità cristiana. I brani che vengono approfonditi da Benzi, poi, ricorrono con una certa frequenza: nelle domeniche del tempo ordina rio e variamente nei giorni feriali, nel santorale, nelle messe comuni e per le varie necessità (specialmente per i vari ministeri) e nelle messe della B. Vergine Maria. Tra questi, sono in misura maggiore fissi nella memoria dell'assemblea liturgica quelli che si proclamano durante le celebrazioni della IV Domenica di Avvento (anno A), nella feria del 20 dicembre e nella notte di Natale. Is 6,1-9,6 è quindi una sezione che riveste un ruolo centrale nell'annuncio e nell'ascolto della parola di Dio. Non mi sembra quindi esagerato suggerire la lettura attenta di questo libro anche a coloro che non sono cultori degli studi esegetici.
Infatti il libro è ben scritto e usa solo per lo stretto necessario l'inevitabile terminologia tecnica; per il resto, soprattutto per la parte teologica, è scorrevole e sapido. E un testo che — se l'autore potesse opportunamente condensare in una prossima pubblicazione — potrà nutrire efficacemente la formazione continua di molti ministri della Parola, lasciando per un po' da parte certi «debilitanti» omeliari.
Tratto dalla rivista "Credere Oggi" n.2 del 2008
(www.credereoggi.it)
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