Noi siamo un colloquio, diceva Hölderlin. Per Eugenio Borgna, rivolgere lo sguardo alle illusioni, ai sogni, alle attese e alle febbri di una vita significa entrare in un dialogo infinito con gli abissi della propria interiorità e anche con quella dei suoi pazienti, alla ricerca di ciò che le unisce nel dolore e nella speranza. È lungo il cammino che riporta alla luce le esperienze lontane, solo apparentemente perdute. Con la guida di Agostino e delle "Confessioni", di Leopardi e di Emily Dickinson, di Thomas Mann e di Virginia Woolf, Eugenio Borgna segue la scia dei ricordi dell'infanzia, segnata dal ritorno alla grande casa paterna devastata dai tedeschi durante l'occupazione, e si immerge nella memoria delle turbolenze dell'adolescenza. Rievoca il tempo trascorso in una clinica universitaria di Milano e quello dedicato al manicomio e all'Ospedale Maggiore di Novara, quindi ripercorre la rivoluzione della legge Basaglia e degli anni che ne sono seguiti. Nel corso di questo itinerario la psichiatria si rivela come un destino. L'attenzione, scrive Eugenio Borgna, è rivolta "non alla storia esteriore, ma alla storia interiore della mia vita: alle inquietudini e alle insicurezze, alle ansie e alle delusioni, alle tristezze e alle nostalgie, alle attese e alle speranze, alle scelte e alle decisioni che ne hanno fatto parte". La psichiatria accoglie la fragilità delle emozioni e delle passioni, senza mai distogliersi dalla fenomenologia del mondo sociale. E fa parte del grande racconto di una vita, nel quale si ricostruisce un passato capace di rivivere nel presente e anche nel futuro.
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Avv. PATRIZIA CASTALDO il 5 gennaio 2021 alle 12:39 ha scritto:
Nel testo, scritto dal grande psichiatra in forma di autobiografia interiore, l’autore, con il consueto garbo e delicatezza, descrive il proprio cammino interiore, dall’infanzia, nell’immediato secondo dopoguerra, alla scelta degli studi ed alle prime esperienze professionali, nel campo della cura delle malattie mentali. Con molteplici rimandi a scritti di eccellenti poeti e filosofi ( S. Agostino, Simone Weil, Leopardi, e tanti altri ), si viene portati sul fluire di ansie, inquietudini e speranze, profonde e coinvolgenti.
edisetta pozzati il 5 ottobre 2024 alle 11:21 ha scritto:
Eugenio Borgna racconta la propria storia di vita, personale e professionale inserendola nella storia più ampia della psichiatria in Italia e non solo. Come sempre, tanti i riferimenti filosofici e letterari.