La democrazia possibile. Principi per un nuovo dibattito politico
(Campi del sapere)EAN 9788807104237
Attraverso un’attenta analisi del dibattito politico negli Stati Uniti (o della sua assenza, come direbbe l’autore) Dworkin, uno dei più noti filosofi del diritto contemporanei, propone un’interessante riflessione che ruota intorno a una domanda fondamentale: è possibile la democrazia? In cinque capitoli l’autore cerca di rispondere a questa domanda partendo dal presupposto che si possono «trovare principi comuni abbastanza solidi da rendere possibile e proficuo un dibattito politico nazionale ». I principi di cui parla sono «molto astratti, filosofici, sul valore e sulle responsabilità fondamentali di una vita umana», ma sono importantissimi nel dibattito politico perché attinenti e strettamente legati ai «grandi argomenti che ci dividono: i diritti umani, il ruolo della religione nella vita pubblica, la giustizia sociale, il carattere e il valore della democrazia» (26). Per tutto il libro Dworkin cercherà di dimostrare che ci si può davvero confrontare su questi argomenti fondamentali in termini di politica sociale, estera ed economica, avendo un terreno comune da cui partire. Anche se teme che non saranno «molti gli americani – o le persone di altre parti del mondo – che si lasceranno trascinare in un simile dibattito filosofico. I più (…) sembrano convinti che sia inutile discutere con l’altra parte o anche solo cercare di capirla» (27). Una delle speranze dell’autore è quella di persuadere un numero sufficiente di persone che tale opinione diffusa è sbagliata e che «quello che dovremmo riuscire a fare è smettere di scontrarci su questi argomenti, come se la politica fosse un corpo a corpo» (19). Bisognerebbe piuttosto chiedersi «se esistono interessi e convinzioni che possano dare forma a un dibattito politico e non semplicemente a una guerra» (20). Il testo, anche se dedicato alla situazione politica degli Stati Uniti, è uno strumento prezioso per una seria riflessione sul valore della democrazia in ogni paese, anche nel nostro.
Tratto dalla rivista Il Regno n. 6/2008
(http://www.ilregno.it)