Normalmente disponibile in 15/16 giorni lavorativi
Descrizione
La libertà italiana, nelle repubbliche del tardo Medio Evo, nel Risorgimento e nella lotta antifascista, è stata opera di uomini e donne religiosi. Molti di loro avevano una sincera fede cristiana, spesso lontana o in aperto contrasto con l'insegnamento della Chiesa cattolica. Altri non credevano in alcuna religione rivelata, ma furono credenti, apostoli e talora martiri di altre religioni, che essi chiamarono "religione del dovere" o "religione della libertà". Gli uni e gli altri furono persone religiose perché vissero la vita come missione, vale a dire come dedizione a un ideale morale: l'ideale della libertà, il chierico obietterà che vera religione è soltanto quella che afferma, sulla base di una rivelazione, l'esistenza di un Dio trascendente. Qualche laico protesterà che non c'è bisogno di chiamare "religione" la devozione a un ideale morale. Alla critica del chierico è facile rispondere che il suo argomento è arrogante e irrilevante: arrogante perché pretende di dire a chi ha vissuto per la religione del dovere o per la religione della libertà che la sua non è vera religione; irrilevante perché la sua protesta non cambia il dato storico che ci furono in Italia uomini e donne che vissero secondo quelle religioni che egli considera non vere. Analoga risposta vale per il laico poco avveduto: è un fatto storico che ci furono persone che si sentirono religiose perché vissero con devozione assoluta l'ideale morale della libertà.
Continua
CHI HA ACQUISTATO QUESTO PRODOTTO HA SCELTO ANCHE
DETTAGLI DI «Come se Dio ci fosse. Religione e libertà nella storia d'Italia»
Recensioni di riviste specialistiche su «Come se Dio ci fosse. Religione e libertà nella storia d'Italia»
La religione del dovere ovvero ciò che Benedetto Croce amava definire la «religione della libertà» è stata il filo rosso che ha attraversato la storia d’Italia in quanto vero e autentico motore di quelle esperienze storiche che hanno segnato l’emancipazione politica della nostra nazione, divenuta nel 1861 stato unitario. L’a. con questo suo splendido quanto «disperato» vol. ricostruisce il rapporto tra coscienza religiosa e libertà politica, risuscita con lucida e sistematica coerenza storiografica il principio morale che sottende quella storia che sembra aver perso, in questi ultimi anni, il senso per il quale è nato: «Per risuscitare le cose morte» come affermò nel XVI secolo Niccolò Machiavelli perché solo vivificando quelle siamo rinati nella libertà. Da leggere.
Tratto dalla rivista Il Regno 2010 n. 10
(http://www.ilregno.it)
ALTRI LIBRI DI «Viroli Maurizio»