Citazione di spiritualità del giorno
Il Maestro benedice la libertà delle lacrime, perché sta dalla parte di chi piange.
Citazioni spirituali dei giorni passati
venerdì 8 giugno 2012
Il cristiano dev’essere sempre in prima fila nella difesa della libertà, dei diritti, della dignità di ogni uomo perché è suo fratello.
- Anonimo -
giovedì 7 giugno 2012
Non abbiate paura di Cristo! Egli non toglie nulla e dona tutto.
- Papa Benedetto XVI -
mercoledì 6 giugno 2012
Su questa terra ci sarebbe un posto dignitoso per tutti gli uomini se le nostre mani fossero meno egoiste e rapaci, se i nostri piedi non pestassero più terra di quella che è necessaria.
- Primo Mazzolari -
martedì 5 giugno 2012
Nessuno si fa ammazzare per un teorema, mentre centinaia di migliaia sono morti per un Dio, nel quale credevano senza poterne dimostrare l’esistenza: Essi la testimoniavano, il che vale più del dimostrarla.
- Giuseppe Prezzolini -
lunedì 4 giugno 2012
Le persone viaggiano per stupirsi delle montagne, dei mari, dei fiumi, delle stelle; e passano accanto a sé stessi senza meravigliarsi.
- Sant' Agostino -
domenica 3 giugno 2012
Lo spirito dell’infanzia è quell’atteggiamento che fa vedere in ogni incontro il Padre celeste.
- Romano Guardini -
sabato 2 giugno 2012
Se la Buona Novella della vostra Bibbia fosse scritta anche sul vostro volto, voi non avreste bisogno di insistere così ostinatamente perché si creda nell’autorità di questo libro: le vostre opere, le vostre azioni dovrebbero rendere quasi superflua la Bibbia perché voi stessi dovreste continuamente costituire la Bibbia nuova.
venerdì 1 giugno 2012
Lo Spirito Santo non verrà mai meno nella Chiesa. La sua testimonianza farà sempre di essa il sacramento di Gesù Cristo. La Chiesa ci donerà sempre la presenza del Signore, e attraverso i meriti dei suoi figli non cesserà di riflettere la Sua gloria.
giovedì 31 maggio 2012
Le conseguenze della collera sono molto più gravi delle sue cause.
- Marco Aurelio -
mercoledì 30 maggio 2012
A partire dal giorno in cui ho rinunciato alle cose di questo mondo per consacrare l’anima mia alle contemplazioni luminose e celesti, quando l’intelligenza suprema mi ha rapito da quaggiù per posarmi lontano da tutto ciò che è carnale, per rinchiudermi nel segreto del tabernacolo celeste, da quel giorno i miei occhi sono stati abbagliati dalla luce della Trinità, il cui splendore supera tutto ciò che il pensiero umano poteva suggerire all’anima mia; poiché dalla sua sublime sede la Trinità spande su ogni cosa il suo irradiamento ineffabile, comune ai Tre. Essa è il principio di tutto ciò che si trova quaggiù, separato dalle cose supreme a causa del tempo […]. A partire da quel giorno io sono morto al mondo e il mondo è morto a me.