Relazioni
Romano Penna, Il Gesù storico e la riformulazione del messianismo
John P. Meier, Disputed Questions about the Synoptic Parables: Reflections on Volume Five of A Marginal Jew
Giuseppe Pulcinelli, L’autenticità gesuana delle parabole evangeliche e la loro rilevanza per la cristologia: da A. Jülicher (1886-89) a J.P. Meier (2016)
Daniel Marguerat, Judaïté et singularité de Jésus de Nazareth
Giorgio Jossa, Due svolte decisive della vita di Gesù. Dalla minaccia del giudizio all’annuncio del regno; dall’annuncio del regno al rinnovo dell’alleanza
Antonio Pitta, I frammenti cristologici prepaolini. Bilanci e prospettive di ricerca
Giuseppe Lorizio, Logos, Word, Parable. A Metaphisical Instance for Theology
Nicola Ciola, La rilevanza del nesso storia-fede per la cristologia sistematica. Alcuni punti fermi
John P. Meier, The Distinction between Christology and the Quest for the Historical Jesus
Giuseppe Pulcinelli, Primo orientamento bibliografico per lo studio del Gesù storico
Editoriale
Il presente fascicolo raccoglie i contributi che biblisti e teologi speculativi hanno presentato in occasione delle Giornate di studio sul tema Gesù Cristo il Signore. Stato della ricerca e prospettive teologiche che si sono tenute nella Facoltà di Teologia della Pontificia Università Lateranense (PUL) nei giorni 19-20 Ottobre 2016, alle quali sono intervenuti oltre a docenti “lateranensi” altri studiosi ben noti a livello internazionale, il Prof John Meier dell’Università di Notre Dame (Indiana) negli Stati Uniti, il Prof. Daniel Marguerat dell’Università di Losanna, il Prof. Giorgio Jossa dell’Università Federico II di Napoli.
Gli obiettivi delle due giornate di studio e il metodo di lavoro sono stati i seguenti.
- Per quanto riguarda gli obiettivi, il tema Gesù Cristo il Signore. Stato della ricerca e prospettive teologiche è ben specificato dal sottotitolo.
Si parte dallo stato della ricerca sul Gesù storico, ma non per iniziare sempre da capo; esiste una letteratura a dir poco scoraggiante, anche per i più eruditi. Nelle nostre Giornate si sono trattati alcuni argomenti che la ricerca storica ha consegnato, ma per farne emergere la rilevanza per la fede. In altre parole ci si è prefissi di studiare il rapporto tra gesuologia e cristologia, nella convinzione che la ricerca storica include un dato essenziale, e cioè: è la fede di chi è stato testimone, che ci consegna il Gesù appartenuto alla storia. Vi è dunque un primo obiettivo imprescindibile, indagare circa il nesso tra quella storia e la fede suscitata dal Nazareno. L’indagine sul rapporto tra fase gesuana e fase cristologica è considerato in alcuni aspetti peculiari della figura di Gesù di Nazaret; così anche ad un rapido sguardo al modo in cui i contributi delle due Giornate sono stati congegnati, balza subito all’occhio quali sono i temi che sono stati qui trattati: il messianismo del tutto particolare di Gesù, la giudaicità “sui generis” della sua Persona e della sua Causa, la peculiarità del suo metodo parabolico, il destino assolutamente paradossale nel contesto del suo popolo e anche la confessione di fede in lui che non è solo il frutto di un’interpreazione cristiana posteriore, ma già interiore al personaggio e alla sua vicenda terrena.
- Riguardo al metodo di lavoro che ha guidato la nostra ricerca, vanno fatte un paio di osservazioni.
Anzitutto ci si è mossi nell’orizzonte di una sincera affidabilità della ricerca effettuata con il metodo storico-critico. Non basta riconoscerne la necessità, senza poi servirsene volta per volta o diffidarne interiormente. Una fonte di equivoco è spesso data dal fatto che non si danno per acquisiti taluni punti fermi della ricerca storica, come per esempio il fatto dell’interpretazione del ministero di Gesù secondo l’orizzonte escatologico. Cioè non si esplicita in tutte le sue conseguenze che qui si tratta di un’eschaton “realizzantesi” che sfocia nel mistero della sua persona, e perciò un’escatologia che racchiude la cristologia e l’ecclesiologia. Tutto questo, si intende, secondo uno sviluppo che eviti sterili contrapposizioni.
Un esegeta italiano scomparso prematuramente Mons. Vittorio Fusco, vescovo di Nardò-Gallipoli, in un’importante conferenza tenuta all’Istituto Biblico di Roma dal titolo Passato e futuro nella ricerca del Gesù storico per i 90 anni di quella istituzione1 richiamava l’attenzione sul bisogno di una serenità e fiducia dello studioso credente nell’affrontare le problematiche inerenti alla ricerca storica su Gesù, precisamente come fu per i pionieri di questa ricerca come Padre Marie-Joseph Lagrange o il Card. Agostino Bea, o Oscar Culmann il quale era convinto che nei vangeli non si deve distinguere tra ciò che è “autentico” e ciò che è “secondario”, perché tutto è “secondario” e tutto è, nello stesso tempo, “autentico”. Non è autentico un ‘nucleo’ più o meno esteso, infatti la comunità quando ha modificato, ha operato ciò, sempre per trasmettere il messaggio di Gesù.
Si è voluto, in questa nostra ricerca, seguire questo stile nella convinzione – come ha sostenuto il compianto Vittorio Fusco – che «critica storica e interpretazione teologica non si pongono dunque in alternativa. Una prospettiva di fede, decisamente cristologica, ha orientato la ricerca di tanti studiosi, ma ciò non significa che la fede si sia sostituita alla ricerca storica; la fede ha stimolato, ha alimentato la razionalità storica, senza minimamente svuotarla delle esigenze metodologiche che le sono proprie»2.
La seconda osservazione, sempre riguardo al metodo di lavoro delle due giornate, i cui contributi ora vengono pubblicati, è lo sforzo messo in campo tra colleghi già nei colloqui precedenti, circa la necessità di un’interazione tra biblisti e teologi speculativi. Come risulta dalla concatenazione dei diversi contributi, sono presenti due relazioni che si prefiggono proprio questo: indagare circa la ricaduta della cerca sul Gesù storico per la teologia fondamentale e per la cristologia. Queste specifiche discipline, devono solo stare ad osservare i risultati della ricerca che avviene altrove o esercitano una funzione di stimolo propulsore per una saggia ermeneutica nel corso della ricerca medesima?
Su questo e altri temi ci si è soffermati ad indagare e discutere nelle due giornate di studio, compreso la Conferenza pubblica la sera del 19 ottobre 2016 nell’Aula Magna della PUL che il Prof. Meier ha pronunciato per la diocesi e la città di Roma e che ora viene pubblicata a chiusura del presente fascicolo.
L’auspicio è che la pubblicazione di tutte le ricerche qui presentate possano rafforzare i lettori affinché la fatica della ricerca storica e del concetto aiutino a crescere in un rapporto più vivo e interiore con Gesù Cristo il Signore.
Nicola Ciola