Il volume si propone di riflettere sul
tema della crisi e del suo discernimento
nella Bibbia. Dopo aver presentato
il vocabolario con cui si tematizza
la dinamica della crisi e il
processo di discernimento, l’analisi
affronta sei tappe che compongono il percorso
anticotestamentario e cinque tappe che riguardano
il Nuovo Testamento. La presente ricerca
fornisce una base letteraria e alcune coordinate
ermeneutiche per leggere e interpretare in modo
unitario le situazioni di crisi alla luce della Parola
di Dio e del suo significato teologico-spirituale
per l’oggi.
L’auspicio che accompagna la presente proposta
consiste nel favorire l’acquisizione di un metodo
che sappia unire il messaggio teologico della Bibbia
con la realtà esistenziale dell’uomo e del suo
corretto agire nella storia.
Giuseppe De Virgilio (1961), presbitero della diocesi
di Termoli-Larino, insegna esegesi del Nuovo Testamento
e teologia biblica presso la Pontificia Università
della Santa Croce (Roma) e l’Istituto teologico
abruzzese-molisano Pianum (Chieti). È membro della
Studiorum Novi Testamenti Societas e dell’Associazione
Biblica Italiana di cui è stato segretario
(2008-2012). Lavora nel campo della pastorale biblica
e vocazionale, dirige la collana «Bibbia e Vocazione»
(Rogate, Roma).
Nella Sacra Scrittura non si trova una trattazione
sistematica del tema della crisi. Nondimeno
il motivo della crisi attraversa come un filo
rosso tutta la Bibbia, declinandosi nelle situazioni
diverse che interessano l’agire umano e la sua
relazione con Dio e con il mondo. Diversi autori
hanno trattato della crisi e del discernimento,
ricercando nella Bibbia aspetti e consonanze del
tema, al fine di chiarire e approfondire un argomento
di struggente attualità.
Il presente volume, inserito nella Collana
«Sentieri biblici», offre un itinerario biblico-teologico
del tema, analizzando alcune pagine
che presentano situazioni di crisi e focalizzandone gli
aspetti teologici con la loro attualità.
Nella sua essenzialità il libro segue un metodo
didattico mediante il quale il lettore è accompagnato
lungo un percorso ragionato a scoprire
la ricchezza di racconti e di figure esemplari che
connotano la dinamica della crisi e della sua
interpretazione.
Le tappe del nostro itinerario sono state pensate
secondo una progressione che dall’Antico
Testamento culmina con la rivelazione cristologica
del Nuovo Testamento.
Dopo aver presentato il vocabolario con cui
si tematizza la dinamica della crisi e il suo processo
di discernimento (Capitolo I), l’analisi
affronta sei tappe che compongono il percorso
anticotestamentario (Capitolo II) e cinque tappe
che riguardano il Nuovo Testamento (Capitolo III).
Senza la pretesa di esaurire la complessità
storica e le problematiche letterarie dei testi,
la presente proposta intende fornire una base
letteraria e alcune coordinate ermeneutiche per
leggere e interpretare in modo unitario le situazioni
di crisi, alla luce della parola di Dio e del
suo dinamismo spirituale.
L’auspicio che accompagna il volume è di
favorire l’acquisizione di un solido metodo, in
grado di collegare il messaggio teologico della
Bibbia con la realtà esistenziale dell’uomo e del
suo agire a servizio del regno di Dio.
Diciamo che mi puoi chiamare Brigidina Jones. Come Bridget
Jones, sono a metà strada tra i trenta e i quaranta,
zitellissima anche se fa più chic dire single. Come lei, non
sono né bella né brutta. Ma a differenza di Bridget sono cattolica,
felice di esserlo e appassionata per la fede e per la
chiesa: ecco quindi il nome Brigidina, che strizza l’occhio alle
care suore seguaci di santa Brigida alle quali, probabilmente,
molti miei conoscenti mi associano per le mie strane idee da baciapile.
Ho pensato di scriverti un po’ della mia esperienza di single
cattolica; cercherò di farlo con un pizzico di ironia, ma anche
parlando delle difficoltà che incontro, a livello personale ed ecclesiale.
Innanzi tutto, com’è ovvio, c’è single e single: ci sono coloro
che hanno scelto di non sposarsi e quelli che non possono
farlo, magari a causa di un matrimonio fallito alle spalle e
desiderando mantenersi fedeli agli impegni del sacramento;
quelli che non trovano la persona giusta e quelli che l’avevano
ma l’hanno perduta; ci sono quelli che vivono con serenità
questa condizione e quelli che ci soffrono tantissimo; quelli
che la vivono come croce e quelli che la vivono come dono.
Io? Non sono mai stata sposata e nemmeno fidanzata,
anche se mi sono innamorata alcune volte; per il resto, sono
una via di mezzo fra gli estremi appena citati: generalmente
sono piuttosto serena riguardo al mio essere sola mentre in
alcuni casi mi brucia molto; cerco di vedere la volontà di Dio
nella mia situazione, sapendo che «tutto è grazia», anche se
talora mi sembra che tale grazia passi veramente dalla croce.
E un aspetto che mi pesa sempre di più, quanto più il tempo
passa, è il progressivo assottigliarsi della mia speranza di poter
diventare mamma, un giorno. È un desiderio sorto purtroppo
non prestissimo in me, ma che negli ultimi anni si sta facendo
viscerale, profondo, intensissimo. Anche in questo caso, sono
certa che i figli non siano diritti ma doni, e che ci siano tanti
modi di vivere questa vocazione alla maternità che sento in
me; e tuttavia qualche volta mi prende un groppo in gola e vorrei fermare il tempo.
Infine, in una società in cui le persone non sposate sono
sempre più numerose, vorrei che anche la chiesa si occupasse
di noi con un po’ più di attenzione. Ogni tanto si vedono iniziative
“per single”, seppur molto sporadiche e molto timide,
quando non ghettizzanti; manca totalmente, o quasi totalmente,
invece, il creare un ambiente in cui chi desidera formare
una famiglia cristiana possa trovare persone con valor i simili.
Beninteso: non sono una tipa da agenzia matrimoniale perché
credo che se Dio vuol farmi incontrare l’anima gemella
non gli mancano le capacità per farlo; inoltre, non penso che
il “mio uomo”, se esiste, debba per forza essere un baciapile
come me; sta di fatto che sarebbe bello che si creassero occasioni
di incontro, finalizzate anche “solo” all’amicizia e alla
condivisione, in cui persone come me potessero conoscersi,
frequentarsi, e, chissà, magari un gior no aggiornare il proprio
status Facebook da single a… qualcos’altro.