INDEX
Chiesa domestica (a cura di D. Arcangeli)
2. La spiritualità del “divano”.
La preghiera di coppia 3
Leggere l’esperienza
2. Passi di prossimità al San Camillo
(C. Cremonesi e R. Covi) 9
Una celebrazione per fare memoria dei martiri di tutte le confessioni e religioni (R. Laurita) 19
Dal Battesimo del Signore all’8ª domenica ordinaria
12 gennaio/2 marzo 31
Battesimo del Signore (G.P. Zanetti, A. Ghersi) 33
2ª domenica ordinaria (M. De Santis, P. Borsato, D. Fidanza) 51
3ª domenica ordinaria (M. De Santis, S. Sanchini, D. Fidanza) 73
Presentazione di Gesù al tempio
(M. De Santis, L. Alici, A. Lameri) 98
5ª domenica ordinaria (M. De Santis, D. Carraro, A. Lameri) 120
6ª domenica ordinaria (M. De Santis, G. Albanese, S. Riva) 143
7ª domenica ordinaria (M. De Santis, A. Moro, S. Riva) 166
8ª domenica ordinaria (M. De Santis, I. Seghedoni, S. Riva) 188
2. La spiritualità del “divano”. La preghiera di coppia
Caresto è un centro di spiritualità matrimoniale che offre
la possibilità di ritiri per coppie di sposi e fidanzati, tutti
i fine settimana, per tutto l’anno. Ogni anno fanno questa
esperienza migliaia di famiglie (ovviamente anche con i figli)
provenienti da tutta Italia, invitate col “passaparola” da amici
e parenti, oppure dalle parrocchie e diocesi che vogliono
offrire un’esperienza di spiritualità coniugale. In modo specifico
la Comunità di Caresto intende promuovere la spiritualità
coniugale, essere cioè di aiuto e servizio alle coppie
di sposi (anche fidanzati) perché riscoprano l’importanza del
sacramento del matrimonio e la coscienza della loro vocazione
matrimoniale grazie a un cammino di vita interiore e agli
esercizi spirituali.
Quando io e Rita, nel 1992, andammo per la prima volta a
fare un fine settimana a Caresto, ci colpì molto, la proposta
di una spiritualità coniugale basata su tre pilastri: il dialogo
del cuore, la sessualità e la preghiera di coppia. La vita di
coppia come un tavolino che ha queste tre gambe e che per
non traballare o cadere le deve avere sempre tutte e sempre
della stessa lunghezza.
Questa proposta ci è parsa immediatamente vivibile anche
per noi, allora con cinque figli e due genitori. Ecco che
cosa ci mancava: rimettere al centro della nostra vita noi due
come coppia, insieme al Signore.
La cosa che ha cambiato la nostra relazione e il nostro
modo di vivere la spiritualità coniugale è stata la scoperta
della preghiera di coppia. La chiesa ci ha sempre incoraggiato
per la preghiera individuale e per quella comunitaria:
la messa, l’adorazione eucaristica, le veglie di preghiera, ma
mai avevamo sentito parlare della preghiera di coppia.
La preghiera di coppia ha di tipico e di caratteristico il suo
puntare sulla coppia, sulla sua capacità di far riuscire bene
il matrimonio e la famiglia; si basa su tutto quello che viene
coinvolto dal matrimonio, quindi non solo la parte più spirituale,
ma anche quella psicologica, il mondo degli affetti e
del sensibile, il senso della vicinanza psicologica e corporale.
Buona cosa è pregare da soli: tu cresci, io cresco, perciò noi
cresciamo. Buona cosa è anche quando tu e io preghiamo contemporaneamente
(ad esempio recitiamo i Vespri, insieme).
Preghiera coniugale, però, significa soprattutto quando
siamo insieme e ognuno di noi ha ben presente l’altro; quando
lo sguardo non è fisso nel vuoto o in un Dio lontano, ma
nel Dio-amore che è presente fra noi, con noi, che ci vuol bene
e vuole che ci amiamo in modo perfetto («Dove due sono
uniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro»). Tu e io preghiamo
cercando di “eccitare” l’amore l’un verso l’altro e noi
due verso la vita e il mondo. Prego perché io sappia amare
fortemente, assolutamente questa creatura che mi è accanto.
Noi preghiamo l’un per l’altro, insieme, ad alta voce perché
l’altro senta, anche con la mano che si stringe, anche con i
nostri corpi che sono vicini, anche con lo sguardo che si incrocia,
anche con il cuore che nel frattempo si perdona e rafforza
la relazione. La preghiera tipicamente coniugale è una
preghiera che immediatamente finisce per rafforzare la relazione:
è il matrimonio stesso che ne esce rafforzato. Nessun [...]