Indice
A nne-Béatrice Faye – Margareta Gruber
Gianluca Montaldi – Carlos Schickendantz,
Editoriale . . . . . . . . . . . . . . 13
Abstracts . . . . . . . . . . . . . . . 23
I. Risurrezione 29
1. Prospettive bibliche e liturgiche
1.1 T obias Nicklas, Risurrezione.
Alcune prospettive bibliche . . . . . . . . . 31
1.2 James L. Fredericks, La risurrezione del corpo.
Una rivisitazione di vecchie ferite . . . . . . . 42
I/ I due corpi di Paolo 44
II/ L’apparizione a Tommaso 47
III/ La risurrezione delle nostre ferite 49
1.3 H arald Buchinger, Pasqua: festa della risurrezione? 53
I/ La risurrezione nella liturgia
e teologia pasquale dell’antichità 54
II/ La risurrezione nella liturgia pasquale
del rito romano
2. Prospettive teologiche e filosofiche
2.1 G eorgiana Huian, Il mistero della risurrezione.
Alcune considerazioni dalla prospettiva ortodossa . . 65
I/ Principio e archetipo 65
II/ Mani che si incontrano nella luce del Risorto 67
III/ Una storia di gloria e trasparenza 69
IV/ Storia di un amore infinito e insondabile 70
V/ Pellegrinaggio in un’eterna primavera 73
VI/ L’“adesso” della risurrezione 75
2.2 T amar A. Avraham, La risurrezione dai morti
in Maimonide. Un pensatore ebreo e arabo
fra tradizione religiosa
e filosofia musulmana contemporanea . . . . . . 77
I/ La risurrezione nel giudaismo rabbinico 77
II/ La controversia sulla visione di Maimonide
della risurrezione 78
III/ La posizione di Maimonide sullo sfondo della filosofia
e della teologia musulmana contemporanea 83
IV/ Epilogo: la disputa sugli insegnamenti di Maimonide
in Europa occidentale e la mediazione di Nachmanide 85
2.3 César Lambert Ortiz, Riflessioni filosofiche
sulla risurrezione della carne . . . . . . . . _88
I/ Formulazione del problema 88
II/ L’anima e la sua immortalità 89
III/ Risurrezione e individuo 93
IV/ Concretezza della persona umana 94
V/ Risurrezione 96
3. Contributi dalle arti e dalla letteratura
3.1 Christian Wessely, Mostrare l’irrappresentabile.
Risurrezione e cinema . . . . . . . . . . 98
I/ Contesto 99
II/ Variazioni (mediatiche) sul tema 100
III/ Una (mia) conclusione
3.2 M artin Tamcke, Il romanzo Resurrezione,
di Lev Tolstoj . . . . . . . . . . . . . _113
I/ Introduzione 113
II/ Motivazioni esterne per la stesura del testo 114
III/ Legame con lo sviluppo religioso di Tolstoj 115
IV/ Aspetti teologici nel romanzo Resurrezione 117
V/ «Gli uomini giudicavano sacro e importante
non già questo mattino di primavera» 118
VI/ «Affinché cessi di seguire falsi esempi»:
comprensione esistenziale
della risurrezione e della convivenza umana 120
VII/ Essere terreni eppure già celesti 122
VIII/ Conclusione: anche oggi, una scintilla di speranza
di risurrezione 123
4. Esperienze storiche e prospettiva contestuale
4.1 D yan Elliott, Riesumazione punitiva nel Medioevo.
Una teologia ricostruita dalla pratica . . . . . . 124
Introduzione 124
I/ La cura del defunto nella tarda antichità 126
II/ L’origine della riesumazione punitiva 128
III/ Riesumazione come annichilimento 130
IV/ Riesumazione e chiesa moderna:
un caso tra i Mohawk del Canada 133
4.2 B eatrice Faye, La concezione della vita in Africa
alla luce della risurrezione di Gesù Cristo . . . . _136
I/ Introduzione 136
II/ Visione ottimistica della vita: griglia di lettura
del rapporto vita e morte in Africa 137
III/ Imparare a «vivere la propria morte»
nei riti di iniziazione in Africa 140
IV/ La risurrezione di Cristo
e la ri-nascita nei riti di iniziazione 142
V/ Conclusione
II. Forum teologico 147
Sergio Massironi et all.,
Fare teologia dalle periferie esistenziali . . . . . _149
Introduzione, di Sergio Massironi 149
I/ Europa e Mediterraneo, di Teresa Forcades 152
II/ Nord America, di Stan Chu Ilo e Meghan J. Clark 155
III/ Sud America, di Lorena Basualto Porra 158
IV/ Africa, di Toussaint M. Kafarhire 161
V/ Oceania, di Adele Howard 163
VI/ Asia, di Agnes Brazal
Editoriale
«Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto» (Mc
16,6). La fede nella risurrezione di Gesù Cristo e la speranza
della risurrezione per tutta l’umanità appartengono al nucleo
della fede cristiana chiaramente attestata negli scritti del Nuovo
Testamento. Nel testo più rilevante di Paolo dedicato a questo
tema si legge: «A voi infatti ho trasmesso, anzitutto, quello
che anch’io ho ricevuto, cioè che Cristo morì per i nostri peccati
secondo le Scritture e che fu sepolto e che è risorto il terzo giorno
secondo le Scritture» (1 Cor 15,3-5). Poiché nella comunità
corinzia vi erano opinioni che esprimevano dubbi su questo
avvenimento, Paolo sottolinea:
Ora, se si annuncia che Cristo è risorto dai morti, come possono
dire alcuni tra voi che non vi è risurrezione dei morti? Se non vi è
risurrezione dei morti, neanche Cristo è risorto! Ma se Cristo non è
risorto, vuota allora è la nostra predicazione, vuota anche la vostra
fede (1 Cor 15,12-14).
Dai suoi inizi nel 1965 Concilium ha offerto tre numeri interamente
dedicati alla tematica della risurrezione. Si tratta dei
fascicoli n. 10 del 1970, n. 5 del 1993 e n. 5 del 2006. Se si presta
attenzione all’escatologia in generale o ad altri argomenti riferiti
alla fine della storia, vi sono diversi altri numeri che includono
contributi su questo argomento. È anche possibile trovare
contributi su questa tematica in numeri dedicati alla cristologia,
per esempio.
Concilium 10/1970 portava il titolo: «Vivere dopo la morte?
». Dato che apparteneva alla sezione di Sacra Scrittura, che
organizzava i fascicoli in quegli anni, i diversi contributi ruotavano
attorno al mondo religioso e culturale della Bibbia, specialmente
ai vari autori e alle varie testimonianze del Nuovo
Testamento. La tematica antropologica, naturalmente, occupò
allora un posto centrale, per esempio con il contributo di
Maurice Carrez, Con quale corpo risuscitano i morti? Una tematica
molto dibattuta in quel momento è stata analizzata nel testo
di Pierre Benoit: Risurrezione alla fine dei tempi o subito dopo
la morte?. La centralità dell’evento cristologico, al di là del polo
antropologico, è stata ben evidenziata in vari contributi. È interessante
constatare che, allora, gli autori, tranne uno (Severino
Croatto), erano tutti europei, maschi per di più; tra loro alcuni
dei più rinomati biblisti, come Joachim Gnilka.
Concilium 5/1993 era intitolato: «Reincarnazione o risurrezione?
». Come osservavano gli editor dell’epoca – H. Häring e
J.B. Metz – si trattava di un argomento complesso che, già allora
notavano, stava «suscitando un fascino inaspettato nei paesi
occidentali, anche tra i cristiani». La necessità di un dialogo
ben condotto era un obiettivo chiaramente visibile del numero
se si nota che l’intera prima parte dava la parola ad autori rappresentativi
di quelle diverse tradizioni e geografie che sostenevano
la credenza nella reincarnazione. Il dialogo comparativo
ha incluso ampie prospettive: l’origine e il futuro dell’essere
umano; l’esistenza dell’ingiustizia e del male, della sofferenza
e della disuguaglianza tra le persone; il legame oltre la morte
con gli antenati, con gli amici e le persone care; l’idea di un
percorso di purificazione da ogni egocentrismo; «l’esperienza
delle occasioni sprecate, dei propri limiti e delle molte possibilità
che, nel corso di una vita, non sono mai realizzabili. Un ente
finito non deve avere la possibilità di crescere nel suo essere
molto più di quanto gli sia concesso nei pochi anni di una vita?
». Queste domande e considerazioni illustrano il valore di
quel numero di Concilium del 1993.
Concilium 5/2006 era intitolato «La risurrezione dei morti».
In quel numero, la prospettiva contestuale nell’interpretazione
degli autori era già più evidente. I contributi, divisi in tre parti
(il comune religioso, lo specifico cristiano, la risurrezione nella […]