Indice
Carlos Schickendantz – Gusztáv Kovács
Stan Chu Ilo, Editoriale
Abstracts
I. Ospitalità e amicizia
1. Fondamenti filosofici e teologici
1.1 William O’Neill, Ospitalità ed ermeneutica
dei diritti dei rifugiati
I/ Retoriche rivali
II/ Un approccio ermeneutico
III/ Il plusvalore del significato religioso
1.2 Claudio Monge, Ospitare Dio.
La concettualizzazione dell’incontro
divino-umano nelle narrazioni religiose
I/ Un Dio che si rivela creando uno spazio ospitale
II/ Alterità come appello alla responsabilità
III/ Ospitalità e tradizione ebraica
IV/ Ospitalità e tradizione islamica
V/ Ospitalità e tradizione neotestamentaria
VI/ Ospitalità: l’altro come porta sul divino
1.3 D aniel Innerarity, In difesa della compassione
I/ La compassione proibita
II/ La dignità del palliativo
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1.4 M ichelle A. Gonzalez, Sei mio amico?
Amicizia interculturale ed éthos della differenza
I/ L’amicizia oggi
II/ Spunti di riflessione dalla formazione gesuitica
III/ Antropologia teologica
IV/ L’amicizia nell’istruzione universitaria
V/ Osservazioni conclusive
2. Prassi di ospitalità e amicizia
2.1 L uiz Carlos Susin, Una Chiesa aperta a tutti.
L’ospitalità come anima della comunità
che si origina in Gesù
I/ L’eredità di Gesù: il Regno messianico dell’ospitalità
II/ L’ospitalità come segno del regno di Dio nella storia
e “prima etica”
III/ Ospitalità oltre la chiesa stessa: Fratelli tutti
2.2 Sharon A. Bong, Donne che aprono
spazi di appartenenza per le donne nella Chiesa
I/ Il genio femminista in linea di principio
II/ Il genio femminista nella pratica
2.3 B radford E. Hinze, Aprire spazi di appartenenza
per i laici nella Chiesa
I/ Le convinzioni che motivano comunità di appartenenza
per i laici
II/ Le pratiche che motivano l’appartenenza dei laici
nelle comunità
2.4 R oman Globokar, L’etica della cura e dell’amicizia
con la Terra, nostra casa comune
I/ Caratteristiche dell’amicizia
II/ Amicizia con il pianeta Terra secondo Laudato si’
III/ Interconnessione, vulnerabilità, cura e responsabilità
IV/ Conclusione
3. Sguardi e prospettive globali
3.1 Jojo M. Fung, Topunan:
una spiritualità indigena asiatica
I/ Etimologia di topunan
II/ La spiritualità del topunan e le influenze della intersezionalità
III/ Spiritualità del topunan, condivisione della mensa
e «spazio resiliente»
IV/ La spiritualità del topunan che alimenta lo «spazio sapienziale»
V/ Conclusione
3.2 N éstor Medina, Ripensare l’ospitalità
in relazione alle migrazioni
I/ Ospitalità: una nozione inadeguata
II/ Intreccio tra ospitalità e colonizzazione
III/ Riformulare il dibattito sull’ospitalità
IV/ Ripensare con l’ausilio dell’etica i termini dell’ospitalità
3.3 Pascale Renaud-Grosbras, Ospiti
e padroni di casa inadeguati. Violenza e rischi
nell’amicizia interculturale e nella missione
I/ Cos’è l’ospitalità: un approccio biblico
II/ Come Gesù interpreta l’ospitalità e l’amicizia
III/ Una storia di ospitalità e amicizia
IV/ Una lettura teologica della vicenda
V/ C’è ancora posto
II. Forum teologico 157
1. Juan Carlos La Puente Tapia, Ospitalità e amicizia,
scorci di vocazione collettiva
I/ Gratitudine
II/ Sussurri
III/ Verso l’amicizia religiosa
IV/ Voci e grida
V/ Perdono offerto
VI/ Accompagnamento reciproco, lavoro teologico
2. Jodi Mikalachki, Perché ringrazio di esser qui?
Riflessioni su ospitalità e amicizia in Burundi
I/ Celebrazione
II/ Perdita
III/ Compassione
3. E li S. McCarthy, Ospitalità e amicizia:
interrompere la violenza e costruire
una pace sostenibile in Ucraina
I/ Ospitalità
II/ Amicizia
III/ Conclusione
III. Rassegna bibliografica internazionale
IV. Indice dell’annata 2022 191
Editoriale
Ospitalità e amicizia
È ancora possibile la nascita di un mondo inclusivo, dove dimorare insieme e sperimentare una prosperosa crescita umana e cosmica? È questo l’interrogativo affiorato in modo sempre più pressante all’inizio del 2022, dopo lo scoppio in Ucraina della devastante guerra che ha infranto il mito di un’Europa post-1989 libera da scontri e ostilità tra Paesi. Oggi in tanti si chiedono come si possa creare un mondo nuovo sulle fondamenta di un’umanità comune, sul rispetto dei diritti e delle libertà, oltre che dell’autonomia individuale e di gruppo. Come liberare il mondo dalle ideologie distruttive che alimentano il conflitto anziché l’amicizia tra i popoli, le nazioni e i diversi gruppi presenti nella società contemporanea? Quale ruolo possono assumere la fede e la teologia per contrastare questo fenomeno attraverso l’etica dell’inclusione e della comunità, riuscendo a sanare i legami spezzati dell’amore e delle relazioni nel nostro mondo? In altre parole, possiamo essere tutti amici in questo comune viaggio sulla Terra e accoglierci a vicenda per il fatto che, nell’altro, vediamo ciò che vediamo in noi stessi? La nostra epoca esige una rivoluzione etica, che spinga i cuori verso nuovi modelli di comportamento, di vita e appartenenza, in grado di realizzare un mondo giusto e pacifico. Ciò presuppone, tuttavia, la capacità di affrontare alcuni idoli quali nazione, denaro, potere, religione e affrontare le forze dell’imperialismo che oggi infiammano il mondo causando tanta sofferenza agli innocenti, ai poveri e a coloro che vivono nelle periferie esistenziali della vita. Questi idoli sono spesso il frutto di parecchi anni di moralità distorta, politiche globali distruttive e logiche di sfruttamento pensate dalle cosiddette nazioni sviluppate, a volte tristemente coinvolte nell’iniziare, legittimare e armare i conflitti moderni. Noi pensiamo che sia possibile sognare e generare un mondo di giustizia e di pace. Occorre però fare ancora molto lavoro se si vogliono far trionfare le idee e gli ideali di amore, amicizia, ospitalità, comprensione, compassione, solidarietà globale ed etica della fraternità fondata su una spiritualità di inclusione, riconoscimento e comunità. Si tratta di un lavoro da svolgere su più piani: analisi della visione del mondo, cambiamento di mentalità e conversione, costruzione di conoscenze, istruzione, formazione e pratiche quotidiane di inversione che offrano un luogo e una visione alternativi per ripensare un mondo in cui tutti possiamo dimorare come un’unica famiglia. Un lavoro che richiederà la collaborazione e l’amicizia tra tutti gli uomini e le donne, come un’unica famiglia all’opera per una crescita rigogliosa, sia umana che cosmica. Il tema dell’ospitalità e dell’amicizia è stato scelto per questo fascicolo come un buon punto di partenza per sviluppare un tipo di etica in grado di trasformare culture, ideologie, teologie ed etica sociale, con l’intenzione di esplorare in una prospettiva teologica la complessità del discorso che si articola attorno alle questioni dell’amicizia e dell’ospitalità. Pur non potendo esaminare la tematica da un punto di vista esclusivamente teologico, riteniamo che essa tocchi molti aspetti delle sfide e delle opportunità presenti nella nostra vita moderna, che possono trarre beneficio da considerazioni di carattere teologico. Questa tematica apre anche un vasto orizzonte di riflessione teologica e pastorale su come affrontare le sfide, le paure, il cinismo, lo scetticismo e l’ansia del nostro tempo, attingendo a una nuova immaginazione etica che papa Francesco chiama «cultura dell’incontro». Pertanto è possibile approfondire la teologia, l’etica, la spiritualità, la politica e la prassi dell’intersoggettività, per costruire relazioni sane e generatrici di vita tra i popoli. Quali ruoli può svolgere la teologia, per esempio, nel nostro mondo infranto e ferito che sta ancora cercando di emergere dalla pandemia? Come possono le comunità cristiane trasmettere una capacità generativa e l’annuncio del vangelo, mostrandosi in grado di potenziare quelle azioni che affermano la vita e l’altro da noi? Sono tutte azioni che le persone possono cogliere come segni dell’amicizia e dell’ospitalità al cuore pulsante della vita interiore e della presenza creativa del Dio uno e trino nella storia. Le comunità cristiane di tutto il mondo possono accompagnare l’umanità di oggi nella ricerca collettiva della guarigione dei legami d’amore che si sfilacciano, al di là dell’ansia del momento presente. La ricerca di un’umanità comune è anche il cuore pulsante di tutte le religioni e le culture. Tutti noi desideriamo dimorare nella pace e fare spazio agli altri nella nostra casa comune, in particolare ai più fragili e a coloro che sono abbandonati, incompresi e trascurati. Tuttavia, mentre il mondo sta uscendo dalla pandemia, emerge con lampante chiarezza che alcune delle misure di contenimento, come il distanziamento sociale e la quarantena, potrebbero essere diventate la normalità oppure possono diventare misure razionali che legittimano e rafforzano le gerarchie sociali e l’emarginazione oggi esistenti. In molti contesti tali misure hanno irrigidito altre strutture sociali creando dolore, alienazione e pratiche di esclusione in diversi ambienti: ecclesiali e religiosi, nazionali e globali. Il tema dell’ospitalità e dell’amicizia può quindi concorrere a sviluppare nuovi linguaggi, immagini e modelli teologici, missiologici, etici e pastorali per affrontare alcuni dei crescenti divari presenti nel nostro mondo tra popoli, culture, religioni, razze e nazioni. Questo fascicolo di Concilium assume il compito teologico di approfondire e tracciare un profilo del messaggio evangelico dell’ospitalità e dell’amicizia come via per essere persone, oltre che cristiani, e come via per essere chiesa. I vari contributi affrontano la tematica da molteplici prospettive. Nella prima parte viene approfondita la possibilità di teologie fondamentali dell’ospitalità e dell’amicizia sviluppate grazie a molteplici immagini teologiche tratte dalle Scritture, dalle culture e dalle tradizioni. Particolarmente significativo, […]