Indice
Sharon A. Bong – Carlos Mendoza-Álvarez – Michelle Becka, Editoriale.
Covid-19: oltre l’Antropocene?
Abstracts
I. Covid-19: oltre l’Antropocene?
1. Riflessioni sulla crisi
1.1. Carlos Mendoza-Álvarez,
La fine di un’era. Sui barlumi di redenzione
in mezzo alla notte oscura planetaria
Premessa
I/ Gli spasimi di morte della bestia
II/ Le doglie del parto
III/ Il parto
1.2. Juan José Tamayo Acosta,
La compassione in tempi di pandemia
I/ Crisi di civiltà: verso una catastrofe generalizzata?
II/ Una pandemia dalle conseguenze diseguali
III/ Fragilità dell’essere umano, del mondo, del sistema
IV/ Attivare la compassione
Conclusione
1.3. Hilda P. Koster, Cambiamento climatico,
covid-19 e giustizia di genere.
Peccato e salvezza nell’Antropocene
I/ Covid-19, genere e giustizia climatica
II/ L’ingiustizia di genere e climatica e la logica del dominio
III/ Salvati dal peccato?
2. Prospettive glocal e interdisciplinari sul covid-19
2.1. Toussaint Kafarhire Murhula,
Il covid-19 in Africa e la violenza dei pregiudizi nelle rappresentazioni occidentali
I/ Introduzione
II/ Storia ed esperienza
III/ Una certa immagine dell’Africa
IV/ Dopo il neoliberismo
V/ Conclusione
2.2. Johannes Wallacher, Il covid-19 e la necessità di una trasformazione socio-ecologica dell’economia e della società
I/ Trasformazione socio-ecologica
al posto di una critica generale alla crescita
II/ Sulla debolezza delle reazioni e sugli ostacoli
alla ristrutturazione socio-ecologica
III/ Una prospettiva motivante per il cambiamento necessario
IV/ Strategie per una trasformazione di successo
2.3. Daniel J. Fleming, Disuguaglianze e bioetica
nella salute pubblica ai tempi del covid-19.
Una prospettiva australiana
I/ Covid-19 e bioetica della salute pubblica:
lezioni dall’Australia
II/ Edilizia popolare e lavoratori dei covid-hotel:
le periferie del pensiero consequenzialista
III/ Un approccio diverso: l’etica teologica cattolica
in risposta alla pandemia
3. Riflessioni teologiche sul covid-19
3.1. Philippe Lefebvre, La peste, la spada e la carestia.
Riflessioni bibliche sulla pandemia I/ Pandemie bibliche?
II/ Le piaghe d’Egitto e ciò che esse manifestano
III/ Il fecondo pentimento di Dio
IV/ In tempi di crisi compare un “personale” insolito
V/ Parola e pandemia
VI/ Pandemia cristica
3.2. Keun-joo Christine Pae, Una teologia che afferma la vita ai tempi del covid-19: per una teologia femminista contro la violenza. Quando l’odio anti-asiatico ci uccide
I/ Oppressione di genere e violenza
II/ La bellicizzazione del covid-19 e i suoi impatti
sul corpo femminile
III/ Razzismo sessuale anti-asiatico, militarismo americano
e cultura puritana protestante
IV/ In cerca di una teologia che affermi la vita
tra il sacro e il profano
V/ Conclusione
3.3. Stan Chu Ilo, La politicizzazione della razza i tempi del covid-19. Una visione teologica
per il futuro
I/ Le politiche della salute globale
quali precursori della politicizzazione del covid-19
II/ Medicina coloniale e razzismo contro le persone di colore
III/ Carenza vaccinale, opposizione alla vaccinazione
e politica dei sacchi per cadaveri
IV/ Conclusione
3.4. Martin Stuflesser, Il covid-19: punto di svolta
(anche) per la prassi liturgica?
I/ Il covid-19 e la celebrazione della liturgia:
un quadro poliedrico
II/ La liturgia in tempo di covid: un tentativo di criteriologia
3.5. Raúl Domingo Pariamachi Fonseca,
Diakonía sociale e cura. Una riflessione patristica a partire dal Perú
I/ Cipriano di Cartagine
II/ La diakonía sociale
III/ La cura integrale
II. Forum teologico: Fratelli tutti
1. Michael Czerny, Il messaggio di Fratelli tutti per i religiosi contemporanei
2. Kristine C. Meneses, I non udenti e le persone con disabilità sono i nostri kapwa.
Una reazione a Fratelli tutti
I/ L’invito di Fratelli tutti all’amicizia sociale
II/ Kapwa: rimuovere la diversità attraverso bukas-palad
III/ L’atto di bukas-palad di Gesù verso i suoi kapwa:
l’ascolto compassionevole
III. Rassegna bibliografica internazionale
Editoriale
Covid-19: oltre l’Antropocene?
Il covid-19 è stato riconosciuto a livello globale come una pandemia nel primo trimestre del 2020. In quanto malattia potenzialmente letale causata da un nuovo coronavirus e in ragione delle sue implicazioni di vasta portata a livello individuale e collettivo, osiamo aggiungere che pochissimi tra di noi (non solo fra gli umani), compreso il nostro ecosistema, ne sono rimasti illesi. Ciò che differenzia l’impatto che abbiamo sperimentato è forse il grado di perdita di vite, salute e mezzi di sussistenza, di sicurezza familiare e umana più in generale. Siamo consapevoli che nessuna rivista può offrire, in un semplice fascicolo, riflessioni che affrontino fedelmente e adeguatamente l’ampiezza delle questioni politiche, economiche, bio-mediche, ecologiche, filosofiche, scientifiche e socio-culturali e, in un contesto cristiano, ontologiche, etiche, ecclesiali e teologiche sui mutamenti connessi con la pandemia da covid- 19. Nonostante ciò, offriamo umilmente in questo fascicolo di
Concilium il nostro contributo al discorso globale in corso e aggiungiamo le nostre voci e la nostra prassi come interlocutori, con l’obiettivo di generare un’umiltà e una resilienza nate dal riconoscimento che siamo profondamente interconnessi gli uni con gli altri e con l’ecosistema in generale. Assistiamo a una sorta di esplosione di questioni, non dissimile da quanto avviene ai tessuti connettivi degli organismi
viventi, che chiedono di essere esplorate ben oltre il modello antropocentrico di civiltà. Sappiamo che la questione fondamentale dell’attuale crisi di civiltà si muove tra i poli dell’Antropocene e del Capitalocene, dove si intersecano le questioni circa patriarcato, capitalismo e colonialismo, per le quali desideriamo apportare nuovi elementi di analisi. L’elenco che forniamo non pretende di certo di essere esaustivo e viene ulteriormente sfumato in base alle particolarità dei contesti vissuti dai quali scaturiscono tali questioni. I campi multidisciplinari in cui operano gli esperti di scienze e scienze sociali enfatizzano l’“ecologia della malattia”, cioè l’interconnessione delle interazioni uomo-animale e uomo-ambiente che provocano nuove malattie che portano potenzialmente a epidemie, come accaduto con il covid-19. La politicizzazione del covid-19 ha visto l’ampliarsi dei divari già esistenti tra i più e i meno abbienti (per esempio chi è libero di viaggiare, chi è più predisposto a lavorare o studiare da casa in base al
digital divide), tra Oriente e Occidente (in particolare con la politica della mascherina) dove si sono avute tensioni razziali in cui gli asiatici (negli Stati Uniti, in Canada e in Europa) sono stati oggetto di abusi e attacchi razzisti per il presunto avvio della pandemia. Il crollo economico delle nazioni più povere e persino di quelle più ricche continua ad essere un effetto paralizzante del covid-19; le prime dispongono di molte meno risorse a lungo termine (anche a breve termine) per contenere la diffusione del coronavirus, il che a sua volta impatta negativamente sull’assistenza sanitaria e, essenzialmente, sulla sopravvivenza. Gli economisti notano anche il fenomeno della “secessione”: le ricadute economiche negative della pandemia colpiscono in modo sproporzionato le donne. Dal punto di vista bio-medico, l’impulso a salvare o prolungare vite ha portato le grandi aziende farmaceutiche a competere per accelerare la creazione di un vaccino
human-friendly che, con ogni probabilità, non sarà universalmente accessibile. I cittadini globali si stanno quotidianamente adeguando, sia socialmente che culturalmente e con vari gradi di conformità, al ritornello e alla pratica della “nuova normalità”, in termini di osservanza delle procedure operative standard, come, per esempio, il distanziamento sociale che esaspera l’isolamento […]