INDICE
Editoriale
5 Working for future. Un impegno che continua nel tempo
Stefano Didonè
FOCUS Sinodi e sinodalità. Il primo millennio
9 Introduzione – Un percorso storico e le sue ragioni
Cristina Simonelli-Silvio Ceccon
15 Atti 15: un inizio di prassi sinodale nella chiesa nascente?
Maurizio Girolami
27 Tra sinodalità e sinodi: la pratica epistolare
Giuseppe Laiti
39 Autonomia e comunione negli antichi sinodi africani (secoli III-V)
Davide Fiocco
53 Pratiche di comunione in area aquileiese: i sinodi tra IV e VI secolo
Giovanni Driussi
71 Una chiesa episcopale agli inizi dell’impero carolingio
Alessandro Scardoni
RICERCHE
85 Introduzione – Discernimento in comunità: un metodo in atto
87 “Discernimento in comunità” Sperimentazione con monitoraggio di un percorso
strutturato di discernimento comunitario. Aspetti antropologici e metodologici
Giovanni Grandi
103 Discernimento in comunità: un metodo in atto. Analisi teologico-pastorale
Assunta Steccanella
TEMI E DISCUSSIONI
117 A servizio di una fede consapevole. La competenza teologica del presbitero
Duilio Albarello
OSSERVATORIO
131 Covid 19 e “linee di faglia”: un futuro da costruire
Davide Girardi
NOTE
143 Luigi Stefanini e Studia patavina
Gregorio Piaia
RECENSIONI
149 Repole R., La chiesa e il suo dono. La missione fra teo-logia ed ecclesiologia (G. Zambon)
152 Di Pilato V., Discepoli della via. Questioni e prospettive sul metodo della teologia (G. Osto)
155 Morandini S., Cambiare rotta. Il futuro nell’Antropocene (G. Trentin)
159 Colombetti E., Etica del perdono (F. De Carolis)
161 Lameri A.-Nardin R., Sacramentaria fondamentale (L. Della Pietra)
164 Frausini G., La teologia del sacramento dell’ordine nell’iter di revisione postconciliare
dei riti di ordinazione (L. Della Pietra)
167 Böhnke M., Lo Spirito santo nell’agire umano. Per una pneumatologia pratica (V. Sottana)
169 Lutero M., Confessione sulla cena di Cristo (M. Galzignato)
SEGNALAZIONI
1. FILOSOFIA
175 Galimberti D., Il dono del desiderio. In dialogo con Bruaire, Lafont e Recalcati (G. Osto)
2. STORIA DEL CRISTIANESIMO
2.1 Moderno e contemporaneo
176 Bini E., Il tempo e la chiesa nel Settecento (L. Bertazzo)
3. TEOLOGIA
178 Collin D., Il cristianesimo non esiste ancora (L. Tonello)
180 Tagliaferri R., “I segni dei tempi”. Una innovazione ecclesiale inquietante e sovversiva
(G. Osto)
181 Aa.Vv., Nuovo dizionario teologico interdisciplinare (G. Zambon)
183 Di Pinto L., Scegliere la vita. Fondamenti biblici della teologia morale (A. Gaino)
184 Tello R., Popolo e cultura (G. Zambon)
186 Di Berardino G., La danza rituale. Dalla pietà popolare alla liturgia (G. Osto)
4. VARIE
188 Tarabochia A. (cur.), Il tempo favorevole. Dall’esperienza della pandemia: parole da
ricordare, per amare la vita (G. Piaia)
191 libri ricevuti
EDITORIALE
Working for future
Un impegno che continua nel tempo
Il cambio del direttore di una rivista non comporta necessariamente il
cambio della linea editoriale della stessa. A maggior ragione se la rivista si
intitola Studia patavina e ha una storia che supera i sessant’anni. L’occasione,
tuttavia, può essere propizia per ripercorrere alcuni passaggi fondamentali
della sua storia e della storia della Facoltà a cui essa è collegata. Com’è
noto ai lettori e alle lettrici, dal 20 giugno 2005, la rivista è espressione della
Facoltà teologica del Triveneto, con tutta la ricchezza di risorse data dalla sua
struttura “a rete”, con quasi 1700 studenti e 300 docenti. Con il passaggio
dal Seminario di Padova alla Facoltà teologica la rivista si è potenzialmente
aperta ai vari Studia dell’intero Triveneto, oltre ai due tradizionali Studia
di Padova (l’Università e il Seminario), il cui incontro ha dato origine alla
stessa. Nel territorio delle Tre Venezie esistono numerosi atenei (Bolzano,
Trento, Trieste, Udine, Venezia, Verona), con i quali sarebbe auspicabile allargare
il confronto sui temi di maggior interesse e attualità scientifica.
In questo progetto di allargamento dei possibili interlocutori della rivista,
le linee-guida sono sempre le stesse che l’hanno accompagnata lungo tutto
l’arco della sua esistenza, a partire anzitutto dalla ricerca del dialogo e dal
desiderio di volerlo ospitare nelle pagine della rivista.
Ricorrere alla parola “dialogo” può apparire oggi un’ingenuità, a motivo
del carattere consunto che ha ogni riferimento a questa dimensione dei
rapporti tra i saperi. Eppure, questo termine esprime l’anima di Studia patavina
fin nei suoi primi passi.
“Il dialogo è un processo che esige
come presupposto necessario e fondamentale
il reciproco riconoscimento”.
Grazie all’opera di Paul Ricoeur oggi sappiamo che anche il dialogo è un
processo che esige come presupposto necessario e fondamentale il reciproco
riconoscimento.
Tale reciprocità, senza sconfinamenti e nel rispetto dell’autonomia dei saperi,
vale anzitutto nel tradizionale rapporto tra filosofia e teologia e giustamente
Gregorio Piaia, nella nota storica pubblicata in questo stesso numero,
ricorda l’ispirazione stefaniniana (aggiungerei anche blondeliana) di tale
rapporto. La trasformazione da Rivista di filosofia e teologia a Rivista di Scienze
religiose segna un ulteriore cambiamento, fino alla piú recente indagine sul
tema del “pratico” e delle “pratiche”, ricerca che ha caratterizzato l’impegno
dei docenti della Facoltà fin dalla sua origine. Lungi dal voler isolare Studia
patavina dal dibattito culturale in una sorta di autoreferenzialità tutta interna
alla teologia, la prospettiva appare a oggi ancora piú come un orizzonte da
esplorare che una vena aurea esaurita. Riguardo al riconoscimento della dimensione
pratica in teologia, giusto dieci anni fa, nell’editoriale del n. 1/2011
l’allora direttore Giuseppe Mazzocato ne tratteggiava il carattere promettente:
L’istanza del “pratico”, come oggi si suol dire, se assunta con la dovuta radicalità,
appare dunque un’istanza feconda dal punto di vista teologico, capace
di mostrare il rilievo del pensiero teologico anche dal punto di vista antropologico.
È un punto di vista che può accomunare la ricerca teologica con
quella filosofica e con quella di ogni scienza che, in vario modo, si occupa
della realtà umana2.
In questi dieci anni la rivista ha ospitato numerosi contributi che testimoniano
della convergenza dei saperi sul tema del “pratico” quale istanza caratterizzante
l’intera esperienza umana. Ricordo anche la ricchezza dei primi
seminari di ricerca per docenti dedicati al tema del pratico, ai quali ho avuto
modo di partecipare personalmente. Questa attenzione alle implicazioni antropologiche
del pensiero teologico non è affatto scontata e forse nemmeno
del tutto chiarita dal punto di vista teorico. L’ispirazione blondeliana della […]