Indice
Michelle Becka – Bernardeth Caero Bustillos
Joaõ J. Vila-Chã, Editoriale
Abstracts
I. Politica, teologia e senso del potere
1. Una riflessione generale
1.1 John D. Caputo, Il potere al congiuntivo di Dio
1.2 João J. Vila-Chã, Per un discernimento del potere e dell’autorità. La potenza del simbolo e il consolidamento della realtà
I/ Il significato dell’autorità
II/ Il potere che degenera
III/ Il potere redento
IV/ Il potere dello stato
V/ Conclusioni
2. Fondamenti biblici e sistematici
2.1 Ivoni Richter Reimer – Haroldo Reimer, Potere come servizio. Una lettura critica del potere a partire dal Nuovo Testamento
2.2 A. Maria Arul Raja, Dare potere a chi non ce l’ha. Alcuni sguardi sulla vita e la missione di Gesù
I/ Il discorso sul potere nella prassi di Gesù
II/ Ribellione all’egemonia socio-culturale
III/ Ricerca di un’affermazione religioso-culturale alternativa
IV/ Affrontare le situazioni di conflitto V/ Conclusioni: dare potere a chi non ce l’ha
2.3 Judith Hahn, Potere del diritto, diritto del potere.
Sul significato del diritto canonico nelle questioni di potere della Chiesa
I/ Il potere, il diritto e il collegamento fra di loro
II/ Il potere del diritto canonico
III/ Il diritto del potere canonico
IV/ Conclusione
2.4 Hille Haker, Dalla nuova teologia politica all’etica politica critica
I/ La teologia politica come critica e lotta per la liberazione dall’ingiustizia II/ L’etica politica critica
2.5 Ansgar Kreutzer, Discorsivo, socio-economico e performativo. Forme di presenza di un cristianesimo politico pubblico
I/ Introduzione: Preghiere politiche della sera nel 1968
II/ Il modello discorsivo-deliberativo della sfera pubblica e i suoi ampliamenti critici
1/ Modello discorsivo-deliberativo (J. Habermas)
2/ Condizioni socio-economiche dello scambio deliberativo (N. Fraser)
3/ Dimensione performativa della sfera pubblica (J. Alexander)
III/ Un modello inclusivo-performativo di teologia e di chiesa politica pubblica: papa Francesco
1/ Dimensione socio-economica: l’opzione per i poveri
2/ Dimensione performativa: la comunicazione dei simboli
IV/ Conclusione: Preghiere politiche della sera oggi
3. Concretizzazioni
3.1 Francisco de Aquino Júnior, La teologia e il potere della liberazione
Introduzione
I/ Fede e liberazione
II/ Teologia e liberazione
1/ Momento della fede
2/ Momento intellettuale
Conclusione
3.2 Tanya van Wyk, Contestare il potere patriarcale.
Il ruolo della teologia politica nel creare solidarietà e sostenere l’attivismo
I/ Rispondere ai contesti?
La teologia politica e il suo ruolo oggi
II/ La violenza di genere: agency, attivismo e solidarietà
III/ La teologia politica come resistenza al potere consolidato
3.3 Jose Mario C. Francisco, Dinamiche di potere,oltre la connivenza e la resistenza.
Le “Filippine cattoliche” come locus privilegiato
I/ Oltre la connivenza e la resistenza
II/ Il potere simbolico del cattolicesimo filippino
III/ Il potere istituzionale della chiesa cattolica
IV/ I poteri alleati dei social e dei digital network
V/ Riflessioni teologiche critiche sulle dinamiche di potere
3.4 LaReine-Marie Mosely, Una passione coerente con la profondità delle ferite degli oppressi
I/ Introduzione
II/ Il secondo concilio plenario di Baltimora (1866)
III/ La conferenza episcopale cattolica degli Stati Uniti (2019)
IV/ Un itinerario sinodale di creatività e responsabilità
1/ Creatività
2/ Responsabilità
V/ Conclusioni
II. Forum teologico 155
Norbert Mette, Sinodalità – in pratica
I/ I sinodi nazionali europei
celebrati nella fase immediatamente postconciliare
II/ Osservazioni sulle esperienze fatte:
possibilità e limiti dei sinodi locali
III. Rassegna bibliografica internazionale 167
Editoriale
La dimensione politica della fede non è altro che la risposta della chiesa alle esigenze del mondo socio-politico concreto nel quale essa vive. Così mons. Óscar Romero in un discorso del 2 febbraio 19801. Eppure, come si percepiscono le sfide e quali sono le risposte? Sulla scia del concilio Vaticano II, le teologhe e i teologi in vari luoghi – e anche in questo numero di Concilium – hanno cercato di sviluppare il concetto di una teologia nel contesto sociale del nostro tempo. Secondo Johann Baptist Metz tanto la privatizzazione della religione quanto la sua politicizzazione reazionaria negli ordinamenti politici esistenti contraddicono il messaggio cristiano: occorre tornare sempre a scandagliare con la ragione critica il modo in cui «il messaggio escatologico del cristianesimo va formulato nei termini della società di oggi», nelle condizioni di una sfera pubblica strutturalmente mutata. La teologia è inserita nella società e contiene un potenziale sociale critico. Occorre mantenere, attualizzare e problematizzare anche oggi questa pretesa nelle sfere pubbliche che cambiano. Questo fascicolo intende offrire un contributo a tale riguardo. La teologia può essere politica, oppure così perde ogni pretesa di oggettività e alla fine il suo carattere scientifico? Può la teologia essere apolitica, oppure ogni opzione e posizione, che necessariamente si assume, è già politica? Questa e altre domande, alle quali comunque è praticamente impossibile rispondere in modo univoco, si pongono in contesti regionali diversi in forme molto diverse: i sistemi politici, ma anche la rispettiva comprensione della teologia – ancorata in istituzioni statali o ecclesiastiche –, determinano la relazione fra teologia e politica e generano concezioni del potere diverse. Gli aspetti politici della teologia e il ruolo della teologia nella politica sono molteplici e spesso ambivalenti. Di conseguenza, questo numero di Concilium riunisce prospettive e contesti fra i più disparati, a livello politico, regionale, confessionale, e provenienti da discipline teologiche diverse. Stanno gli uni accanto agli altri – e si può facilmente prevedere che ne derivino pure delle tensioni. Al centro c’è la relazione fra teologia e politica e la domanda sul ruolo del potere. La questione non è nuova e tuttavia, alla luce degli attuali sviluppi politici a livello mondiale, la riflessione su questo tema appare necessaria e urgente: grandi sfide risultano essere, per esempio, la rinascita di regimi autoritari, la messa in discussione del sistema nelle democrazie esistenti e la strumentalizzazione politica della religione. La chiesa si è da sempre dovuta confrontare con la questione del suo comportamento nei confronti del potere dello stato e troppo spesso ha cercato la sua vicinanza per poter partecipare anch’essa al potere. Quale ruolo ha giocato, e gioca, al riguardo la teologia? Essa può tentare di legittimare la ricerca del potere da parte di determinati partiti o regimi, oppure assumere una posizione critica nei riguardi del potere secolare e protestare contro di esso. In base a quali criteri questo avviene? Si possono evitare contrapposizioni inammissibili e quindi la costruzione di nuove immagini del nemico? In molti contributi raccolti in questo fascicolo si presenta il potere della teologia – ma anche della fede e della chiesa – come “diverso” dal potere [...]