Indice
Susan Abraham – Geraldo L. De Mori
Stefanie Knauss, Editoriale.
Abstracts
I. Maschilità plurali: riflessioni teologiche
1. Studi sulla maschilità: questioni attuali, nuove piste di ricerca
1.1 Raewyn Connell, Gli uomini, la maschilità e Dio.
Possono le scienze sociali aiutare a risolvere
il problema teologico?
I/ Introduzione
II/ L’emergere di un campo di studi
III/ I concetti
IV/ Pensare su scala mondale
V/ Il paradosso di Lutero
1.2 Herbert Anderson, Una teologia
per reimmaginare le maschilità
I/ Introduzione
II/ Il bisogno urgente di cambiamento
III/ Le sfide per ripensare le maschilità
IV/ Una cornice teologica per maschilità molteplici
V/ Postscriptum euristico
2. Maschilità: all’incrocio fra religione,
politica e cultura
2.1 Manuel Villalobos Mendoza, Disfare la maschilità.
Leggere Mc 14,51s. da el otro lado
I/ Introduzione
II/ Giovani e belli? La virilità in pericolo
III/ Vestire la tunica (non) virile
IV/ Non ho nulla da indossare
V/ Scappa se vuoi salvarti!
VI/ Cosa ci fa un trasgressore della mascolinità
tra i seguaci di Gesù?
VII/ Conclusioni: le implicazioni odierne del neanískos
2.2 Ezra Chitando, Maschilità, religione, sessualità .
I/ Introduzione
II/ I temi principali della ricerca sulle maschilità
III/ Confini contestati: religioni, maschilità e sessualità
1/ Le religioni, le maschilità e le sessualità eterosessuali
2/ Religioni, maschilità e sessualità omosessuali
3/ Religioni, maschilità e la sessualità delle persone celibi
IV/ Religioni, maschilità e sessualità:
costanti dimensioni di possibilità
V/ Conclusioni
2.3 Vincent Lloyd, Maschilità, razza, paternità
I/ Gli estremi della maschilità
II/ Stanley Tookie Williams nel ruolo di Dio-Padre
III/ Redenzione della paternità, redenzione della maschilità
IV/ Redenzione bianca, mistero nero
2.4 Nicholas Denysenko, Dottrina ortodossa e maschilità
nella Russia di Putin
I/ Introduzione
II/ La virilità nelle istituzioni, nell’ideologia
e nei rituali ortodossi
III/ L’ortodossia russa post-sovietica e il neoimperialismo
IV/ Le sfide al Mondo Russo e le reazioni machiste
V/ Conclusione
2.5 Shyam Pakhare, Trascendere il genere.
Il colonialismo, Gandhi e la religione
I/ Introduzione
II/ Il cristianesimo muscolare
III/ Invasione psicologica e dilemma
IV/ La religione di Gandhi: un’esperienza globale
V/ La ragione maschile contro la fede femminile
VI/ Spiritualizzare la politica
VII/ Conclusioni
2.6 Angélica Otazú, La maschilità
nella tradizione religiosa guaraní
I/ Introduzione
II/ Aspetti culturali che determinano la maschilità
III/ La loro religiosità
IV/ La divisione del lavoro in base al genere
V/ La medicina tradizionale
VI/ Caratteristiche della lingua
VII/ A mo’ di conclusione
3. Maschilità e Chiesa cattolica
3.1 Theresia Heimerl, Uomini essenzialmente diversi?
Sulla maschilità clericale
I/ Introduzione
II/ Breve storia del chierico come figura maschile a sé
III/ «Non gradu tantum, sed essentia»:
l’alterità essenziale della maschilità clericale
IV/ Maschilità clericali: presente e futuro
3.2 Julie Hanlon Rubio, Maschilità e abuso sessuale
nella Chiesa
I/ Introduzione
II/ Il genere come lente per capire la violenza sessuale
III/ L’abuso sessuale da parte del clero
come marcato dal genere
II/ Disfare il genere come pratica di resistenza
V/ Conclusioni: dal cuore del seminario
3.3 Leonardo Boff, Le maschilità clericali
e il paradigma della relazionalità
II. Forum teologico
1. Filipe Maia, Il sinodo panamazzonico
2. Benoît Vermander, Il Vaticano, la Cina e il futuro
della Chiesa cattolica cinese
I/ Cina-Vaticano: il contesto
II/ Dalla Lettera di Benedetto XVI a quella di Francesco
III/ Dopo l’Accordo
III. Rassegna bibliografica internazionale
Editoriale
Nell’attuale momento politico, è importante riflettere sulle maschilità facendo ricorso alle risorse specifiche della teologia. In Oriente, in Occidente e nel Sud del mondo la scena politica di molti paesi è dominata da “uomini forti”; i movimenti del #MeToo e del #ChurchToo hanno dato voce alle vittime di abusi sessuali che erano state costrette al silenzio, abusi perpetrati principalmente da uomini; le aziende industriali e finanziarie sono, per la stragrande maggioranza, in mano agli uomini, che così detengono il controllo delle risorse economiche, ambientali e sociali. Ancora oggi, i ruoli di genere tradizionali influiscono in misura considerevole sulle vite dei maschi: quando è possibile, circa un terzo dei giovani padri chiedono il congedo di paternità, ma negli ultimi anni il tasso è rimasto invariato o è addirittura diminuito e, in generale, gli uomini continuano a investire meno tempo nel lavoro di accudimento dei familiari o in quello domestico1. Ma comincia anche a emergere un ventaglio più ampio di espressioni della maschilità socialmente accettate: per le persone che negoziano la propria soggettività di genere, il “maschio alfa” egocentrico e aggressivo, l’uomo emotivamente integrato, il ragazzo eterosessuale che si dedica a facili flirt o l’uomo gay che vive in una relazione monogama sono tutti modelli possibili, così come ogni altra combinazione di tratti che concorrano a far parte della performance di genere di un individuo. Il saggio di Ezra Chitando sulle sessualità e le maschilità nel contesto africano illustra tale pluralità di discorsi normativi (formative), ovvero in questo caso le tradizioni religiose africane, il cristianesimo e l’islam. Inoltre, anche se su scala globale sono le nozioni occidentali di maschilità a dominare, chiaramente non si presentano come gli unici modelli disponibili a livello locale o regionale2, come rivela Angélica Otazú nella sua analisi del sistema di genere dei guaraní, un popolo indigeno della zona del Río de la Plata (fra Argentina e Uruguay). Un simile quadro dimostra che i discorsi sulla maschilità sono molteplici e contraddittori, e che in un dato contesto sociale non è possibile definire in modo univoco neppure un’immagine idealizzata di «maschilità egemonica» (Raewyn Connell); di qui peraltro la scelta di declinare “al plurale” il termine “maschilità” nel titolo di questo fascicolo. A ciò si aggiunge il fatto che ogni ideale egemonico di maschilità contiene in sé anche incoerenze e contraddizioni: l’uomo armato ipervirile può apparire come l’espressione estrema della supremazia maschile, ma, come sostiene Connell in questo stesso volume, se un uomo ha bisogno di una pistola per affermare il proprio potere, in realtà manca di credibilità. Gli studi sulle maschilità dimostrano che fare ricorso a un semplicistico binarismo uomo/donna non è di alcuna utilità, anche se spesso è difficile sottrarvisi: persino gli ideali di maschilità che appaiono meno tossici possono alla fin fine consolidare stereotipi essenzialisti problematici plasmati dalle gerarchie patriarcali se, per esempio, l’emotività continua a essere identificata con la femminilità anche quando viene incorporata in un’identità maschile, diventando sintomo di una mancanza di virilità (o persino di “effeminatezza”) invece diessere intesa semplicemente come elemento di una delle tante possibili versioni della maschilità. Anche i contributi a questo fascicolo esplicitano la lotta costante contro le facili presunzioni dell’essenzialismo binario, sebbene gli autori e le autrici possano concordare sull’impatto normativo dei discorsi sociali che riguardano le maschilità. Lo studio critico sulle maschilità tiene quindi conto del fatto che le nozioni di genere circolano all’interno di e s’intrecciano a complesse strutture di potere e a più ampi sistemi sociali di dominio (il patriarcato, la supremazia bianca, il colonialismo, l’eteronormatività e così via). Tutto ciò ha un’influenza su quegli individui che vivono la propria identità maschile in termini di potere o vulnerabilità al crocevia tra questi «sistemi di dominio a incastro», come scrive Vincent Lloyd nella sua analisi dell’autobiografia di Stanley Tookie Williams, leader di una gang nera, autobiografia in cui delinea la sua lotta con la maschilità e la paternità all’interno di un sistema razzista. Ma questo intreccio plasma anche le dinamiche sociali e politiche: scrivendo da una posizione postcoloniale, Shyam Pakhare discute i modi in cui le nozioni di «maschilità muscolare» incarnate dal colonizzatore occidentale cristiano hanno sostenuto il potere coloniale in India e il ruolo giocato nella lotta per l’indipendenza dal ricorso di Gandhi a modelli alternativi di maschilità radicati nell’hinduismo. In un contesto più contemporaneo, Nicholas Denysenko traccia i modi attraverso cui le narrazioni religiose della superiorità maschile e della subordinazione femminile (o del maschile femminilizzato) s’intrecciano alla politica del governo di Putin per legittimare e consolidare l’imperialismo russo. Quale contributo può offrire la riflessione religiosa e teologica a tutto ciò? Come può una prospettiva teologica sulle costruzioni storiche e contemporanee delle maschilità aiutare a creare relazioni, a livello micro e macroscopico, che permettano alle persone di realizzarsi nell’uguaglianza e nella giustizia? Può Gal 3,28, con la sua visione di un’unità ultima nel corpo di Cristo dove le distinzioni sociali di genere, etnia e status non hanno più valore, essere un punto di riferimento quando negoziamo i discorsi sulla maschilità nelle nostre società da un punto di vista teologico? O quel passo si limita semplicemente […]