Editoriale
Riccardo Battocchio
Gaudium et spes 44: una chiesa che sa di aver bisogno di aiuto
Focus
Andrea Toniolo
La «mutua relatio» tra chiesa e mondo in Gaudium et spes
Gian Luigi Brena
Vissuto cristiano e dialogo: apporti filosofici
Valerio Bortolin
La verità cristiana e le verità «altre». L’epistemologia della Gaudium et spes tra annuncio e dialogo
Matteo Pasinato
Comunità ecclesiale e comunità politica: l’istanza democratica e i diritti umani
Simone Morandini
Linguaggi della fede e delle scienze: per un confronto fecondo
Ricerche
Roberta Ronchiato
I tempi dell’uomo e il tempo di Dio. L’esperienza spirituale nel cammino della vita alla luce della fede
Temi e discussioni
Paolo Magnani
Sulla parrocchia nel Lombardo-Veneto
Luciano Fanin
La Bibbia insegna a pregare
Giorgio Sgubbi
Dire Dio, oggi?
Osservatorio
Davide Girardi
In nome di chi? Le dinamiche della rappresentanza politica nel Nord Est
Notiziario
Paola Zampieri
Vita della Facoltà (a.a. 2012-2013)
Recensioni e segnalazioni
Libri ricevuti
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ANDREA TONIOLO
La «mutua relatio» tra chiesa e mondo in Gaudium et spes
Il contributo ripercorre la complicata storia redazionale della Gaudium et spes secondo un punto prospettico ben preciso: la nozione di mondo e le diverse posizioni teologiche sul rapporto chiesa-mondo. Si sofferma, in particolare, sulla posizione della teologia e dell’episcopato tedesco che, nell’insieme, fu piuttosto critica e severa, e sulle aperture, determinanti e decisive, portate dal domenicano francese M.-D. Chenu. L’articolo mette in evidenza la tensione, che attraversa sia il dibattito conciliare che la ricezione successiva della costituzione, tra l’impostazione antropologica e quella cristologica della teologia e tra le due conseguenti visioni del rapporto chiesa-mondo, una di origine agostiniana e l’altra tomista. Conclude evidenziando l’eredità che lascia la Gaudium et spes, cioè quella del «modus loquendi», il metodo, lo stile con cui la chiesa svolge la sua funzione di insegnamento, la sua missione.
The «mutua relatio» between Church and World in Gaudium et spes
This contribution goes through the complex history of Gaudium et spes from a well established viewpoint; i.e.: the concept of the world and the various theological trends. This article examines the critical and strict position of both the German episcopate and theology. At the same time it considers the determining and decisive opening brought forth by the French Dominican father M.-D. Chenu. This article highlights the strain running through the whole council debate and the following reception of its constitution. Moreover it considers the different anthropological and Christological statements leading to two different visions of the church – world relation, as the former draws its origin from the Augustinian tradition and the latter from St. Thomas. On conclusion this contribution highlights the legacy of Vatican Council II, that is to say its «modus loquendi», the method and style with which the Church carries out its mission.
GIAN LUIGI BRENA
Vissuto cristiano e dialogo: apporti filosofici
Nella prospettiva del dialogo della chiesa con il mondo contemporaneo, inaugurata dal concilio Vaticano II, suggerisco due possibili apporti della filosofia contemporanea alla filosofia cristiana: la valorizzazione del vissuto quotidiano delle persone e l’approfondimento dell’atteggiamento di dialogo mediante l’assimilazione delle sue implicazioni filosofiche.
Christian experience and dialogue: philosophical contributions
Regarding the dialogue of the Church with the world, I suggest two contributions the contemporary philosophy could offer to the Christian philosophy: first the appreciation of persons in their everyday experiences, and second the deepening of the dialogical attitude through an investigation of presuppositions and implications of the dialogical relationship among persons.
VALERIO BORTOLIN
La verità cristiana e le verità «altre». L’epistemologia della Gaudium et spes tra annuncio e dialogo
La prospettiva del presente contributo è metodologica-epistemologica piú che contenutistica, filosofica piú che teologica. Si cercherà di far emergere l’autocomprensione ecclesiale della verità cristiana, presente nella Gaudium et spes, nel suo porsi in rapporto con le verità «altre». La categoria che viene cosí ad assumere un ruolo di primo piano è quella di «relazione» in rapporto a quella di «verità», nell’ambito della visione della realtà propria del cristianesimo. Il testo conciliare, infatti, pur non avendo la natura di un trattato di epistemologia teologica e avendo anzi una precisa intenzionalità «pastorale», nell’affrontare la questione del rapporto tra la chiesa e il «mondo», esprime tra le righe una ben precisa concezione della verità cristiana in rapporto con le verità «altre».
Christian truth and other truths. Epistemology of Gaudium et spes between announcement and dialogue
The viewpoint of this contribution privileges method and epistemology rather than contents, philosophy rather than theology. We will try to bring forth the ecclesial self-understanding of Christian truth as it is present in Gaudium et spes and as it is related to other truths. Thus the category playing a major role is «relation» in connection with the truth in the sphere of that vision of reality pertaining to Christian religion. The council text – without being a treatise of theological epistemology but rather having a precise pastoral aim, when it deals with the question of the relation between the Church and the World – expresses between lines the exact conception of the Christian truth in its relation with other truths.
MATTEO PASINATO
Comunità ecclesiale e comunità politica: l’istanza democratica e i diritti umani
L’istanza democratica e dei diritti umani è fra i problemi urgenti ai quali il Concilio fa attenzione nella costituzione pastorale Gaudium et spes. Il tema conciliare apre a considerazioni piú generali che partono dall’evangelico tranello teso a Gesú sul tributo a Cesare e la signoria di Dio. Dopo aver considerato l’inchiostro del Concilio (il testo della Gaudium et spes nelle variazioni lungo l’evoluzione della sua stesura) si fissano due questioni per il credente tuttora cruciali nel rapporto tra cristianesimo e politica: la prima è la possibilità di «ricevere» dal mondo degli uomini ancor oggi; la seconda è la possibilità di «ricevere» dal concilio criteri di discernimento sull’emergenza antropologica e sociale nella comunità civile.
Ecclesial community and political community: democratic expectations and human rights
Democratic expectations and human rights are among the most urgent problems taken into consideration by the Council and its pastoral institution Gaudium et spes. The council theme opens to more general considerations beginning with the critical evangelical question put to Jesus on the tribute to Caesar and with God lordship. After considering the Council text (Gaudium et spes and its various editions) this article focuses on two crucial questions still troubling the believers: the relation between Christian life and politics. The former is the opportunity of «receiving» from the world of men, even at present; the latter opportunity means to «receive» discernment criteria from the Council on the anthropological and social emergency of civil community.
SIMONE MORANDINI
Linguaggi della fede e delle scienze: per un confronto fecondo
Il testo riprende la categoria di dialogo di Gaudium et spes, nella sua rilevanza per lo stile comunicativo del Vaticano II verso il mondo scientifico. Esamina quindi i principali ambiti nei quali la riflessione teologica successiva ha proseguito il dialogo con esso: teologia fondamentale, etica teologica, ma soprattutto quella «teologia della natura» che ripensa la creazione alla luce di elementi emergenti dalla riflessione scientifica – evoluzione, indeterminismo, relazionalità, uomo…. Ne emerge una figura di teologia che nella ricerca scientifica non coglie tanto un antagonista da cui difendersi, quanto un’impresa ricca di rilevanza teoretica, meritevole di considerazione simpatetica, in grado di offrire strumenti concettuali per una feconda riespressione dello stesso dato di fede.
The languages of faith and sciences: a fruitful confrontation
The text considers the dialogue category present in Gaudium et spes and its relevance for the media style of Vatican Council II when dealing with the scientific world. Then this article goes through the main subjects where the subsequent theological reflection pursued its dialogue with this world: fundamental theology, theological ethics and first of all the theology of nature which reconsiders the creation in the light of the new data emerging from the scientific world: evolution, indeterminism, rationality, man… According to this picture of a new theology, the scientific research cannot be considered any longer an antagonist we must defend from, but rather an enterprise full of theoretical relevance deserving sympathetic consideration and offering conceptual tools for a new fruitful expression of the same item of faith.
ROBERTA RONCHIATO
I tempi dell’uomo e il tempo di Dio. L’esperienza spirituale nel cammino della vita alla luce della fede
L’articolo propone un itinerario di ascolto dell’annuncio biblico riguardo al tempo: interroga il senso del primo atto della creazione con il quale appare il «cro,noj» (cf. Gen 1,3) e la nuova percezione dello scorrere dei giorni dopo il peccato. A questo punto, la faticosa ricerca del credente per ridare senso al vivere, segue due vie complementari. Da un lato, l’uomo domanda a Dio di essere istruito sul mistero del tempo e della morte, dall’altro il Signore entra nella storia con la sua Parola. Il tempo di Dio coincide con l’evento in cui il Signore compie la sua promessa. Saper misurare i tempi umani come via di sapienza e il tempo di Dio come evento, convergono nel sabato, giorno senza tempo. La vita oblativa, pienamente manifestata nel mistero pasquale di Cristo, è autenticamente il tempo compiuto (cf. Gv 19,30).
The times of man and the time of God. Spiritual experience and life path at the light of faith
This article proposes a path for hearing the Biblical Tale in relation with time. It focuses on the meaning of both the first act of the creation when the «cro,noj» appears (see Gen 1,3) and of the new perception of passing days after the Sin. At this point the believer’s arduous research for a new meaning in life follows two complementary paths. On one side man asks God to be instructed in the mystery of time and death. On the other side Gods enters History with his Word. God’s time coincides with the Event when God keeps his promise. These two paths (to know how to measure human times as a path to wisdom and how to evaluate God’s time as an event) converge on Saturday, the day without time. Oblative life, as it appears in Christ’s Pasqual mystery, is authentically the accomplished time.
PAOLO MAGNANI
Sulla parrocchia nel Lombardo-Veneto
È qui riprodotto il testo della lectio tenuta dall’autore, nella sede trevigiana dell’ateneo di Padova, il 15 dicembre 2009. Scritto per giuristi, ma aperto anche agli storici della chiesa, vi viene richiamata l’attenzione sulla struttura parrocchiale, inquadrata geograficamente (Lombardo-Veneto) e storicamente (fine ‘700 e ‘800). La storia della «parrocchia asburgica» manifesta alcuni limiti, derivanti dalle intromissioni secolari. Essa rivela, però, anche i meriti pastorali di una strutturazione che ha contribuito a creare la mentalità tipica della «chiesa di popolo». Alla vigilia del centenario della morte di Pio X, tipico esponente di una visione pastorale che fa della parrocchia territoriale il centro insostituibile della vita cristiana, accostare la prospettiva storica fornisce elementi di riflessione per il futuro.
On the parish in Lombardo-Venetum
Here is re-presented the text of a lesson the author gave at the University of Padua, in the branch seat of Treviso on December 15th, 2009. The essay is written for jurists but opens to historians of the Church. This text highlights the parish structure in this geographical area (Lombardo-Venetum) and its historical epoch (late seventeenth and eighteenth centuries). The history of the Habsburg parish shows some limits due to secular interferences. It reveals also some pastoral merits for its organization which helped in creating the typical frame of mind of a «church of people». On the eve of the hundredth anniversary since the death of Pope Pious X who was an exponent of a pastoral view which considered the territorial parish an irreplaceable centre of Christian life, this historical approach gives new elements for the future.
LUCIANO FANIN
La Bibbia insegna a pregare
La preghiera nella pagina della sacra Scrittura è l’espressione principe dell’incontro/dialogo tra Dio e l’uomo. Essa prende il via nella vita e nella storia. Incide sull’orante e sul corso stesso degli eventi. Spesso si colloca in momenti di crisi e non facili, ma a volte essenziali per la crescita del dialogo e dell’incontro tra Dio e la creatura. Nei tempi della promessa ha trovato casa nella riflessione relativa alla giustizia spezzata e ricostituita, in un ampio spettro di forme personali e di popolo. La preghiera cristiana invece mette in luce elementi di unione con la ricca tradizione ebraica, ma offre anche punti di sostanziale novità, provenienti dall’esperienza personale di vita e di preghiera di Gesú Cristo, sulla linea dell’incontro con lui dei discepoli e dei credenti. Il nuovo del vangelo intende in definitiva far crescere nel discepolo la consapevolezza di essere personalmente immerso nella storia ed egualmente unito nella vita alla preghiera stessa di Cristo per la salvezza del mondo. Apice della preghiera è per il credente l’eucarestia, dove preghiera e dono della vita sono unite all’unica offerta di Cristo e assemblati in modo unico e nuovo.
The Bible teaches how to pray
The prayer in the page of the Holy Scriptures is the highest expression of the dialogue between God and man. It begins in life and history. It influences the praying persons and is able to affect the course of events. It often finds its place in critical and hard times, nonetheless it is essential for improving the dialogue between man and God and for a closer encounter with God. In the times of the Promise it found its place in the reflection on broken and re-established justice in a wide range of individual and communal forms. The Christian prayer highlights the elements in common with the rich Jewish tradition. At the same time it offers also substantial new points coming from personal experiences of Jesus Christ’s life and prayer along the line where disciples and believers go to his encounter. The Gospel novelty enhances the disciples’ awareness of being personally immersed in history while being equally united to Christ’s prayer for the world salvation. For the believer the highest point of the prayer is the Holy Communion where prayer and the gift of life are united in the unique offer of Christ and assembled in a new and unique way.
GIORGIO SGUBBI
Dire Dio, oggi?
Assistiamo oggi all’emergere di correnti di pensiero che, pur nella diversità che le caratterizza, condividono la convinzione che parlare di Dio non è possibile; il saggio ne considera alcune tra le piú famose o, comunque, alcune delle piú radicali nel dichiarare dannoso, negativo e impossibile il discorso su Dio. Dopo avere considerato le premesse e gli obiettivi di ciascuna, il contributo sottolinea che è proprio la natura dell’Amore, caratteristica del Dio di Gesú Cristo, a esigere l’esercizio dell’affermazione razionale di Dio agli effetti del suo comunicarsi: solo un Dio sottratto all’arbitrio dell’uomo, può essere un Dio che realmente si offre alla sua libertà.
To speak about God, today?
Some lines of thought are emerging today which, despite their diversity, share the conviction that speaking of God is not possible; this essay takes into consideration some of them which are the best known or anyway the most radical to declare that any speech about God is detrimental, negative and impossible. After examining the assumptions and purposes of each one, the contribution underlines that it is the nature of Love, characterizing Jesus Christ’s God, that requires God to be affirmed on a rational basis to be communicated: only a God subtracted to man’s free will is a God who really offers Himself to his freedom.