SOMMARIO
I SENTIMENTI NELLA BIBBIA
PREOCCUPAZIONE, AFFANNO, ANSIA
Editoriale
Marco Zappella
GLI AFFANNI “BEN TEMPERATI”
DELL’UOMO GIUSTO
Sebastiano Pinto
«MOLTA SAPIENZA, MOLTO AFFANNO»?
Donetalla Scaiola
PREOCCUPAZIONE E AFFANNO
NEI SALMI: QUALCHE ESEMPIO
Carlo Broccardo
«PER LA VOSTRA VITA
NON AFFANNATEVI»
Michele Marcato
LA PREOCCUPAZIONE DI PAOLO
PER L’ANNUNCIO DEL VANGELO
Annalisa Guida
I TEMPI NUOVI E LA FINE DELL’AFFANNO
Leonardo Paris
IL SOGNO DI ADAMO –
IL SOGNO DI CRISTO
Valentino Bulgarelli
GLI ANTIDOTI CONTRO
LE PREOCCUPAZIONI
Monica Cornali
L’ATTENZIONE DEL CUORE
COME ANTIDOTO ALLA PAURA
PER SAPERNE DI PIU
Marcello Panzanini
La morte del Battista: un affaire politico,
parola di Giuseppe Flavio
MEN AT WORK
Valeria Poletti
Gesù davanti alle nostre preoccupazioni e ansie
APOSTOLATO BIBLICO
Sebastiano Pinto
La domenica della Bibbia: quando celebrarla
VETRINA BIBLICA
ARTE
Marcello Panzanini
A buon intenditor basta… uno sguardo:
La predica di san Giovanni Battista, di P. Bruegel
EDITORIALE
Tra i tanti racconti o miti antropogonici, che cioe narrano l’origine dell’uomo, la tradizione latina ce ne ha trasmesso uno, che non ha avuto la medesima fortuna di altri,
ma che appare altrettanto significativo. Ci parla di quel che successe a Cura, un personaggio della mitologia romana il cui nome significa preoccupazione, inquietudine,
ansia. Mentre attraversa un fiume, vede del fango argilloso; lo afferra e, senza seguire uno schema preciso, comincia a modellare un pupazzo, che prende vita grazie
al soffio vitale insufflatogli da Giove, di passaggio da quelle parti. A quel punto i due cominciano a questionare perche ognuno vuole imporre al fantoccio il proprio
nome; a litigare con loro s’aggiunge Terra. Per ricomporre la bega, si appellano a Saturno come giudice, il quale sentenzia: Tu, Giove, gli hai dato il soffio vitale:
una volta morto, prenditi, dunque, l’anima. Tu, Terra, gli hai prestato il corpo: ricevi, dunque, le sue spoglie. Tu, Cura, l’hai plasmato per prima: lo possiederai
durante tutta la sua esistenza.
Per quanto riguarda il nome, si chiamera uomo (homo) perche dal terreno (humus) e stato formato. Il racconto proietta alle origini e collega al volere degli dei una
dimensione squisitamente umana: cioe la preoccupazione, l’inquietudine, l’ansia. Con Heidegger, la filosofia contemporanea parla della cura come della struttura
fondamentale dell’esistenza sotto forma di prendersi cura, degli oggetti, e di avere cura, degli altri. La psicologia e le neuroscienze ci mostrano come lo stress
sia funzionale al mantenimento dell’equilibrio tra organismo e ambiente, ma possa diventare disfunzionale quando la sollecitazione e troppo lunga, fino a generare
psicopatologie.
Quello che oggi viviamo con consapevolezza “scientifica” e stato vissuto e descritto nella Bibbia con accenti e prospettive diverse, ma collocabili su due direttrici: una
preoccupazione nei confronti del presente e una nei confronti del futuro. Alla prima vanno ricondotte le vicissitudini di Tobi (Marco Zappella), le situazioni degli oranti
del Salterio (Donatella Scaiola), le riflessioni sapienziali di Qoelet (Sebastiano Pinto), le esortazioni di Gesu dal carattere sapienziale-filosofico (Carlo Broccardo): tutte
trovano in Dio il loro punto di soluzione. Affidare a Lui la propria esistenza equivale a trovarle un senso, cioe un significato e una direzione; deporre in Lui ogni
preoccupazione aiuta a recuperare quella leggerezza di vivere che il salmista traduce con il dono (divino!) del sonno, perche l’ansia prosciuga ogni leggerezza
(Valeria Poletti).
Il Nuovo Testamento ha il suo detonatore nella persona di Gesu profeta del Regno, cioe la proposta divina che fa intersecare la linea del futuro con quella del presente.
E proprio su questa direttrice si collocano quei passi (di Atti e di Apocalisse) in cui si invita a guardare al futuro non come tempo del giudizio disperante, ma come
tempo del ristoro, della consolazione, quando si potra sentire di nuovo la freschezza sui volti arsi dal dolore e dalla sofferenza (Annalisa Guida e inserto di Marco Tibaldi).
In questo orizzonte va collocata la preoccupazione di Paolo non solo di annunciare la salvezza nel Crocifisso risorto, ma anche di presentare ogni sua comunita al Signore
che viene come vergine casta (Michele Marcato). Nella rilettura teologica offerta da Leonardo Paris si evidenzia come preoccupazione, affanno e ansia non siano in se
male. Anzi, concernono anche il Dio di Gesu. Nella vicenda di quest’ultimo si percepisce l’ansia del Padre perche nessuno vada perduto. Dio non e il meno, ma il piu
coinvolto. Per cui l’ideale cristiano non e quello di un uomo e una donna tranquilli e inscalfibili; il cristiano e bene che sia preoccupato, che corra e si affanni. Cio che
muove questa corsa pero dev’essere non la disperazione, ma il riflesso dello sguardo paterno e materno di Dio che per tutti si preoccupa. In altri termini, il vero
antidoto alla paura sta nell’amore (Monica Cornali). Non si tratta solo di prendere coscienza dei nostri vissuti e degli schemi mentali con cui percepiamo e reagiamo
alla realta; bisogna trovare un itinerario del cuore, cosi che il cuore trovi il suo tesoro: Nell’amore non c’e timore, al contrario l’amore perfetto scaccia il timore, perche il
timore suppone un castigo e chi teme non e perfetto nell’amore (1 Gv 4,18).
Dunque, buona lettura.
Marco Zappella