EDITORIALE
In dialogo per il futuro
della «casa comune»
Laudato si’, mi’ Signore,
per sora nostra matre Terra,
la quale ne sustenta et guberna,
et produce diversi fructi
con coloriti flori et herba.
«Riflessione gioiosa e drammatica insieme», l’enciclica Laudato
si’2 è stata accolta con notevole favore, suscitando interesse
anche al di fuori del mondo ecclesiale. Molti vi hanno trovato un
testo autorevole, innovativo e globale, uno stimolo a riconsiderare le
questioni ambientali. Non sono mancate, tuttavia, reazioni di sorpresa,
soprattutto in rapporto alla scelta di un tema quale l’ecologia – il cuore
dell’enciclica –, da alcuni giudicato inappropriato come oggetto di un
intervento magisteriale e teologico.
Questo fascicolo si confronta con le attese degli uni e degli altri,
nella convinzione che, da un lato, «nulla dell’ordine della creazione e
dell’umano è estraneo ed escluso dall’ordine della fede» (Compendio
della dottrina sociale della chiesa, 64); dall’altro, che non si possa più
parlare delle questioni connesse alla «cura della casa comune» senza
tener conto dei vasti orizzonti che l’enciclica dischiude, dei suoi approfondimenti
su temi specifici, insieme alla ripresa di nodi problematici
richiamati, anche se non risolti.
Fra i tratti distintivi della lettera enciclica se ne segnalano tre. In
primo luogo, il punto di partenza, vale a dire lo sguardo “mistico”
di papa Francesco: «Il mondo è qualcosa di più che un problema da
risolvere, è un mistero gaudioso che contempliamo nella letizia e nella
lode» (LS 12). Non a caso, il titolo dell’enciclica riprende l’incipit
del Cantico delle creature di san Francesco d’Assisi che nelle realtà
create coglieva un riflesso della bellezza, della bontà e della sapienza
del Creatore.
In secondo luogo, la lucidità con cui l’enciclica inquadra la crisi
ecologica, in tutta la sua gravità, ponendola in relazione con la crisi
antropologica, vale a dire con la responsabilità dell’uomo, chiamato da
Dio a «custodire e coltivare il giardino», ma trasformatosi ben presto
in un dominus irresponsabile e senza scrupoli.
Il terzo aspetto è la dimensione dialogica che connota l’intero documento:
«Di fronte al deterioramento globale – afferma papa Francesco
– mi propongo di entrare in dialogo con tutti riguardo alla nostra casa
comune» (LS 3). La chiesa non lascia mancare il proprio apporto, ma
riconosce che «su molte questioni concrete non ha motivo di proporre
una parola definitiva e capisce che deve ascoltare e promuovere un
dialogo onesto fra gli scienziati, rispettando la diversità di opinioni»
(LS 61).
Con questo fascicolo, la nostra rivista entra nel vivo del dibattito
suscitato da papa Francesco, secondo lo stile e le modalità consuete:
attenzione alle diverse prospettive attraverso le quali si possono affrontare
le questioni ecologiche, cogliendo i punti di vista più significativi
e stimolanti, nel rispetto della complessità e con lo scopo di fornire uno
strumento di lavoro, tanto autorevole quanto fruibile da tutti.
Nell’articolo di apertura, GIACOMO COSTA propone una riflessione
sulla Laudato si’, indicando nella dimensione pastorale la vera chiave
di lettura per comprendere l’enciclica, come dimostra anche la scelta
di papa Francesco di considerare i molteplici aspetti della vita nella
prospettiva dell’ecologia integrale.
PIER FRANCESCO GHETTI considera l’ecologia come scienza a sé,
nata nel contesto della cultura naturalistica dei secoli XVIII-XIX, ma
consolidatasi come «scienza degli ecosistemi» a partire dalla seconda
metà del secolo scorso.
Nell’articolo Ecologia umana: un intreccio di saperi, LEOPOLDO
SANDONÀ richiama l’attenzione sull’ecologia umana come crocevia di
diverse discipline. In particolare, l’autore offre una lettura «generativa»
della Laudato si’, alla luce cioè dei grandi principi indicati dall’enciclica
come via per realizzare un’autentica ecologia umana.
BRUNO BIGNAMI pone la «dialettica della cura» al cuore delle questioni
ecologiche. Nel suo studio – Un’etica per la cura della terra –
sono riprese e sviluppate alcune intuizioni della Laudato si’, soprattutto
laddove l’enciclica afferma che la salvaguardia del dono del creato
richiede non solo sforzi diretti al miglioramento del rapporto con l’ambiente,
ma anche un rinnovato impegno per la cura dell’umanità, dal
momento che le due realtà sono strettamente connesse tra loro.
Ecologia e sacro. Il significato religioso dell’ecologia propone una
riflessione di ALDO N. TERRIN sul rapporto tra due dimensioni fondamentali
dell’esperienza umana: il sacro e l’ecologia, chiamate al confronto
con una conoscenza tecnica che sembra ormai aver preso il sopravvento
sulle altre conoscenze. In ascolto del «grido della terra», sacro ed ecologia
indicano programmi di lavoro simili, in nome di una sympatheia universale
che accomuna tutti gli esseri in una visione «ecosistemica», secondo
una morale che invoca gratitudine e riverenza per ciò che ci circonda.
Di sicuro interesse il contributo di SIMONE MORANDINI: Ecoteologie:
una mappa essenziale, uno strumento per orientarsi nella
multiforme e a volte complessa riflessione ecoteologica degli ultimi anni.
Morandini segnala una pluralità di autori e di idee, al fine di cogliere
il mutamento di paradigma, cui è chiamata la teologia cristiana.
Nel delineare i tratti di un progetto di ecologia integrale, che includa
il rapporto con Dio, gli altri, la natura e se stessi, FELICE ACCROCCA
indica come riferimento Francesco d’Assisi, «l’esempio per eccellenza
della cura di ciò che è debole e di un’ecologia integrale vissuta con
gioia e autenticità» (LS 10). L’esperienza del Poverello è compresa a
partire dalla sorgente da cui tutto è scaturito: la relazione con il Dio
di Gesù Cristo.
Buone pratiche di cura della terra, è il contributo di MATTEO
MASCIA, una ricerca su ciò che può ridurre l’impatto delle nostre società
sull’ambiente naturale e le sue risorse. Lo studio presenta una rassegna
di esperienze incentrate sulla responsabilità sociale del consumatore, le
cui scelte individuano una delle leve attorno a cui costruire percorsi e
pratiche di cura della terra.
Nella DOCUMENTAZIONE, curata da GERMANO SCAGLIONI, è illustrata
un’originale iniziativa editoriale: The Earth Bible Project,
un contributo alla discussione sulla crisi ecologica, attraverso un nuovo
modo di accostare e interpretare i testi biblici: la «prospettiva della
terra».
L’ INVITO ALLA LETTURA, a cura di SIMONE MORANDINI, offre un
ampio repertorio bibliografico sui temi trattati. In queste pagine sono
indicate le opere di maggior interesse e utilità, affinché il lettore possa
avviare un proprio personale itinerario di ricerca.