Per un nuovo umanesimo in Gesù Cristo: annunciare
Studi
L. Diotallevi, Annunciare al tempo di un tweet 3
Nella logica del mondo un ruolo decisivo viene svolto dall’immagine. Una volta rappresentato, qualsiasi
fattore che avrebbe potuto destabilizzare il mondo, vi viene invece normalizzato. Difficile farsi un’immagine
di una parola. Rischiosissimo e farsi una icona e molto difficile e anche solo scrivere la Parola
che dice il Regno che nella storia e come storia avviene. Incorniciata, la Parola si mondanizza. Il tweet
tende a privilegiare la battuta. La battuta magari graffia, ma non sovverte.
E. Massimi, Annunciare celebrando: contrappunto di linguaggi 9
Nelle celebrazioni liturgiche l’annuncio della salvezza possiede caratteristiche proprie poiche i diversi
elementi (architettura, iconografia, canto, parola, silenzio, gesti, vesti liturgiche) coinvolgono il fedele
in tutte le sue dimensioni. Anche l’annuncio verbale nella liturgia interagisce con altri linguaggi: viene
proclamato in uno spazio, e associato a dei gesti, e sostenuto da una melodia.
F. Pieri, Dall’evangelizzazione alla liturgia:
la celebrazione nasce dall’annuncio 17
Quale rapporto intercorre tra ‘vangelo’, nella sua valenza primaria di nomen actionis equivalente a
‘evangelizzazione’, e ‘cultura’? Essendo la cultura dimensione ineludibile di ogni comunicazione, anche
l’annuncio della buona notizia non puo che inerirvi costitutivamente. La stretta connessione del
vangelo alla cultura umana di ogni tempo e luogo si declina con caratteristiche peculiari entro quella
singolare fattispecie che e il ‘culto’, ossia la ritualita rivolta alla dimensione trascendente.
G. Cavagnoli, La liturgia ‘annuncio’ del mistero pasquale 22
L’esperienza liturgica risulta concreta realizzazione del k rygma, non solo letto/annunciato/proclamato,
ma attuato ritualmente, mediante segni sensibili (Sacrosanctum concilium 7). La riforma del Vaticano II,
in proposito, ha mirato a conservare la centralita della Pasqua come il krygma primitivo e riassuntivo
di tutte le molteplici esperienze rituali.
Temi pastorali
M. Di Benedetto, L’omelia nel rito del battesimo dei bambini 33
La preparazione dell’omelia per il battesimo dei bambini offre al ministro l’occasione per annunciare
l’iniziativa misericordiosa di Dio nella vita dei suoi figli; proprio per questo e richiesta una speciale cura
nel raccordare gli elementi della lex orandi - lex credendi del rito battesimale con i fattori situazionali
dei richiedenti e dell’assemblea celebrante. I due schemi omiletici proposti intendono offrire alcuni
elementi metodologici e di contenuto a servizio dell’omileta.
B. Borsato, L’omelia nel rito del matrimonio 39
Il matrimonio, piu di altri sacramenti, ha subito questa contrazione individualistica. Come annunciare
l’amarsi, l’amarsi nella chiesa e l’indissolubilita/fedelta del matrimonio? L’autore partendo da Gen 1–2
e Mc 10,2-16 propone due schemi di omelia per la celebrazione del matrimonio.
F. Trudu, L’omelia nel rito delle esequie 45
Nell’omelia esequiale si ripongono spesso non poche aspettative poiche la morte sollecita tante domande
con insoddisfacenti risposte. Si annuncia e testimonia la presenza del Signore anche nel momento
del lutto e insieme si offre il sostegno della fede. La scheda prende in considerazione l’omelia in due
contesti diversi, quando non si conosce la persona del defunto e quando invece la si conosce, per individuare
criteri e possibili schemi omiletici.
Schede per la formazione
L. Donati Fogliazza, La liturgia ‘annuncio’ del mistero pasquale 50
Ogni annuncio cristiano e fatto di gesti e di parole. La liturgia, fatta di gesti e parole, annuncia perche
inserisce in una esperienza concreta che dalla stessa concretezza della vita attinge la sua forza. L’incontro
proposto, nello stile del laboratorio, cerca di puntare l’accento su questa esigenza di incarnazione
dell’annuncio e, mentre puntualizza alcune sue implicazioni, chiede una nuova creativita della liturgia,
perche essa possa dispiegare tutta la sua capacita comunicativa.
M. Soranzo, Il mistero pasquale nell’arte 56
L’iconografia della risurrezione e stata molto varia nei secoli poiche i racconti evangelici sono molto
scarni: dal simbolismo iniziale alle mirofore, dall’incontro con la Maddalena alla risurrezione vera e propria.
L’iconografia tradizionale dell’ascensione, invece, vede in basso gli apostoli con Maria e due angeli
e in alto Cristo nella mandorla accompagnato da angeli oranti oppure che ascende da solo lasciando,
talvolta, l’impronta dei piedi sulla montagna, mentre nella pentecoste prevale il gruppo degli apostoli
riuniti attorno alla Vergine con lo Spirito Santo sotto forma di colomba, di raggi o lingue di fuoco.
Anno santo
R. Barile, Chiedere, ottenere, dare misericordia: i percorsi della liturgia 62
A prescindere dal Rito della penitenza, in liturgia la dimensione penitenziale non e un ‘riordino’ della
propria vita, che richiederebbe analisi piu complesse e tempi piu prolungati. E invece la memoria di
questa precedente penitenza che si rinnova e si riconferma in un nuovo atto. Il piu delle volte poi e
il rivolgersi alla misericordia di Dio per ottenere una purificazione in vista dell’atto di culto che si sta
compiendo.
Sussidi e testi
F. Gomiero, La notte più chiara del giorno: cantare l’annuncio pasquale 67
Questo annuncio trova ogni anno la sua espressione rituale, ma anche l’esperienza da cui nasce nella
Veglia pasquale. E un rito unico nell’anno, al quale sono riservati tutti gli elementi che ne fanno un rito
solenne, importante, singolare nella sua struttura e nella sua esecuzione.