L’annata 2015 di RPL sta affrontando temi emergenti di pastorale liturgica diversi e non necessariamente
collegati tra i diversi fascicoli. Una realtà che sembra trovare momenti di stanca è la ministerialità dei
diaconi e dei ministri laici istituiti.
Studi
A. Zuffi, I ministeri istituiti: status quaestionis 3
Nella diocesi di Bologna il cammino dei ministeri istituiti è iniziato da circa quarant’anni per fare maturare
una ministerialità che sottolineasse le dimensioni fondamentali della Parola, dell’eucaristia e della
carità e per dare alle comunità il volto ecclesiale auspicato dal concilio Vaticano II. L’esercizio del ministero
comporta una visione e una risposta alle nuove esigenze derivanti dal contesto culturale attuale
evitando quindi un’impostazione meramente ritualistica e il rischio del clericalismo.
E. Petrolino, Il diaconato: status quaestionis 10
Con una rapida panoramica si cerca di mostrare quali spinte progettuali e quali intendimenti ecclesiali
hanno segnato i primi quarant’anni di ripristino del ministero diaconale, lasciando intravedere, insieme
alle molte luci, anche qualche zona d’ombra. Il diaconato rappresenta in Italia una risorsa molto grande
che deve essere sempre rimotivata per trovare gli elementi di base comuni a tutte le diocesi.
S. Dianich, Per una teologia del servizio 15
Se uno volesse fare un trattatello di teologia del servizio potrebbe semplicemente copiare il trattato
sulla carità, senza avere nulla di più da dire. Paradossalmente, chi deve comandare deve porsi prima di
tutto in un atteggiamento di obbedienza: sono i bisogni del fratello e della comunità che comandano,
non lui. Nulla di più bello di questo radicale superamento di sé, dal quale sgorga una esaltante libertà
dello spirito, nella gioiosa consapevolezza che è Dio che opera in noi.
M. Vergottini, Una presidenza liturgica affidata a fedeli laici? 20
La chiesa italiana – in ragione del calo numerico del clero (almeno in prospettiva) – si trova oggi in una
condizione di ‘ultima chiamata’ in ordine alla promozione di figure di laici che nel servizio della liturgia
ricoprano uffici ministeriali, con uno stile di dedizione, gratuità e competenza. Seppur in assenza di
presbitero, un’assemblea domenicale deve essere presieduta da una guida autorevole che curi la regia e
predichi la Parola proclamata. Che sia diacono, suora o laico/a, pur che sia.
E. Petrolino, Il diaconato fra teologia, storia e pastorale 26
L’autore, ripercorrendo i documenti dal concilio ad oggi, rilegge il diaconato in stretta connessione
con la teologia della chiesa locale e vede nuove prospettive per il ministero dei diaconi nel servizio del
popolo di Dio nei caseggiati, nelle famiglie, negli ambienti di lavoro e di studio, nelle comunità parrocchiali
con o senza presbitero, nel servizio dei poveri.
M. Perroni, Il ruolo della donna 33
Il crescente interesse per l’ordinazione delle donne al sacerdozio distoglie l’attenzione da altre possibili
forme di ministerialità liturgica femminile. Ciò può essere considerato riduttivo, forse anche non del
tutto corretto. Mette però in risalto qualcosa di assolutamente cruciale per la teologia cattolica dei
ministeri: il vero problema è il conferimento del sacerdozio alle donne oppure la necessità di rivedere
criticamente il processo di sacerdotalizzazione a cui, nel tempo, è andato soggetto tutto l’ordinamento
ecclesiale?
Temi pastorali
S. Sirboni, Non chiamiamoli più ‘chierichetti’ 38
I ‘chierichetti’ sono il risultato di una lunga e complessa storia che affonda le sue radici nella prassi più
antica della chiesa. I libri liturgici intendono mantenere un concetto alto della ministerialità, almeno nel
linguaggio. Il che non significa escludere i fanciulli, ma semplicemente evitare che essi appaiano come i
normali e principali attori di questo servizio all’altare.
V. Trapa ni, La ministerialità degli sposi nel Rito del matrimonio 43
La Premessa al rituale tratteggia in sintesi l’identità ministeriale dei nubendi: «Gli sposi, nell’esprimere
il loro consenso, sono ministri della grazia di Cristo. Essi vivono compiutamente la loro ministerialità
partecipando in modo attivo ai diversi momenti della celebrazione». Essi sono ministri del sacramento
in virtù della loro identità battesimale, ma allo stesso tempo viene anche precisata la modalità di svolgimento
di tale ministerialità nel contesto celebrativo specifico del sacramento del matrimonio.
Schede per la formazione
G. Sessantini, Il ministero del coro liturgico 48
Non sempre il ruolo ministeriale del coro all’interno delle celebrazioni liturgiche viene correttamente
inteso. La scheda si struttura in una proposta di due incontri formativi. Nel primo si affronta il tema
della ministerialità nella liturgia in generale e in particolare per il coro, con uno sguardo storico. Nel
secondo incontro si approfondisce l’apporto del coro a partire dall’Ordinamento generale del Messale
romano.
Sussidi e testi
D. Piazzi, Veglia funebre per un giovane presieduta da un laico 56
Qualche anno fa, dopo diversi mesi di coma, causato da un incidente stradale, morì un giovane della
mia parrocchia di allora. Ne uscì questa veglia di preghiera, tenuta la sera precedente il funerale, unendo
insieme la mia sensibilità e quella di alcuni giovani amici. Nessuno dei sacerdoti, per altri impegni
pastorali poteva presiedere la preghiera in chiesa. Ci pensarono i responsabili parrocchiali di Azione
cattolica alla quale il giovane apparteneva.
Segnalazioni
G. Tornambé, Sergio Catalano: l’arte, l’architettura e la fede.
Il punto della situazione 66
Sergio Catalano, domenicano, architetto, formatosi in teologia delle arti è attualmente impegnato nello
studio e nella progettazione dello spazio sacro. Con lui ci intratteniamo su alcuni argomenti riguardanti
l’arte, l’architettura e la liturgia colti tra le pagine della sua ultima pubblicazione: Riflessi divini. Il libro
presenta dieci studi, prodotti dalla riflessione del padre domenicano nel corso del suo soggiorno a Parigi,
tra di loro legati dall’indagine circa le sfide dell’arte in relazione al trascendente e alla fede cristiana
in particolare.