Scoprire la Terra del Santo
Beato chi decide nel suo cuore
il santo viaggio
(Sal 83,5)
L’idea di pubblicare questo fascicolo sul tema Gesù nella sua terra è nata in seguito alle motivazioni derivanti due iniziative. La prima, intitolata Le terre bibliche come luogo teologico, è un corso proposto dalla Facoltà teologica del Triveneto in collaborazione con La Tavola Pellegrini Medioriente e il Coordinamento Nazionale Pellegrinaggi: quest’anno il corso è giunto alla sua quarta edizione e ha registrato un crescente interesse e buona partecipazione. La seconda iniziativa che ci ha motivato alla presente pubblicazione è stato il progetto Gesù di Nazaret tra storia, Bibbia e cristologia, ideato e organizzato dall’Ufficio diocesano pellegrinaggi della diocesi di Vicenza, nella persona del suo direttore don Raimondo Sinibaldi e del biblista don Silvio Barbaglia di Novara. La proposta era di offrire a un gruppo ristretto e competente di persone un approccio scientifico al tema, collocandosi al livello dei dibattiti internazionali sulla questione complessa e sempre più dibattuta circa la storicità di Gesù di Nazaret.
Nel 2012, dal 14 al 21 luglio, si è svolta la prima sessione sul tema Gesù il Nazareno a Gerusalemme. Ricercando il volto di Dio. Durante quella settimana, risiedendo nella città vecchia di Gerusalemme, si è cercato di approfondire il rapporto tra Gesù di Nazaret e la Città Santa. Il mattino, con la guida di esperti come Dan Bahat e padre Eugenio Alliata, era dedicato alla visita di luoghi archeologici importanti, come gli scavi dell’Ofel, il tunnel di Ezechia, il Kotel, la spianata delle moschee, ecc. Nel pomeriggio, invece, dopo una relazione introduttiva di Silvio Barbaglia, si apriva un dibattito tra i partecipanti, in modo da chiarire dubbi e approfondire il tema. Nel 2013 la seconda sessione, sempre organizzata nella forma di seminario di studio, si è tenuta con sede a Tiberiade (quattro notti) e a Nazaret (tre notti) dal venerdì 12 al venerdì 19 luglio 2013, sul tema Gesù il Nazareno in Galilea. Il passaggio efficace di una Parola che si è fatta storia. Le visite a luoghi significativi come Gamla (la città degli zeloti) e Hippos (la «città che sta sopra un monte») e Magdala (Tarichea) hanno permesso di comprendere meglio l’ambiente e la cultura dell’epoca in cui visse Gesù. Nel 2014, dal 5 al 12 luglio, risiedendo a Betania e a Betlemme, si è tenuta la terza sessione biblica sul tema Gesù il Nazareno in Giudea e in Samaria, seguendo sempre la formula ormai collaudata: al mattino visite ai luoghi biblici prescelti, al pomeriggio approfondimento e discussione in gruppo, dopo l’intervento dell’esperto. La visita di Gerico, Qumran, Masada, Bethel, Silo e del monte Garizim, ha arricchito le conoscenze di ciascuno, inserendo il ministero pubblico di Gesù nella sua più vasta cornice storica e teologica.
È quindi sulla base (e sull’entusiasmo) che queste iniziative hanno suscitato che abbiamo voluto presentare Gesù nella sua terra come un invito a intraprendere «il santo viaggio» (Sal 83,5) e nello stesso tempo come un sussidio per chiunque è interessato a conoscere sempre meglio la persona e la storia del Vivente «in mezzo a noi» (Gv 1,14).
Il primo contributo di padre Pierbattista Pizzaballa, attuale Custode di Terra Santa, è una sintesi sull’importanza dell’archeologia nelle nuove prospettive che la ricerca storica su Gesù sta aprendo, non tanto come un’apologetica di ritorno, quanto come feconda collaborazione tra gli esegeti e gli specialisti delle varie scienze che ricostruiscono la storia dell’umanità. Il secondo intervento di Carlo Broccardo illustra la pluralità di movimenti presenti nel mondo giudaico al tempo di Gesù, il che aiuta a collocare nella giusta luce sia la novità del messaggio evangelico sia il suo radicamento nella tradizione d’Israele. Il terzo contributo parte dal deserto, così come il popolo d’Israele ha trovato nell’esodo la sua identità, è là che Gesù comincia a elaborare le sue scelte messianiche, come spiega magistralmente Martino Signoretto. Sulle questioni critiche riguardanti l’esistenza di Nazaret nell’epoca in cui visse Gesù si sofferma Giuseppe Bellia, sulla base degli scavi archeologici e delle relative fonti letterarie. Il contributo di Silvio Barbaglia tocca uno dei punti nevralgici della questione: il rapporto conflittuale e determinante di Gesù con il tempio, causa ultima della sua condanna a morte e nello stesso tempo compimento di tutte le Scritture nella sua persona, che diventa la definitiva «dimora di Dio in mezzo agli uomini» (Ap 21,3).
Sull’ambiente geografico della Galilea e in particolare sul lago di Genesaret interviene Gianantonio Urbani, che esamina con cura appassionata le scoperte recenti e l’importanza del ministero galilaico di Gesù nell’insieme delle vicende evangeliche. Anche Giovanni Loche studia la rete viaria del primo secolo, con l’intento di far meglio capire come si diffuse la conoscenza del nuovo messaggio portato da Gesù e quindi il sorgere delle prime comunità cristiane in reciproca comunicazione fra di loro. Padre Fréderic Manns, con un’analisi serrata, esamina il Protovangelo di Giacomo, uno dei più famosi apocrifi del Nuovo Testamento, mettendo in luce l’intento dell’anonimo autore, che vuole completare i «vuoti» delle narrazioni di Matteo e Luca sull’infanzia di Gesù e compone un’opera di riflessione teologica assai utile per capire il contesto in cui si diffuse il cristianesimo primitivo. Infine, Paolo Bizzeti affronta la delicata questione riassunta nella domanda: di chi è la «terra promessa»?, mostrando che nessuno può pretendere l’esclusivo possesso della terra sulla base di frasi bibliche estrapolate dal loro contesto. La terra è di Dio, che la dona affinché gli uomini vi abitino e vivano nel rispetto reciproco, costruendo una convivenza di pace.
Nella Documentazione viene presentata l’esperienza de La Bibbia nella sua terra, una proposta sperimentata in lunghi anni di attività da padre Jacques Fontaine e ora mantenuta in vita dalla diocesi di Parigi. L’Invito alla lettura, curato da Luigi Dal Lago, offre ampio materiale per un ulteriore percorso di approfondimento e di ricerca sulla persona di Gesù: «Con lui – come dice Gehrard Lohfink – non si arriva mai a un punto terminale e ogni epoca deve sempre incontrarlo di nuovo».
Fuori testo abbiamo inserito alcune cartine geografiche e una foto aerea del lago di Genesaret che aiutano a fare memoria visiva della ricerca mai finita attorno al Gesù della storia e della fede.
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Ing. Lorenzo Benvenuti il 15 aprile 2015 alle 01:18 ha scritto:
Consigliato a chi ha interesse ad approfondire il retroterra culturale del Vangelo, l'ambiente in cui è vissuto Gesù, con i suoi movimenti religiosi, la propria geografia, lo scenario politico, le idee circolanti. Uno studio chiaro e completo.
Silvano Conti il 8 novembre 2017 alle 21:54 ha scritto:
Ho rivisitato con approfondimenti e spunti il mio pellegrinaggio nella Sua terra.