Di fronte a una missione che lo supera, Giona sfugge da Dio e da tutto, e intraprende un cammino di discesa nelle profondità della disobbedienza e del venire meno alla propria responsabilità, fino a toccare il fondo… La “tempesta” che viene narrata nel libro diventa una metafora della nostra vita umana e spirituale: prima o anche noi conosciamo il naufragio e andiamo a fondo, e allora ci chiediamo: cosa possiamo fare in questa situazione? Dio è presente nelle nostre crisi? Ma Dio che ha scelto Giona gli rimane fedele e in un lungo cammino gli permetterà di ritornare a Lui, di conoscerlo come il Dio “misericordioso, lento all’ira, grande nell’amore e nella fedeltà”. Anche noi, come Giona, di fronte al male non punito, pensiamo che non ci sia più giustizia e non vogliamo accettare che nella giustizia di Dio sia incluso il perdono. Tuttavia la giustizia di Dio non è la nostra: è una giustizia che è sempre nello stesso tempo anche misericordia e perdono. Testo quaresimale per eccellenza, il libro di Giona contiene un messaggio eloquente per noi cristiani e per la chiesa oggi: siamo accolti dall’amore e chiamati ad essere profeti con le nostre vite dell’amore di Dio.
l’Autore
Enzo Bianchi, nato a Castel Boglione il 3 marzo 1943, è un religioso e scrittore italiano, fondatore e attuale priore della Comunità di Bose. Già durante gli anni universitari aveva, insieme ad altri giovani di diverse confessioni cristiane, fondato un gruppo di studi biblici, sulla scorta del Concilio Vaticano II. Si laurea in economia e commercio a Torino, quindi si ritira in solitudine in una cascina a Bose, una frazione abbandonata del Comune di Magnano sulla Serra di Ivrea, con l’intenzione di dare inizio a una comunità monastica e per tre anni (dall’8 dicembre 1965) vivrà in solitudine. Si aggiungeranno poi uomini e donne che sceglieranno quella via di riflessione e lavoro. La comunità viene approvata dal Vescovo diocesano che raccoglie le prime professioni monastiche. Enzo Bianchi è molto attivo all’interno della comunità, collaborando anche con importanti testate giornalistiche italiane (La Stampa, Avvenire, La Repubblica...) e straniere (La Croux, La Vie, Panorama). Dirige fino al 2005 la rivista Parola, Spirito e Vita. È membro della rivista di teologia Concilium e fa parte del comitato scientifico di Biennale Democrazia. Nel 1983 ha fondato la casa editrice Edizioni Qiqajon Comunità di Bose dove si pubblicano testi di spiritualità biblica, patristica e monastica, oltre che CD ed e-book. È a tutt’oggi priore della comunità di Bose che conta un’ottantina di membri tra fratelli e sorelle di cinque diverse nazionalità ed è presente, oltre che a Bose, anche a Gerusalemme (Israele), Ostuni (BR), Assisi e San Gimignano (SI). Nel 2009 ha vinto il Premio Pavese con il libro “Il pane di ieri”.