Bellissima decorazione natalizia dai colori sgargianti e dal tratto moderno realizzata in resina colorata.
Un piccolo nastrino posto sul retro della piastrellina ne permette l'affissione a parete, o volendo la si può appendere ad una finestra o alla porta di casa.
L'atmosfera natalizia è assicurata.
I protagonisti della Sacra Famiglia sono incastonati come pietre nel tronco dell'Albero della Vita, donando alla piastrellina un grazioso effetto mosaicato, a ricordate le vetrate delle chiese gotiche.
Giuseppe e Maria avvolgono in un tenero abbraccio il Bambinello, mentre sotto le foglie dell'Albero della Vita troviamo i Magi, il bue e l'asinello a salutare l'avvento del Salvatore.
Le forme particolarmente sinuose dei corpi e delle vesti trasmettono calore, sensazione data anche dall'uso dei colori accesi dati con mano sicura, senza lasciare spazio a sfumature di sorta.
Sono i Vangeli di Matteo [2,1-12] e di Luca [2,1-20] a fornirci le prime informazioni sulla natività di Gesù, di cui i Vangeli apocrifi daranno poi ulteriori dettagli.
Le rappresentazioni della natività scarseggiano fino al 431 d.C, anno del Concilio di Efeso che proclama la maternità divina di Maria. Questo evento, unito a quello dell'istituzione del 25 dicembre come festività del Natale, dà il via libera all'arte per cimentarsi sul soggetto della natività, che dal XV secolo in poi privilegia il momento dell'adorazione di Gesù rispetto a quello della nascita.
L'Albero della Vita, più volte nominato nelle Sacre Scritture, è simbolo dell'immortalità e della croce di Cristo.
Nella prefazione della liturgia dell'Esaltazione della Santa Croce si dice: "Nell'albero della Croce tu hai stabilito la salvezza dell'uomo, perché donde sorgeva la morte di là risorgesse la vita, e chi dell'albero traeva vittoria, dall'albero venisse sconfitto, per Cristo nostro Signore".
Il nome presepe deriva dal latino praesaepe, prae/saepire, cingere con siepi, recinto per animali chiuso con siepi, e, per traslato, mangiatoia.
Sebbene le prime rappresentazioni siano comparse nelle catacombe, il presepe, così come lo conosciamo, iniziò ad affermarsi dopo il XIII secolo, quando i francescani ne diffusero l'uso nelle chiese in memoria dell'episodio di Greccio.
Nel 1223 san Francesco decise di preparare la messa di Natale in una grotta in mezzo al bosco, con mangiatoia, asino e bue, a ricordo della grotta della nascita che aveva da poco veduto in Terra Santa. Si narra che quella notte in molti ebbero la visione di un Bambino dormiente tra le braccia di san Francesco, che lo svegliava con i suoi baci.
Due sono i tipi fondamentali di presepe: quello contemplativo che si concentra sul gruppo nella grotta e quello partecipativo, dove i numerosi personaggi sottolineano la partecipazione di tutti gli uomini, rappresentati nella varietà di condizioni e opere.