SANT'AMBROGIO (330 ca., Treviri - 397, Milano).
Già governatore delle provincie di Liguria ed Emilia, con sede a Milano, quando morì il vescovo ariano Aussenzio, imposto dall'imperatore Costanzo nel 355, cattolici e ariani, dopo prolungati e aspri dissensi, si accordarono per eleggere vescovo Ambrogio che anche in quelle circostanze aveva mostrato raro equilibrio. Ambrogio era catecumeno: il 30 novembre 374 fu battezzato, nella settimana seguente ricevette gli ordini, il 7 dicembre fu consacrato vescovo. Studiò intensamente la Sacra Scrittura e il dogma, applicandosi ad una predicazione incessante con lo stile chiaro e alieno da soverchie disquisizioni che colpì e conquistò poi
Agostino. Ambrogio fu una delle più grandi e belle figure della cristianità: uomo di governo, pastore d'anime, maestro, apostolo, difensore dei popoli e poeta. E' annoverato insieme ad Agostino,
Girolamo e
Gregorio, fra i quattro massimi dottori della Chiesa latina.
ALCUNE OPERE
a) scritti esegetici principali
Hexaemeron
Expositio evangelii secundum Lucam
Expositio in epistolas B. Pauli: ad Romanos, Corinthos,
Philippenses, Thessalonicenses, Colossenses, Titum, Timotheum et
Philemonum
b) opere morali e ascetiche
De Officiis
De virginibus
De viduis
c) opere dogmatiche
De Mysteriis
De fide ad Gratianum, De Spiritu Sancto, De incarnationis
dominicae sacramento
De paenitentia (composta tra il 387 e il 390, combatte il
rigorismo dei Novaziani, affermando che solo la Chiesa cattolica,
e non gli eretici, ha il potere di remissione dei peccati).
De fide
d) Discorsi e
Lettere