Dal greco 'katechismòs', che significa "(ciò che è) insegnato, catechizzato", il
catechismo è anzitutto l’insegnamento della dottrina cristiana o delle verità cristiane ai bambini battezzati, mentre nella Chiesa primitiva l’insegnamento dispensato agli adulti che chiedevano il
battesimo era detto 'catechesi' (da: katechéo, istruisco).
Oggi il termine catechismo indica soprattutto il libro, il manuale che serve da guida al catechista, a colui che dispensa questo insegnamento.
In genere, i catechismi sono stati redatti in un modo estremamente conciso e sotto forma di domande e risposte che gli alunni imparavano a memoria e il catechista sviluppava in un insegnamento orale.
Il verbo greco 'katechein' significa infatti 'istruire a viva voce'.
Nel XVI secolo, i
protestanti e i cattolici hanno fatto del catechismo un insegnamento di tipo scolastico, basato su manuali organizzati in domande – risposte.
Il Catechismo di Lutero (1539) – uno piccolo, ad uso dei bambini, e uno grande, ad uso degli adulti – ha avuto molte edizioni.
La terza edizione del piccolo catechismo di
Lutero porta il nome di Enchiridium. Il Catechismo di
Calvino (1536, rimaneggiato nel 1542 e pubblicato con il titolo Catechismo di Ginevra) è suddiviso in quattro parti:
1) La fede, esposizione del Simbolo (cioè del
Credo degli apostoli);
2) La legge, esposizione del
Decalogo (i Dieci comandamenti);
3) La preghiera, il
Padre Nostro;
4) I mezzi della grazia, cioè la
Bibbia e i
Sacramenti.
In reazione al protestantesimo, i cattolici hanno prodotto moltissimi catechismi dopo il concilio di Trento (1563), che ordina ai parroci di assicurare il catechismo ai bambini in ogni parrocchia. Anche il Catechismo romano (1566) del Concilio di Trento è suddiviso in quattro parti (consacrate rispettivamente a Credo, sacramenti, decalogo e preghiera) che riassumono la dottrina cristiana e la teologia tradizionale. Era destinato ai sacerdoti e ogni diocesi doveva preparare il proprio manuale. Non ha la stessa autorità delle affermazioni conciliari, ma è un documento autentico del
Magistero ordinario della Chiesa.
Citiamo ancora i catechismi di Roberto Bellarmino ('Dottrina cristiana breve', del 1597, e 'Dichiarazione più copiosa della dottrina cristiana', del 1598) e quello di Henri Marie Boudon (1624 – 1702), grande arcidiacono di Evreux ('Science sacrèe du catechisme ou l’obbligation qu’ont les pasteurs de l’enseigner et les peuples de s’en faire instruire').
La proliferazione dei catechismi indusse Napoleone I a imporre, in Francia, un catechismo unico, il 'Catechismo imperiale' (1806 – 1814). Nel 1992,
papa Giovanni Paolo II ordinò la pubblicazione del nuovo Catechismo della Chiesa Cattolica, che affronta i temi della professione della fede, della celebrazione del mistero cristiano, della vita in Cristo, della preghiera cristiana.
Il termine “catechismo” viene usato comunemente anche per indicare un libro sotto forma di breve manuale con i tratti di un catechismo cristiano, ma il cui contenuto è sostituito da un altro, spesso con intenzioni anticlericali. Ad esempio, il 'Catechisme libertin' (anonimo, 1791) o il 'Catechisme positiviste' di Auguste Comte (1852).