Angelus in Piazza San Pietro
Cari fratelli e sorelle, buongiorno e buona festa!
Oggi, nella solennità dell’Immacolata Concezione, il Vangelo ci racconta uno dei momenti più importanti, più belli, nella storia dell’umanità: l’Annunciazione (cfr Lc 1,26-38), quando il “sì” di Maria all’Arcangelo Gabriele permise l’Incarnazione del Figlio di Dio, Gesù. È una scena che suscita la più grande meraviglia e commozione perché Dio, l’Altissimo, l’Onnipotente, per mezzo dell’Angelo dialoga con una giovane di Nazaret, chiedendone la collaborazione per il suo progetto di salvezza. Se oggi troverete un po’ di tempo, cercate nel Vangelo di San Luca e leggete questa scena. Vi assicuro che vi farà bene, molto bene!
Come nella scena della creazione di Adamo dipinto da Michelangelo nella Cappella Sistina, dove il dito del Padre celeste sfiora quello dell’uomo; così anche qui, l’umano e il divino si incontrano, all’inizio della nostra Redenzione, si incontrano con una delicatezza meravigliosa, nell’istante benedetto in cui la Vergine Maria pronuncia il suo “sì”. Lei è una donna di un piccolo paese periferico e viene chiamata per sempre al centro della storia: dalla sua risposta dipendono le sorti dell’umanità, che può tornare a sorridere e a sperare, perché il suo destino è stato posto in buone mani. Sarà Lei a portare il Salvatore, concepito dallo Spirito Santo.
Maria dunque, come la saluta l’Arcangelo Gabriele, è la «piena di grazia» (Lc 1,28), l’Immacolata, interamente al servizio della Parola di Dio, sempre con il Signore, al quale si affida completamente. In lei non c’è nulla che faccia resistenza alla sua volontà, nulla che si opponga alla verità e alla carità. Ecco la sua beatitudine, che tutte le generazioni canteranno. Rallegriamoci anche noi perché l’Immacolata ci ha donato Gesù che è la nostra salvezza!
Fratelli e sorelle, contemplando questo mistero possiamo chiederci: nel nostro tempo, agitato da guerre e concentrato nello sforzo di possedere e dominare, io dove ripongo la mia speranza? Nella forza, nel denaro, negli amici potenti? Ripongo lì la mia speranza? Oppure nella misericordia infinita di Dio? E di fronte ai tanti falsi modelli luccicanti che circolano nei media e in internet, dove cerco io la mia felicità? Dov’è il tesoro del mio cuore? Sta nel fatto che Dio mi ama gratuitamente, che il suo amore sempre mi precede, ed è pronto a perdonarmi quando ritorno pentito a Lui? In quella speranza filiale nell’amore di Dio? Oppure mi illudo nel cercare di affermare a tutti i costi il mio io e la mia volontà?
Fratelli e sorelle, mentre si avvicina l’apertura della Porta Santa del Giubileo, apriamo le porte del cuore e della mente al Signore. Lui è nato da Maria Immacolata: imploriamo l’intercessione di Maria. E vi do un consiglio. Oggi è un bel giorno per decidersi a fare una buona Confessione. Se oggi non potete andare, in questa settimana, fino a domenica prossima, aprite il cuore e il Signore perdona tutto, tutto, tutto. E così nelle mani di Maria saremo più felici.
Discorso pronunciato dal Papa durante l'Angelus in Piazza San Pietro - 8/12/2024
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- Papa Francesco -
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