Angelus in Piazza San Pietro
Cari fratelli e sorelle, buongiorno e buona festa!
Oggi, solennità dell’Epifania, il Vangelo ci parla dei Magi che, arrivati a Betlemme, aprono i loro scrigni e offrono a Gesù oro, incenso e mirra (cfr Mt 2,11). Questi sapienti d’Oriente sono famosi per i doni che hanno fatto; pensando però alla loro storia, potremmo dire che essi, prima di tutto, ricevono tre doni: loro hanno ricevuto tre doni, tre doni preziosi che riguardano anche noi. Danno oro, incenso e mirra, ma quali sono i tre doni che loro hanno ricevuto?
Il primo dono è il dono della chiamata. I Magi non l’hanno avvertita per aver letto la Scrittura o aver avuto una visione di angeli, ma l’hanno sentita mentre studiavano gli astri. Questo ci dice una cosa importante: Dio ci chiama attraverso le nostre aspirazioni e i nostri desideri più grandi. I Magi si sono lasciati stupire e scomodare dalla novità della stella e si sono messi in cammino verso quello che non conoscevano. Colti e sapienti, sono stati affascinati più da ciò che non sapevano che da ciò che già sapevano: si sono aperti a quello che non conoscevano. Si sono sentiti chiamati ad andare oltre, non si sono sentiti felici rimanendo lì, ma sentendosi chiamati ad andare oltre. E questo è importante anche per noi: siamo chiamati a non accontentarci, a cercare il Signore uscendo dalle nostre comodità, camminando verso di Lui con gli altri, immergendoci nella realtà. Perché Dio chiama ogni giorno, qui e oggi. Dio ci chiama, chiama ognuno di noi, ogni giorno, ci chiama qui e ci chiama oggi, nel nostro mondo.
Ma i Magi ci parlano poi di un secondo dono: il discernimento. Visto che cercano un re, vanno a Gerusalemme a parlare con il re Erode, il quale però è un uomo assetato di potere e li vuole usare per eliminare il Messia bambino. Ma i Magi non si lasciano ingannare da Erode. Sanno distinguere tra la meta del percorso e le tentazioni che trovano sul cammino. Potevano rimanere lì, alla corte di Erode, tranquilli: no, vanno avanti. Lasciano il palazzo di Erode e, attenti al segnale di Dio, non vi passeranno più, ma torneranno per un’altra strada (cfr v. 12). Quant’è importante, fratelli e sorelle, saper distinguere la meta della vita dalle tentazioni del cammino! Una cosa è la meta della vita, altra cosa sono le tentazioni del cammino. Saper rinunciare a ciò che seduce, ma porta su una brutta strada, per capire e scegliere le vie di Dio! È un grande dono il discernimento, e non bisogna mai stancarsi di domandarlo nella preghiera. Chiediamo questa grazia! Signore, dacci la capacità di discernere il bene dal male, il meglio da ciò che non è meglio.
Infine, i Magi ci parlano di un terzo dono: la sorpresa. Dopo un lungo viaggio questi uomini di alto livello sociale che cosa trovano? Un bambino con la mamma (cfr v. 11): una scena certo tenera, ma non stupefacente! Non vedono gli angeli come i pastori, ma incontrano Dio nella povertà. Forse si aspettavano un Messia potente e prodigioso, e trovano un bimbo. Eppure non pensano di essersi sbagliati, sanno riconoscerlo. Accolgono la sorpresa di Dio e vivono con stupore l’incontro con Lui, adorandolo: nella piccolezza riconoscono il volto di Dio. Umanamente siamo tutti portati a ricercare la grandezza, ma è un dono saperla trovare davvero: saper trovare la grandezza nella piccolezza che Dio tanto ama. Perché il Signore s’incontra così: nell’umiltà, nel silenzio, nell’adorazione, nei piccoli, e nei poveri.
Fratelli e sorelle, tutti siamo chiamati – primo dono: la chiamata – da Gesù; tutti possiamo discernere – secondo dono, il discernimento –, discernere la sua presenza; tutti possiamo sperimentare le sue sorprese – terzo dono, la sorpresa. Oggi sarebbe bello fare memoria di questi doni: la chiamata, il discernimento e la sorpresa, doni che abbiamo già ricevuto: ripensare a quando abbiamo avvertito una chiamata di Dio nella vita; oppure a quando, magari dopo tanta fatica, siamo riusciti a discernere la sua voce; o ancora, a una sorpresa indimenticabile che Egli ci ha fatto, stupendoci. La Madonna ci aiuti a ricordare e custodire i doni ricevuti.
Discorso pronunciato dal Papa durante l'Angelus in Piazza San Pietro - 6/01/2023
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