Vol.VII, tomo 1 con gli insegnamenti di papa Benedetto XVI nella prima parte del 2011.
PREMESSA
Riflettendo lungo i primi sei mesi del 2011 di ministero del Papa Benedetto XVI, si coglie come, con intenso animo pastorale, Egli volga il proprio sguardo alla vita ecclesiale soprattutto in ambiente europeo. La domanda che sgorga spontanea dal Suo cuore è: «Come comunicare oggi il Vangelo» in Paesi di antica memoria cristiana?.
In effetti, scorrendo la cronaca del periodo compreso in questo volume degli «Insegnamenti», si nota la costante domanda sopra ricordata, coniugata con i concetti di verità e di libertà. Il Vangelo come sorgente inesauribile di risposte vere all'uomo d'oggi e come formidabile paradigma di libertà per ogni persona, che aneli al legittimo perseguimento, secondo il progetto di Dio, del libero autodeterminarsi, scevro da pressioni ideologiche, pseudo culturali, politiche o territoriali.
Il Vangelo quale asse portante di una civiltà veramente umana e libera è la parola che il Sommo Pontefice propone costantemente, ma in maniera particolare mentre si rivolge alle società europee, attraversate da pulsioni forti, talvolta animate da irrazionalità, tanto da far credere diritti quei desideri che sono indice di una razionalità non educata alla rettitudine radicale. Eppure, con pazienza, Benedetto XVI persegue la via pedagogica della proposta ragionevole, in uno spirito di dialogo affinché chi ode la proposta cristiana possa formarsi un interiore convincimento libero ed informato.
Una simile riflessione la si può intravvedere nelle parole di conforto e di incoraggiamento, che Egli ha portato ai malati del policlinico «Agostino Gemelli di Roma» (5 gennaio), incontrati nel loro letto di dolore e di cura, confortati da una scienza a servizio dell'uomo e delle sue primarie esigenze di salute fisica e di rispetto dell'intera persona umana, creata e redenta.
Similmente le semplici ed accorate espressioni, da Lui pronunciate nel corso della visita al sacrario delle Fosse Ardeatine (Roma, 27 marzo), hanno rilevato come il cuore umano traviato, accecato da impeti ideologici che non hanno alcuna dignità e non rispettano la persona umana, producono prevaricazione e morte e, riflettendo sul male nel corso della storia, ha evocato la «pietas » umana, innervata nella « caritas » cristiana, per una memoria che possa guarire le coscienze. Ad Aquileia e a Venezia, visitate nel corso di una visita pastorale il 7 maggio, ha ricordato le vive sorgenti del Vangelo, le quali hanno Permesso alla nascente Europa di irrobustire la propria identità, raccogliendo, nel segno della croce di Cristo, popoli, nazioni e culture altrimenti divise e conflittuali. Di tale eredità ha avuto modo di interloquire anche durante il Viaggio apostolico in Croazia (4-5 giugno), incontrando una vibrante comunità civile e religiosa, protesa ad emanciparsi da un oscuro passato di un regime totalitario per inserirsi, con i propri valori e la propria identità, nel più ampio contesto delle Nazioni europee.
Un momento singolare è stato l'incontro, in Vaticano, l'11 giugno, con rappresentanti delle diverse etnie di zingari e rom. Dopo aver ascoltato le loro voci, li ha incoraggiati a perseguire l'approfondimento della loro fede e della loro conoscenza del Vangelo, elementi unificanti che possono permettere loro di sentirsi a casa in ogni Nazione e in ogni società. Concetti analoghi li ha ribaditi nell'incontro con i fedeli della Diocesi di Montefeltro e i cittadini della Repubblica di San Marino, incontrati il 19 giugno nel corso della Sua visita a quelle terre.
Non si possono chiudere questi brevi accenni, sena ricordare la Cappella Papale per la beatificazione dell'amatissimo Suo Predecessore, il Papa Giovanni Paolo H, avvenuta in Piazza San Pietro il 1° maggio. Benedetto XVI ha avuto parole di grande affetto e immutata venerazione per colui che è divenuto simbolo e parola della nuova evangelizzazione lungo tutto il corso del suo magistero di Successore di Pietro.
Un ministero intenso, quello di Benedetto XVI, fatto con quel tatto e quella gentilezza che gli sono caratteristiche, affinché quanti ne odono l'insegnamento siano attratti a riscoprire le radici cristiane di un Continente, reso grande dall'essersi abbeverato lungo i secoli all'immortale sapienza del Vangelo.