Citazione spirituale

Prima dei vangeli

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Come i primi cristiani hanno ricordato, manipolato e inventato le storie su Gesù

 
di

Bart D. Ehrman


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EAN 9788829024339

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Descrizione
Tipo Libro Titolo Prima dei vangeli - Come i primi cristiani hanno ricordato, manipolato e inventato le storie su Gesù Autore Editore Carocci EAN 9788829024339 Pagine 272 Data marzo 2024 Collana Quality paperbacks
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il 22 maggio 2024 alle 11:13 ha scritto:

L’autore è convinto che I vangeli canonici non sono attendibili:non sono stati scritti da coloro che hanno visto e conosciuto in prima persona Gesù, ma da chi ha ascoltato da altri che hanno ascoltato a loro volta,da chi ha pure ascoltato da... fino ad arrivare a chi era seguace di Gesù(NB. Su questo punto ritorna spesso,con insistenza, in quasi tutto il libro.)Anche se fossero stati scritti (attenzione al presupposto in funzione della propria ‘critica’,attacco pregiudizievole verso ...) da coloro che avevano conosciuto Gesù ,essendo stati scritti 40- 60 dopo la sua morte si sarebbero basati sulla memoria ( se non inventati,invented, o ‘creati’);e la memoria ,sia quella individuale che collettiva, è spesso o quasi sempre vittima di errori;(NB. almeno NON ha scomodato la psicanalisi con l’inconscio individuale e collettivo,altrimenti chissà fin dove sarebbe andato a finire, altro che le tesi Di Freud sulla religione, pensiamo al complesso che rafforza il rapporto ,positivo o negativo, col ‘padre’,e quante volte Gesù fa riferimento al ‘Padre’ !!). La prima parte è una lunga,ripetitiva,noiosa illustrazione di episodi che indicano casi in cui la memoria cade in errore ,o è vittima di autoinganno. INOLTRE: i seguaci di Gesù erano gente del popolo,quasi tutti analfabeti,quindi non mettevano per iscritto ciò che ascoltavano,per non dire poi che fraintendevano ciò che sentivano. E’ facile a questo punto calcare la mano su certe differenze anche tra i sinottici, ad es. anche nel riportare gli stessi episodi. Il libro offre ampio materiale informativo su opinioni di studiosi a livello di esegesi, a partire da Reimarus (metà Settecento)fino al secolo scorso (ma è da studioso serio il non indicare i presupposti filosofici che caratterizzavano quei pensatori?) NON E’ il caso di dilungarsi; una semplice considerazione di fondo: validi studiosi ,come la sana ermeneutica insegna, nell’affrontare i testi, cercano di comprendere la loro struttura, le caratteristiche linguistiche, ecc. ecc. per poi formulare delle ipotesi o indicare la loro posizione in merito;non partono dai loro preconcetti,da convinzioni escludenti (che poi non si sa se sono ... sinceri) per giudicare in base ad essi. Significativo il fatto che di fronte a chi interpreta diversamente da lui,il nostro autore abbonda (basta sottolineare il testo) di espressioni: ....secondo me,...è certamente,...è probabile,...in modo adeguato,...necessariamente,...facilmente,...non ci sono dubbi,...principalmente,...del tutto plausibile,...è possibile che,...tranquillamente,...ma di sicuro, ..non è corretto che,... ovviamente si tratta di.. (cui segue quanto, con la sua fantasia, ricostruisce quello che è avvenuto;fantasia non dati fattuali che mancano PER TUTTI.(Addirittura giunge perfino a dire quali erano le intenzioni degli evangelisti,che proiettavano situazioni del loro tempo su quanto scrivono della vita di Gesù.).Non mi dilungo più, ricordo solo che la Pontificia commissione biblica nel 1993 ha preparato un testo,semplice e chiaro, che vale la pena di tanto in tanto rileggere: ‘L’interpretazione della Bibbia nella Chiesa’. Quando leggiamo libri su argomenti così importanti , fondamentali, non dimentichiamo mai di esercitare le nostre capacità critiche. Chi ha una preparazione di base negli studi biblici sa che i Vangeli non sono opera storica come intendiamo noi,oggi; non sono una ‘registrazione’ come potremmo fare di avvenimenti o personaggi tramite telecamere,registratori, interviste ecc. (E’ QUESTO IL PRECONCETTO,LA PRETESA,del NOSTRO: che quanto è indicato nel testo dei Vangeli dovrebbe essere proprio preciso,alla lettera. Esempio:Se Gesù sale sul monte è proprio così, ‘fisicamente’; non si coglie la profonda verità attraverso il simbolo,nella sua genuinità, VALORE,che richiama il monte biblico , YHWH che ‘parla’ (altro simbolo,la ‘parola’!) a Mosè -Non è necessario insistervi. Valutare,interpretare significa affrontare problemi difficili e complessi ,occorre buon senso,posizione equilibrata e critica. Come ho già detto, non si può negare che questo libro sia utile per la grande messe di informazioni che contiene. Bisogna però avere già una preparazione di base. Come non ritenere che questi libro è l’espressione di cos’è l’atteggiamento IPERCRITICO (confermato da continua e accentuata sottolineatura di alcune differenze tra gli evangelisti nei loro racconti. Quando si è ipercritici ( che significa: cercare il pelo nell’uovo) non si va da nessuna parte,o da una sola parte: l’autore dice quella che è proprio la sua convinzione o è in malafede? ( qualche volta da alcune espressioni l’autore sembra quasi irritato se non si accetta la sua posizione.) Nel presentare il problema della trasmissione orale viene da osservare se procede in modo critico e se è corretto mettere sullo stesso piano quella dei vangeli con quella di altre tradizioni,es. dai poemi omerici andando a finire fino ... all’Africa,Ruanda,Burundi!. Si nota che nel valutare pagine dei Vangeli non c’è un adeguato riferimento all’Antico Testamento che fornisce luce su non pochi punti(,ad es.,ma non solo, i libri dei Profeti).