INTRODUZIONE
Una guida con la "G" maiuscola
Non si tratta di presunzione, perché la Guida con la "G" maiuscola non è certo la presente... bensì Qualcuno...
Sì, perché la vera Guida del pellegrino a Medjugorje è solo lei: la beata Vergine Maria, Regina della pace.
È lei la stella luminosa del nostro cammino e ci ama, ci parla, ci spinge, ci sollecita, ci incoraggia, ci abbraccia e ci sostiene. Come ogni madre (e lei è la più perfetta) desidera il nostro bene e la nostra salvezza, la nostra pace e la nostra felicità. Per questo ci chiama a Medjugorje servendosi di ogni mezzo, magari anche quello che sembra più lontano (c'è chi, addirittura, è andato in pellegrinaggio la prima volta solo per dimostrare che il "miracolo Medjugorje" era una semplice "bufala", frutto di creduloneria o di ignoranza ed è tornato a casa come il più convinto sostenitore, perché trasformato da quell'incontro materno).
È lei che attraverso i suoi messaggi guida alla conversione ed è lei che continua a starci accanto e a prendersi cura di noi una volta tornati a casa, richiamandoci con i suoi inviti e messaggi a far fruttificare quell'incontro benefico in terra bosniaca, poiché il suo infinito amore di Madre la spinge a volerci felici su questa terra e beati in cielo, per godere in eterno con lei, le glorie del Paradiso.
Per cui Maria ci guida prima, durante e dopo il viaggio nel nostro quotidiano cammino di fede. li Allora, lo scopo del presente libro è quello di essere una guida con "g" la minuscola, cioè un semplice e umile strumento mediante il quale il pellegrino può prepararsi, vivere e fare tesoro del pellegrinaggio, quale itinerario di pace e spiritualità alla scuola di Maria.
Entrando nello specifico del libro, esso è diviso in tre parti:
1. Prepararsi al pellegrinaggio
2. Vivere il pellegrinaggio
3. Al ritorno dal pellegrinaggio
ESTRATTO DAL PRIMO CAPITOLO
Mettiamoci sulle orme di Cristo!
Pellegrini... non turisti!
Cercare e trovare Dio è un'esigenza vitale per l'uomo. Le domande, a volte consapevoli e più spesso inespresse, che riguardano la nostra esistenza, il nostro desiderio di felicità, il nostro destino e il senso di ciò che siamo e facciamo, nascondono il bisogno innato di scoprire Dio. Cercare Dio è uno slancio del desiderio d'assoluto che è stato posto nel nostro cuore dal Signore stesso.
Ogni giorno il discepolo poneva la stessa domanda: «Come posso trovare Dio?». E ogni giorno riceveva la stessa misteriosa risposta: «Devi desiderarlo». «Ma io lo desidero con tutto il mio cuore, allora perché non lo trovo?».
Un giorno il maestro si stava bagnando nel fiume con il discepolo. Spinse la testa del giovane sott'acqua e ve la tenne mentre il poveretto si dibatteva disperatamente per liberarsi.
Il giorno dopo fu il maestro a iniziare la conversazione:
«Perché ti dibattevi in quel modo quando ti tenevo la testa sott'acqua?». «Perché cercavo disperatamente aria».
«Quando ti sarà data la grazia di cercare disperatamente Dio come cercavi l'aria, lo avrai trovato».
Certamente esistono tanti modi privilegiati per incontrare Dio: per esempio attraverso la creazione, la Sacra Scrittura, i sacramenti, attraverso gli altri, attraverso le esperienze quotidiane, ecc. Ci sono anche dei luoghi fisici che possono favorire l'incontro con il Signore, essi sono principalmente le chiese e i santuari.
Una pausa di ristoro nei luoghi dello spirito
Dal punto di vista teologico la chiesa e il santuario sono un segno della presenza attiva e salvifica del Signore nella storia e un luogo di sosta dove il popolo di Dio, pellegrinante per le vie del mondo verso la città futura (Eb 13,14), riprende vigore per proseguire il cammino.
Il santuario infatti, come le chiese, è icona della tenda di Dio con gli uomini (Ap 21,3) e rinvia al mistero del Tempio che si è compiuto nel corpo di Cristo (Gv 1,14; 2,21), nella comunità ecclesiale (1Pt 2,5) e nei singoli fedeli (1Cor 3,1617; 6,19; 2Cor 6,16).
Secondo la rivelazione cristiana il supremo e definitivo santuario è Cristo risorto (0v 2,18-21; Ap 21,22), attorno al quale si raduna e si organizza la comunità dei discepoli, che a sua volta è la nuova casa del Signore ( l Pt 2,5; Ef 2,19-22).
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Adriana Zandron il 10 aprile 2011 alle 00:16 ha scritto:
Completa di informazioni pratico-turistiche e religiose