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Descrizione
Il volume contiene la traduzione in lingua italiana del manoscritto che Jean Jaurès elaborò nel 1891 con il titolo La question sociale et le sentiment religieux. Nell'Introduzione Aurelia Camparini fa emergere la convinzione per Jaurès che esistesse in Francia una stretta relazione fra l'affermarsi del socialismo e la rinascita del popolo rivoluzionario francese che avrebbe portato al progresso materiale e spirituale della nazione e del mondo intero. In primo piano è l'idea che alla coscienza e alle lotte delle élite del proletariato sostenute dalla borghesia lavoratrice si sarebbero collegati, in Parlamento e nel paese, i socialisti-filosofi e intellettuali, impegnati nell'opera di elaborazione teorica riguardante il socialismo. È il caso del Manoscritto in cui per la prima volta Jaurès delinea, da un lato, il confronto critico fra il nesso dispotismo-massificazione e la mistificazione culturale del potere, dall'altro, la controcultura socialista impregnata del vero "sentimento religioso" in una dimensione umanistica-storica e attuale (comprensiva della letteratura classica, del cristianesimo, dell'illuminismo francese, del pensiero di Marx). La Postfazione di Giovanni Carpinelli, La teologia di un vero credente, mette in luce l'originalità del socialista Jaurès sul terreno della fede cristiana: un atteggiamento spirituale capace di valorizzare e al tempo stesso rinnovare la religione con l'apporto di un linguaggio pertinente e appassionato.
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Il manoscritto, elaborato da Jean Jaurès nel 1891, nasce dalla convinzione che a 100 anni dalla rivoluzione del 1789 possa esistere una sorta di corto circuito tra l’affermarsi del socialismo in Francia e la rinascita del popolo rivoluzionario francese. Tale binomio avrebbe avuto come esito il progresso materiale e spirituale della nazione francese e del mondo intero a un livello sino allora impensabile. Il testo del grande socialista rivela, però, un altro aspetto interessante: l’idea che nel collegare la forza d’urto delle avanguardie operaie con le élite più sensibili della borghesia lavoratrice, gli intellettuali, i socialisti-filosofi e tutti coloro che erano impegnati nell’affermazione socialista, potessero elaborare una controcultura impregnata sino al midollo di un vero «sentimento religioso». Il vol. è impreziosito da una notevole Postfazione di Giovanni Carpinelli, «La teologia di un vero credente», con la quale si mette in evidenza l’originalità del socialista Jaurès all’interno del paradigma della fede cristiana.
Tratto dalla Rivista Il Regno 2011 n. 6
(http://www.ilregno.it)
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