«In modo acerbo e sommario»
-Attualità della proposta teologica di Dietrich Bonhoeffer
(Studi teologici) [Copertina in carta]EAN 9788894876000
Sono trascorsi oltre settant’anni dal martirio di Dietrich Bonhoeffer, avvenuto nel campo di concentramento di Flossenburg in Germania, sul finire del secondo conflitto mondiale. Bonhoeffer è indubbiamente uno dei più importanti teologi del XX secolo, da più punti di vista. Eppure alcuni aspetti del suo itinerario biografico e le sfumature più complesse della sua teologia restano in gran parte ignorati dal grande pubblico. Salutiamo, quindi, con piacere questo nuovo saggio di C. Massimo Parisi che raccoglie sette articoli: essi sono la prosecuzione di una riflessione cominciata con la pubblicazione, da parte di Parisi, dell’impegnativa monografia La Stellvertretung in Dietrich Bonhoeffer. Cristo e la condizione dell’uomo chiamato a vivere con/per gli altri, Città Nuova, Roma 2016. Si potrebbe parlare di sette coordinate fondamentali per comprendere il pensiero bonhoefferiano: dalla cristologia all’ecclesiologia, dall’antropologia teologica all’etica, dalla pastorale alla teologia spirituale, fino ad approdare al saggio inedito: “Chi è Cristo per noi oggi?”: D. Bonhoeffer lettore di K. Barth. In merito a quest’ultimo saggio, l’analisi proposta prende in considerazione i tre momenti principali di una lettura critica e le coordinate generali per interpretarla: le due Tesi (dottorato e abilitazione) di Bonhoeffer, il problema etico e l’Offenbarungspositivismus che emerse nel confronto con il grande Karl Barth.
Parisi riesce a mostrare la coerenza della lettura operata da Bonhoeffer a partire da Sanctorum communio fino alla critica mossa a Tegel, lasciando emergere una convinzione teologica continua da parte del berlinese, anche se la lettura, sebbene sia una delle più attente del pensiero barthiano, terminerà nel 1943, con l’arresto di Bonhoeffer. Come per gli altri articoli, il confronto è avvenuto con i testi principali della storiografia bonhoefferiana (e barthiana); in questo caso, con A. Gallas, per l’area italiana, con il teologo evangelico tedesco A. Pangritz e con E. van’t Slot, pastore della chiesa protestante olandese. Parisi è riuscito a dare un nuovo apporto ad una tematica suscettibile di ulteriori approfondimenti. Piace soprattutto lo sforzo di Parisi nel mostrare gli influssi barthiani sul cristocentrismo di Bonhoeffer, importante per far superare al futuro pastore della Chiesa confessante la teologia liberale e viaggiare verso una “sintesi” originale – come è affermato nella conclusione della presente opera di Parisi – dove attraverso l’’ermeneutica circolare «“mondo/Parola-Parola mondo” si può comprendere il significato di entrambi, perché si può scorgere nel “mondo diventato adulto” (il penultimo) la presenza di Cristo (l’ultimo) mediante il suo agire conformante (collegamento ultimo-penultimo) che resta, nell’atto della rivendicazione, un giudizio e una interruzione del penultimo. Ancora una volta sembra che Bonhoeffer tenti di superare una dicotomia (teologia liberale e teologia dialettica), mediante una nuova sintesi» (182).
Anche gli altri saggi del volume di Parisi – già editati su riviste – meritano attenzione, ne diamo brevemente conto: L’ “Assistenza spirituale” nel pensiero di D. Bonhoeffer. Un contributo per l’oggi della Chiesa. Qui Parisi ha tenuto presente la versione inedita per la nostra lingua di Seelsorge, testo che affronta sul piano della riflessione l’esperienza che Bonhoeffer fece a partire dalla primavera del 1935 con i candidati al ministero pastorale a Finkenwalde per la costituzione della Chiesa confessante che si opponeva al nazionalsocialimo. La questione fondamentale qui richiamata è l’annuncio del Dio della Bibbia alla creatura nel momento della sua massima forza e autonomia. L’A. individua la giustificazione di questo paradosso all’interno dell’intera produzione bonhoefferiana che muove da Gen 1-3 dove l’uomo diventato “signore del suo mondo” sviluppa una forte sete di vivere che lo rende prigioniero di se stesso. Il tema lo si ritrova fino ad uno degli ultimi saggi dell’Etica, dove si legge che «senza o contro l’annuncio della croce di Cristo non esiste conoscenza dell’esser-senza-Dio e dell’esser-abbandonato-da-Dio del mondo». In questo caso la creatura che cerca la propria divinizzazione fa esperienza di una vita dimezzata, perché viene meno la libertà per l’autentica mondanità, che consiste nel: «lasciare che il mondo sia quel che esso è in realtà davanti a Dio, cioè un mondo riconciliato con Dio nel suo essere senza Dio» (testo di Etica, riportato a p. 133 del libro di Parisi).
In un ulteriore saggio Dietrich Bonhoeffer: l’inquietudine della pace Parisi, rileggendo la teologia di Bonhoeffer sul tema della pace, coglie un’evoluzione interna dovuta alle nuove esperienze di vita e di fede che il prigioniero di Tegel aveva vissuto nel corso della sua breve e intensa esistenza. Egli era partito dall’idea di ancorare innanzitutto l’etica cristiana alla realtà del mondo sulla base del fondamento cristologico. In altre parole, è la realtà di Dio che penetra nella realtà del mondo attraverso Cristo; l’etica cristiana di conseguenza studia come questa realtà di Dio e del mondo, data in Cristo, diviene realtà nel nostro mondo. Parisi evidenzia come il concetto di “responsabilità” (tema predominante nell’Etica), proposto da Bonhoeffer, esorbita dal campo settoriale dell’etica. Più che di “responsabilità” come fenomeno etico, il teologo luterano crede che sia il caso di parlare di “vita responsabile” come dimensione esistenziale e ontologica. La vita responsabile è connotata dal vincolo, il legame con e per gli altri, che nasce dal rinnegamento di sé, che si fa Stellvertretung e si attua nella libera consapevolezza e nel rischio della decisione concreta. Qui Parisi sviluppa e specifica la sua intuizione di ermeneutica bonhofferiana già presenta nel suo primo e principale lavoro.
Infine si vuole qui richiamare l’attenzione sul saggio Il percorso bonhoefferiano della theologia crucis: analisi e sviluppo soprattutto per la sua attualità “ecumenica”, mentre si stanno chiudendo le celebrazioni per i 500 anni della Riforma. Con questo scritto Parisi fa vedere come la riflessione bonhoefferiana sulla theologia crucis si inserisca all’interno della tradizione luterana e la sviluppi, giungendo a proporre un’immagine di Dio dove scompaiono la sua impassibilità e onnipotenza, a favore di un Dio che soffre e che manifesta la propria potenza nella sofferenza del crocifisso. Parisi fa notare come Bonhoeffer dia avvio ad un nuovo capitolo nella theologia crucis, dove i nuovi protagonisti sono il mondo e la sua evoluzione storica (cf.29). Il patire di Cristo, in quanto patire di Dio, manifesta il vero volto dell’onnipotenza divina, che è tale in quanto onnipotenza nell’amore, l’unica forza in grado di vincere il male dell’egoismo che è presente nel mondo, perché l’unica in grado di accoglierne e portarne in sé le conseguenze senza essere annullata. La theologia crucis diviene, quindi, espressione stessa dell’Amore. Per amore il Verbo si è fatto carne e la Gestalt di questo amore è il crocifisso. Anche in queste pagine di Parisi emerge e trova sviluppo la sua intuizione già espressa nel suo primo studio e cioè la risoluzione in chiave agapica del motivo della croce e dell’incarnazione.
In conclusione, dalla lettura di questo libro di Cristiano Massimo Parisi risalta quanto il pensiero di Bonhoeffer sia attuale e fecondo per la riflessione teologica dei nostri giorni, soprattutto in chiave ecumenica. Il cristocentrismo al centro, permette di vedere con occhi diversi l’antropologia teologica, la questione della giustificazione, il rapporto Chiesa-mondo, tutti temi sensibili che accomunano gli interessi teologici attuali, mentre si profila una nuova stagione di dialogo tra le chiese cristiane occasionata anche (e non solo) dal richiamo storico dei 500 anni della Riforma.
Tratto dalla rivista Lateranum n.2/2018
(http://www.pul.it)
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