EAN 9788892870673
Un parroco (cinquantenne) e un suo parrocchiano (quasi ottantenne) si cimentano sulle dinamiche del divertimento fine a sé stesso (che è una scelta) e quelle del cambiamento (che è un dono) illustrandone dapprima le predisposizioni d'animo facilitanti e successivamente le dinamiche misteriose e profonde. Il punto d'equilibrio è possibile trovarlo a partire dal riconoscere cosa è importante, prioritario e decisivo per la riuscita integrale della vita.
La difficoltà a trovare tale equilibrio è accentuata dallo sbilanciamento dell'uomo d'oggi verso la dimensione "ludica" favorita da proposte, annunci, falsi profeti, suggestioni, culture che finiscono per ostacolare il percorso del vero cambiamento.
I due autori, con il loro narrare intessuto di vissuti personali e di considerazioni oggettive, intendono condurre il lettore, con discrezione e garbo, alla conclusione che la "realtà" più grande è sempre quella del Regno di Dio.
E chissà che così non si riesca, magari, a trovare "divertente"... "lasciarsi convertire"!
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stefano rota il 14 novembre 2024 alle 22:37 ha scritto:
cosa sarebbe una vita senza divertimento? Forse è più facile abbacchiarsi o essere tristi, di fronte a tutti i problemi che ogni giorno ci troviamo ad affrontare. Forse il divertimento è fuori luogo... ma il sorriso sulle labbra ci aiuta ad essere felici e a vivere pi
serenamente.