Dio salvi la ragione
(Radici)EAN 9788882723095
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«Non agire secondo ragione è contrario alla natura di Dio». Questa affermazione che conclude il dialogo tra il dotto imperatore bizantino Manuele II Paleologo e un persiano colto su Cristianesimo e Islam e sulla verità di ambedue, è servita a Benedetto XVI come avvio per le sue riflessioni della Lectio Magistralis ai Rappresentanti della scienza presso l’Aula Magna dell’Università di Regensburg, nel suo viaggio apostolico in Baviera ( 9-14 settembre 2006). Come ha più volte ribadito il S. Padre stesso, si trattava semplicemente di un avvio per sottolineare nella sua splendida Lezione, che ragione e fede – di fronte al moderno sapere scientifico che relega la religione nella sfera del privato e la ragione nel fenomenico – si devono ritrovare unite in un modo nuovo, superando la limitazione autodecretata della ragione a ciò che è verificabile nell’esperimento, dischiudendo di nuovo ad essa tutta la sua ampiezza: questa è la strada che garantisce un vero dialogo tra le culture e le religioni e che consente di riacquistare la consapevolezza della vera identità della nostra civiltà, intrisa della meravigliosa sintesi – attuata dal Cristianesimo – tra il Dio Logos dell’Antico Testamento, il Dio Agape del Nuovo Testamento e l’“lluminismo” greco.
La profondità di questa Lectio – come è risaputo – non è stata colta da tutti, e da non pochi distorta senza neppure averla letta integralmente. Fede e ragione dopo Ratisbona: il mondo accademico e non, raccoglie la sfida lanciata da Papa Benedetto XVI intavolando un confronto sui grandi temi della riflessione scientifica, filosofica e teologica. In questo volume una ristretta cerchia di Autori, di grande livello internazionale del mondo filosofico e culturale, risponde al Pontefice per elaborare da diversi punti di vista un nuovo umanesimo che affronti un’interpretazione nuova del rapporto tra fede e ragione. Gli uomini devono superare l’idea che la modernità coincida con l’Illuminismo, e riconoscere i limiti della ragione scientifica ed empirica all’interno della cultura contemporanea. Il richiamo dai banchi dell’accademia del Papa pastore, teologo e professore, è un invito rivolto al mondo per arrivare a riscoprire l’unione di fede e ragione, pienamente realizzata nel Cristianesimo. E’ un ponte che il Papa intende costruire per ritrovare i legami della ragione con la fede sminuiti dal pensiero post-illuminista, relativista e nichilista. Il Cristianesimo non è soltanto un’esperienza mistico-spirituale; esso va riconosciuto come realtà storica che esalta nella sua pienezza la ragione umana e che si compie nell’incontro con altre culture, come è già accaduto con le radici ebraiche e con la cultura greca e romana.
Questi pensieri sono espressi da tutti gli Autori di diverse confessioni religiose del presente libro, mostrando grande apprezzamento e rispetto per la persona del Papa e i grandi temi che ha sollevato: fede-ragione, religione-violenza, verità-pace. Mi piace concludere riportando un passaggio dall’ultimo contributo del libro. Joseph Weiler, accademico di origini ebraiche, rievocando il Salmo 33: «Preserva le labbra da parole bugiarde, cerca la pace e perseguila», così puntualizza: «Ritengo che non esista un altro passaggio nelle Scritture che possa riflettere meglio di questo i dilemmi e le sfide che un Papa moderno si trova ad affrontare nel suo ruolo di leader mondiale. Il Papa non è un politico qualsiasi, la sua moneta è la verità. Ma nello stesso tempo l’effetto delle sue parole può incidere profondamente nei rapporti internazionali. Nei discorsi di Regensburg, Benedetto XVI ha risposto pienamente e con grande capacità alla sfida del Salmista» (p. 173). Ci si augura che l’appello del Pontefice sia accolto e faccia riflettere molto “color che sanno” per raddrizzare i sentieri di questo nostro tempo, anche grazie al contributo di questo libro.
Tratto dalla Rivista di Scienze dell'Educazione n. 1/2009
(http://www.pfse-auxilium.org)