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Descrizione
Dal regista e giornalista Gilberto Squizzato un libro che è un viaggio alla ri-scoperta del Vangelo di Gesù di Nazareth, come la sua spiegazione ai figli "nell'età del nichilismo" .A suo modo è un testo teologico e insieme evangelico, che si pone come un annuncio, alimentandosi ai risultati della ricerca teologica interconfessionale più aggiornata e agli studi biblici più recenti e rigorosi, oltre che facendo ampio ricorso all'analisi storico-critica dei testi.Al tempo stesso questo libro vuol essere ed è un'opera semplice e comprensibile rivolta ai non addetti ai lavori (come appunto i due figli dell'autore, assunti come paradigma della nuova condizione e cultura giovanile) e proprio per questo motivo è scritta in un linguaggio piano, discorsivo, divulgativo. La sfida di Gilberto Squizzato è infatti quella di "tradurre" il Credo cristiano e il Padre Nostro - e dunque il Vangelo di Gesù di Nazareth - in un linguaggio comprensibile agli uomini del nostro tempo.Prefazioni in forma di testimonial di: Franco Barbero, Paolo Farinella, Giovanni Franzoni, Giuseppe Genna, Giuseppe Giulietti, Enzo Mazzi, Alessandro Zaccuri
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DETTAGLI DI «Il miracolo superfluo. Perché possiamo essere cristiani»
Tipo
Libro
Titolo
Il miracolo superfluo. Perché possiamo essere cristiani
Autore
Gilberto Squizzato
Editore
Gabrielli Editori
EAN
9788860991027
Pagine
319
Data
settembre 2010
Peso
500 grammi
Altezza
23,5 cm
Larghezza
15,5 cm
Profondità
2,5 cm
Recensioni di riviste specialistiche su «Il miracolo superfluo. Perché possiamo essere cristiani»
L’a. si rivolge ai suoi figli, che non ha voluto battezzare da piccoli, per provare a comunicare loro «l’intensità e la centralità di un evento che per me è stato decisivo: l’incontro con l’uomo della croce… non chiederei di meglio alla vita che qualche attimo del vostro tempo dedicato all’ascolto di questo mio viaggio alla ricerca del Cristo». Nel racconto si ritrova la consapevolezza dei territori attraversati da un’intera generazione nel postconcilio: i limiti delle istituzioni ecclesiali, la forza liberante della Scrittura, la suggestione della Chiesa dei poveri, la dimensione laicale della teologia... Emerge un vissuto di fede che offre indicazioni e suggestioni per un annuncio che prende sul serio la vita e le sue vicende.
Tratto dalla Rivista Il Regno 2011 n. 4
(http://www.ilregno.it)
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