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Il matrimonio nel pensiero di Giovanni Crisostomo
(Lezioni e dispense) [Con risvolti di copertina]EAN 9788846502179
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DETTAGLI DI «Il matrimonio nel pensiero di Giovanni Crisostomo»
Tipo
Libro
Titolo
Il matrimonio nel pensiero di Giovanni Crisostomo
Autore
Dattrino Lorenzo
Editore
Lateran University Press
EAN
9788846502179
Pagine
144
Data
maggio 2002
Peso
400 grammi
Altezza
24 cm
Larghezza
17 cm
Profondità
1 cm
Collana
Lezioni e dispense
COMMENTI DEI LETTORI A «Il matrimonio nel pensiero di Giovanni Crisostomo»
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Recensioni di riviste specialistiche su «Il matrimonio nel pensiero di Giovanni Crisostomo»
Recensione di Celestino Corsato della rivista Studia Patavina
Il libro che qui presentiamo si inserisce nella collana che l’Istituto «Giovanni Paolo II» per studi sul Matrimonio e la Famiglia pubblica per offrire agli studenti degli strumenti di lavoro in funzione di un approfondimento critico e agli studiosi dei materiali per la discussione.
È in questa prospettiva che va letto il testo del Dattrino, docente di patristica da oltre un quarto di secolo alla Pontificia Università Lateranense e autore di monografie, ma altresí di edizioni e traduzioni commentate di scrittori dell’antichità cristiana.
Nell’agile e necessariamente sintetica Introduzione (pp. 7-17), il Dattrino intende contestualizzare il pensiero crisostomiano inserendolo nel processo di affermazioni e chiarificazioni che sul matrimonio la Tradizione della chiesa ha sviluppato nei primi cinque secoli. E ciò riguarda sia il campo dottrinale che quello dell’etica. Né va dimenticata, per capire appieno i testi dei Padri, la legislazione imperiale che si impone, dal quarto secolo in poi con l’avvento dell’impero cristiano, su tutto il territorio amministrato e non sempre conforme ai dettami della coscienza ecclesiale. La sintesi dell’autore è forzatamente a «volo d’uccello»: egli è costretto a semplificare (troppo, talvolta!, come ad es. a p. 12, penultimo capoverso), a condensare in una riga il pensiero di uno scrittore o addirittura di un secolo, ben consapevole della complessità e diversità di posizioni, di testi, di periodi, di contesti; del resto egli sa che gli studenti possono oggi usufruire ed essere facilmente rinviati a ben più ponderose e qualificate «voci» di Dizionari ed Enciclopedie.
Oggetto di riflessione nei primissimi secoli sono le tematiche relative alla dignità del matrimonio cristiano e al reciproco impegno sponsale dei coniugi. Nel quarto e quinto secolo, poi, i Padri approfondiscono specialmente tre linee di pensiero -biblicamente fondate- sul matrimonio: interpretato come realizzazione del precetto divino della procreazione (crescete e moltiplicatevi: Gen 1,26), come ritorno alla perfetta unità dell’essere umano bipolarizzato dalla creazione della donna (totale comunione di vita: Gen 2,24), come «mistero» dell’unione del Cristo e della Chiesa (il rapporto sposo-sposa corre sul confronto Adamo-Eva, prefigurazione dell’unione Cristo-Chiesa: Ef 5,22). A queste considerazioni nell’ambito teologico-dogmatico si aggiungono riflessioni etico-pastorali per determinare alcune linee operative che i coniugi cristiani devono seguire per essere fedeli al mistero del loro matrimonio: fedeltà, indissolubilità, castità (però anche: adulterio, divorzio, le seconde nozze vivente coniuge, ecc.). In queste tematiche si inserisce il pensiero del Crisostomo, più pastore che teologo speculativo, più attento ai risvolti morali, riguardanti la «salute delle anime», che impegnato sul fronte argomentativo dei principi costitutivi del matrimonio, «cantore del matrimonio, pastore solerte che indica ai suoi fedeli come santificare la vita di famiglia, eliminando biasimevoli abusi, stimolando i giovani a sposarsi presto per evitare di acquisire cattive abitudini, combattendo vigorosamente certe consuetudini pagane superstiti in materia di nozze, affermando la perfetta uguaglianza dei coniugi, insistendo sull’azione morale che marito e moglie devono esercitare l’uno sull’altro, raccomandando l’educazione cristiana della prole» (p. 138).
Una lunga consuetudine con i testi originali permette all’estensore delle presenti «lezioni e dispense» di muoversi con perizia e di far parlare lo stesso Crisostomo, citandolo ampiamente dalle sue opere e interpretandone il pensiero.
Il percorso del volume si snoda in undici capitoli che schiudono delle «finestre», invogliando il lettore ad estendere ulteriormente lo sguardo e ad entrare in profondità negli scritti e nel pensiero del vescovo costantinopolitano: i due modi fondamentali di vivere la sessualità umana: il matrimonio e la verginità, i fini del matrimonio, il fidanzamento, la celebrazione delle nozze, la prima notte, le origini del matrimonio, la convivenza matrimoniale, la gelosia, l’indissolubilità del matrimonio, l’educazione dei figli, la vedovanza e le seconde nozze.
Anche per i titoli bibliografici (c’è un refuso di stampa, che va corretto, nella datazione sotto il nome di P. Vallin, a p. 142) l’autore non aveva la pretesa di essere esaustivo. Egli infatti si ferma alla soglia degli anni ’90, dando ampio spazio agli studi del compianto gesuita Henri Crouzel, soprattutto per l’interpretazione dei testi patristici su «divorce et remariage». Come si sa, le dispense vanno continuamente aggiornate: per questo un qualche utile contributo potrebbe venire – solo per rimanere nella cronologia degli anni ’80 in ambito italiano – dalle 252 pagine del bel volume di Cettina Militello, Donna e Chiesa. La testimonianza di Giovanni Crisostomo, Edi Oftes, Palermo 1985 e da due articoli di Ottorino Pasquato, «La donna è forte… per il fatto che Dio “le affida l’uomo”, sempre e comunque». La testimonianza di una diaconessa nelle «Lettere a Olimpiade» di Giovanni Crisostomo, in M. Toso (ed.), Essere Donna…, Leumann 1989, 78-88, e Pastorale familiare. Testimonianza di Giovanni Crisostomo, in Salesianum 51 (1989) 3-46. Mi permetto di suggerire anche la rete Internet come strumento che fornisce immense possibilità di ricerca sul pensiero, sull’opera, sulla problematica e non ultima sulla bibliografia: rinvio, per i vari siti, alle preziose informazioni di Biagio Amata, Giovanni Crisostomo nel Web. Indice ragionato delle risorse in Internet, in M. Maritano (ed.), Historiam perscrutari…, LAS, Roma 2002, pp. 747-765.
Tratto dalla rivista "Studia Patavina" 2005, nr. 1
(http://www.fttr.glauco.it/pls/fttr/V3_S2EW_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?id_pagina=271)
È in questa prospettiva che va letto il testo del Dattrino, docente di patristica da oltre un quarto di secolo alla Pontificia Università Lateranense e autore di monografie, ma altresí di edizioni e traduzioni commentate di scrittori dell’antichità cristiana.
Nell’agile e necessariamente sintetica Introduzione (pp. 7-17), il Dattrino intende contestualizzare il pensiero crisostomiano inserendolo nel processo di affermazioni e chiarificazioni che sul matrimonio la Tradizione della chiesa ha sviluppato nei primi cinque secoli. E ciò riguarda sia il campo dottrinale che quello dell’etica. Né va dimenticata, per capire appieno i testi dei Padri, la legislazione imperiale che si impone, dal quarto secolo in poi con l’avvento dell’impero cristiano, su tutto il territorio amministrato e non sempre conforme ai dettami della coscienza ecclesiale. La sintesi dell’autore è forzatamente a «volo d’uccello»: egli è costretto a semplificare (troppo, talvolta!, come ad es. a p. 12, penultimo capoverso), a condensare in una riga il pensiero di uno scrittore o addirittura di un secolo, ben consapevole della complessità e diversità di posizioni, di testi, di periodi, di contesti; del resto egli sa che gli studenti possono oggi usufruire ed essere facilmente rinviati a ben più ponderose e qualificate «voci» di Dizionari ed Enciclopedie.
Oggetto di riflessione nei primissimi secoli sono le tematiche relative alla dignità del matrimonio cristiano e al reciproco impegno sponsale dei coniugi. Nel quarto e quinto secolo, poi, i Padri approfondiscono specialmente tre linee di pensiero -biblicamente fondate- sul matrimonio: interpretato come realizzazione del precetto divino della procreazione (crescete e moltiplicatevi: Gen 1,26), come ritorno alla perfetta unità dell’essere umano bipolarizzato dalla creazione della donna (totale comunione di vita: Gen 2,24), come «mistero» dell’unione del Cristo e della Chiesa (il rapporto sposo-sposa corre sul confronto Adamo-Eva, prefigurazione dell’unione Cristo-Chiesa: Ef 5,22). A queste considerazioni nell’ambito teologico-dogmatico si aggiungono riflessioni etico-pastorali per determinare alcune linee operative che i coniugi cristiani devono seguire per essere fedeli al mistero del loro matrimonio: fedeltà, indissolubilità, castità (però anche: adulterio, divorzio, le seconde nozze vivente coniuge, ecc.). In queste tematiche si inserisce il pensiero del Crisostomo, più pastore che teologo speculativo, più attento ai risvolti morali, riguardanti la «salute delle anime», che impegnato sul fronte argomentativo dei principi costitutivi del matrimonio, «cantore del matrimonio, pastore solerte che indica ai suoi fedeli come santificare la vita di famiglia, eliminando biasimevoli abusi, stimolando i giovani a sposarsi presto per evitare di acquisire cattive abitudini, combattendo vigorosamente certe consuetudini pagane superstiti in materia di nozze, affermando la perfetta uguaglianza dei coniugi, insistendo sull’azione morale che marito e moglie devono esercitare l’uno sull’altro, raccomandando l’educazione cristiana della prole» (p. 138).
Una lunga consuetudine con i testi originali permette all’estensore delle presenti «lezioni e dispense» di muoversi con perizia e di far parlare lo stesso Crisostomo, citandolo ampiamente dalle sue opere e interpretandone il pensiero.
Il percorso del volume si snoda in undici capitoli che schiudono delle «finestre», invogliando il lettore ad estendere ulteriormente lo sguardo e ad entrare in profondità negli scritti e nel pensiero del vescovo costantinopolitano: i due modi fondamentali di vivere la sessualità umana: il matrimonio e la verginità, i fini del matrimonio, il fidanzamento, la celebrazione delle nozze, la prima notte, le origini del matrimonio, la convivenza matrimoniale, la gelosia, l’indissolubilità del matrimonio, l’educazione dei figli, la vedovanza e le seconde nozze.
Anche per i titoli bibliografici (c’è un refuso di stampa, che va corretto, nella datazione sotto il nome di P. Vallin, a p. 142) l’autore non aveva la pretesa di essere esaustivo. Egli infatti si ferma alla soglia degli anni ’90, dando ampio spazio agli studi del compianto gesuita Henri Crouzel, soprattutto per l’interpretazione dei testi patristici su «divorce et remariage». Come si sa, le dispense vanno continuamente aggiornate: per questo un qualche utile contributo potrebbe venire – solo per rimanere nella cronologia degli anni ’80 in ambito italiano – dalle 252 pagine del bel volume di Cettina Militello, Donna e Chiesa. La testimonianza di Giovanni Crisostomo, Edi Oftes, Palermo 1985 e da due articoli di Ottorino Pasquato, «La donna è forte… per il fatto che Dio “le affida l’uomo”, sempre e comunque». La testimonianza di una diaconessa nelle «Lettere a Olimpiade» di Giovanni Crisostomo, in M. Toso (ed.), Essere Donna…, Leumann 1989, 78-88, e Pastorale familiare. Testimonianza di Giovanni Crisostomo, in Salesianum 51 (1989) 3-46. Mi permetto di suggerire anche la rete Internet come strumento che fornisce immense possibilità di ricerca sul pensiero, sull’opera, sulla problematica e non ultima sulla bibliografia: rinvio, per i vari siti, alle preziose informazioni di Biagio Amata, Giovanni Crisostomo nel Web. Indice ragionato delle risorse in Internet, in M. Maritano (ed.), Historiam perscrutari…, LAS, Roma 2002, pp. 747-765.
Tratto dalla rivista "Studia Patavina" 2005, nr. 1
(http://www.fttr.glauco.it/pls/fttr/V3_S2EW_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?id_pagina=271)
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