Metanoia

ÈRE JOHN DI TAIZÉ




METANOIA
La grammatica
della vita cristiana




Queriniana
 Introduzione




Da secoli ormai sono numerosi gli artico-
li, i libri e le omelie che si sforzano di spie-
gare le caratteristiche della vita condotta
dai discepoli di Gesù, il Cristo. Un autore
parte dalla figura di Gesù che ci è trasmessa
dai quattro vangeli, dato che molto presto i
cristiani considerarono la propria esistenza
come una imitatio Christi; un altro cerca di
rendere la propria indagine più sistematica,
fondandola su un testo come le beatitudi-
ni (Mt 5,1-11), o su tutto il Discorso della
montagna (Mt 5'7), oppure sui 'frutti dello
Spirito' elencati da san Paolo (cfr. Gal 5,22).
Ma la maggior parte di questi tentativi, che
per altro contengono spesso intuizioni ec-
cellenti per chi vuole condurre una vita se-
condo il Vangelo, si concentrano principal-
mente sulla sostanza dell'esistenza cristiana.
Tentano di rispondere alla domanda: «Quali
sono i valori o i tratti del carattere che deter-
minano un'esistenza alla sequela di Cristo'».
Una tale linea di ricerca, per quanto possa
essere considerevole, lascia spesso nell'om-
bra un altro interrogativo, non meno essen-
ziale. Quest'altro interrogativo non verte sul
contenuto della vita di fede, ma sulla sua for-
ma o la sua struttura. In altri termini, non
si tratta del vocabolario di questa vita, ma
della sua grammatica. E, come nell'appren-
dimento di una lingua, le due dimensioni si
completano reciprocamente. Per poter par-
lare o scrivere correttamente una lingua, bi-
sogna conoscerne sia il senso dei vocaboli sia
le regole che permettono di organizzarli. Se
si trascura la grammatica, anche parole cor-
rette possono produrre dei controsensi.
In queste pagine mi concentrerò quindi
su quella che possiamo chiamare la gramma-
tica della vita cristiana, essenziale affinché la
vita dei credenti possa conformarsi a quella
del loro Maestro e rifletterne un'immagine
autentica. Diversamente, le virtù cristiane
più brillanti rischiano di essere integrate in
un insieme che non ci apre alla novità scon-
volgente di Dio, ma aggiungono semplice-

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mente un non-so-che di ulteriore ad una vita
già ben consolidata umanamente.
La tesi di questo libro è che la forma di
una vita di fede, la sua grammatica essenzia-
le, può riassumersi in una parola greca che si
trova all'inizio del Vangelo di Gesù Cristo, il
termine metánoia, o più precisamente il ver-
bo metanoé'. Bisogna però liberare questo
concetto dai significati estranei che vi si so-
no sedimentati nel corso del tempo e che ne
hanno oscurato la portata autentica. Ai no-
stri tempi siamo forse più capaci che mai di
condurre in porto questa ricerca.
Se posso permettermi qui un'annotazione
personale, scrivendo questo libro mi sono
reso conto, all'improvviso, che non facevo
che mettere in evidenza un tema che mi ac-
compagna fin dalla prima ora. Le mie prime
pubblicazioni, scritte una trentina di anni fa,
erano una ricerca sulla vita di fede come pel-
legrinaggio, il percorso di un cammino trac-
ciato da Dio, lui stesso pellegrino. In Gesù,
questo cammino diventa pienamente inter-
no alla storia umana, poiché diventa una co-
sa sola con un'esistenza d'uomo. Altri libri
che sono seguiti, sulla novità e sulla santità,

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descrivevano il tono o il colore di questa vita
più che il suo contenuto. E, recentemente,
una lunga riflessione sul Sabato santo, inteso
come il giorno che riassume l'esistenza cri-
stiana in questo mondo, tentava di indicare
la struttura fondamentale di questa esistenza
sospesa tra la morte e la vita. Nelle pagine
che seguono, riprendendo per così dire que-
sto motivo-chiave, spero di approfondire la
nostra comprensione della specificità e del
carattere unico del fatto di essere un creden-
te all'interno di un mondo alla ricerca della
sua ragion d'essere, in cui le risposte di un
tempo sono sempre meno convincenti.




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