Sia fatta la luce! Il messaggio dei testi biblici della creazione

Al ritmo di due-tre uscite l'anno, dal 2005 l'editrice Queriniana porta avanti una collana intitolata «Itinerari biblici»; si tratta di volumetti agili, po­co più di cento pagine in un formato comodo ed elegante, dal prezzo tutto sommato contenuto. E una collana che s'inserisce nel mondo dell'editoria cattolica italiana, molto attenta negli ultimi anni a fornire sussidi per la let­tura «popolare» della Bibbia; rispetto ai lavori di altre case editrici (e ad altre collane di questa stessa), «Itinerari bi­blici» presenta solo opere in traduzio­ne (per ora) e preferisce dare la parola a non biblisti. Nel volume qui presen­tato, per esempio, i due autori sono un professore di omiletica nonché diret­tore spirituale in seminario e una pro­fessoressa di teologia ecumenica e dogmatica. Con queste loro competenze, i due autori si sono cimentati in un lavoro che non è cosa da poco: presentare il messaggio dei testi biblici della crea­zione. Ci rendiamo conto dell'enor­mità del tema se consideriamo che «gli scritti biblici non parlano della creazione soltanto nelle prime pagine. Questa tematica, infatti, attraversa tutti i singoli libri dell'Antico e del Nuovo Testamento» (p. 5). Di fronte a tale vastità di prospettive, gli autori fanno una scelta precisa: anzitutto, «l'intenzione del libro è di ripercorre­re la tematica della creazione lungo la Bibbia intera» (p. 5): non solo pochi testi, dunque, ma un numero più am­pio possibile; in secondo luogo, affer­mano: «Ciò che a noi preme è impara­re, dalle prospettive che le testimo­nianze bibliche dischiudono, un inse­gnamento che serva a vivere da creatu­re di Dio, ma non tanto sul piano teorico quanto come orientamento per il nostro agire» (p. 6). In 122 pagine, introduzione e indi­ce compresi, offrono dunque 40 passi biblici sulla creazione: per ciascuno anzitutto viene riportato il testo (nella traduzione della CEI), quindi un paio di pagine di spiegazione. Non si tratta di commenti esegetici, ma di spunti a partire dal testo biblico; qualche volta troviamo brevi spiegazioni, più spesso suggestioni (nel senso positivo del ter­mine: riflessioni suggerite dalla pagina biblica). Si nota in continuazione il tentativo di leggere il testo chiedendo­si quale sia l'esperienza che esso tra­smette; con l'intento di tradurre poi tale esperienza, rendendola significa­tiva per l'oggi (in riferimento a fatti di cronaca o, più spesso, ad aspetti vari della vita). Per esempio: Pro 8 (pp. 83-84) parla di una sapienza che è chiarezza, stile di vita sincero e leale; una parola pronunciata più di 2000 anni fa, che rimane attuale oggi: «La ricerca di giustizia e di schiettezza aiu­ta a vivere da saggi la vita di ogni gior­no, a resistere alle tante tentazioni di nascondere e confondere» (84). Certo, a cercare in queste pagine un appro­fondimento esegetico non lo si trova; comunque le riflessioni sui testi non sono superficiali e lo stile attualizzan­te permette di sperimentare una Scrit­tura che è parola viva. Per quanto riguarda la scelta e l'or­dine dei testi utilizzati, gli autori non seguono i libri biblici ma preferiscono alcuni percorsi tematici. L'immagine che fa da guida all'intero lavoro è quella della luce; è un po' forzata, ma parte dal fatto che prima di ogni cosa Dio — secondo il racconto di Gn 1 — crea proprio la luce. La sua creazione è una realtà luminosa, bella, piena di vita: è quanto viene narrato nella pri­ma parte del volume, prendendo come base Gn 1-2 e alcuni altri testi dell'An­tico e del Nuovo Testamento. Sempre a partire dal racconto della Genesi, ora però da Gn 3-11, la seconda parte af­fronta la questione del male, che oscu­ra la bellezza della creazione; il male c'è, inutile negarlo, ma la Bibbia pro­prio mentre lo racconta già apre spira­gli di speranza. La terza e quarta parte approfondiscono proprio la speranza che la luce sia sempre più forte delle tenebre: abbandonati ora i racconti della Genesi, spaziando tra Antico e Nuovo Testamento, troviamo segnati itinerari di rinascita, grazie all'opera dell'uomo ma specialmente alla prov­videnza e alla misericordia di Dio. Quasi completamente composta da brani neotestamentari, l'ultima parte centra l'attenzione su Gesù, colui che realizza in sé la creazione nuova. Per concludere, due consigli: pri­mo, il volume si presenta come un iti­nerario; prendere un brano qua e uno là farebbe perdere il senso e rendereb­be poco piacevole la lettura; secondo, ognuna delle 40 pagine bibliche è un concentrato, come pure la proposta di riflessione degli autori: conviene non abbuffarsi.

Tratto dalla rivista "Credere Oggi" n.2 del 2008
(www.credereoggi.it)