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Lettere festali. Indice delle lettere festali
(Letture cristiane del primo millennio) [Con sovraccoperta stampata]EAN 9788831524506
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DETTAGLI DI «Lettere festali. Indice delle lettere festali»
Tipo
Libro
Titolo
Lettere festali. Indice delle lettere festali
Autore
Atanasio (sant')
A cura di
Alberto Camplani
Editore
Paoline Edizioni
EAN
9788831524506
Pagine
704
Data
gennaio 2003
Peso
781 grammi
Altezza
20 cm
Larghezza
12 cm
Profondità
3,6 cm
Collana
Letture cristiane del primo millennio
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Recensione di Tiziano Lorenzin della rivista Studia Patavina
Le Lettere Festali furono emanate annualmente dai vescovi di Alessandria, dal III secolo fino all’età araba, per annunciare a tutta la cristianità d’Egitto la data della festa cristiana per eccellenza, la Pasqua. È un genere letterario portato a maturazione da Atanasio, vescovo di Alessandria tra il 328 e il 374.
Alla fine della raccolta delle Lettere Festali atanasiane è stato tradotto anche l’Indice, di un Anonimo, che indica per ciascun anno dell’episcopato di Atanasio, oltre la data di Pasqua, anche il nome dei consoli e dei prefetti d’Egitto, e, in molte occasioni, dà alcune notizie sulla vita di Atanasio e della sua Chiesa, tratte da documenti e registri depositati presso la sede episcopale.
L’introduzione, la traduzione e le note ai due documenti, sono state curate da Alberto Camplani. L’introduzione prende in considerazione il genere letterario delle Lettere Festali. Esse nascono dall’esigenza di proclamare la corretta data pasquale, problema controverso già nell’ultimo quarto del II secolo. Il distacco progressivo del cristianesimo dal giudaismo portò, in molte regioni, anche alla conseguenza pratica di un mutamento del sistema di datazione della festa. Il ruolo di protagoniste in questa vicenda è stato giocato dalle comunità di Roma e di Alessandria. Le Lettere Festali nate da un’esigenza pratica, con il tempo sono destinate ad arricchirsi di nuovi e diversificati contenuti.
Ben presto, infatti, i vescovi di Alessandria - e Atanasio in particolare - hanno individuato in esse un mezzo di comunicazione straordinario, che permetteva di far giungere i messaggi teologici ed ecclesiali presso tutti i fedeli d’Egitto. Atanasio ne fa uno strumento di propaganda, mediante il quale tenta di conquistare alla causa della sua chiesa il maggior numero possibile di cristiani eretici o tentati da giudaismo, sia soprattutto per proporre una catechesi basilare per tutti quei fedeli, che mancavano di una formazione religiosa elementare, comprendente non solo il discorso teologico, etico e liturgico, ma anche altri aspetti della vita del credente, come la corretta venerazione dei martiri o il canone delle Scritture.
Amalgamati con questi temi di fede e di morale, troviamo notizie di carattere biografico, storico ed ecclesiale che li ancorano al vissuto della Chiesa in quanto istituzione
Oltre al genere letterario, il curatore offre nella sua introduzione anche una presentazione della chiesa di Atanasio, la sua teologia e concezione dell’uomo.
Egli fa quindi la traduzione di 33 Lettere Festali. Ogni lettera è preceduta da un’utile scheda introduttiva, dove si richiama il contesto storico-biografico, in cui si colloca la lettera, lo stato di conservazione e la sua struttura. Il testo viene chiarito da due serie di note: note bibliche, in cui sono segnalati i richiami scritturistici, e altre note strorico-filologiche. Il volume è fornito anche da alcune Appendici: “Il testo delle Lettere Festali”, “Varianti testuali”, “Prospetto cronologico delle Lettere Festali”, “La questione cronologica”, “Le date pasquali sotto Atanasio”, “Tavola cronologica della vita di Atanasio”, “Lista dei più importanti vescovi di Alessandria” “l Canone delle Scrittura secondo Atanasio” “Consoli, prefetti d’Egitto e duces secondo le Lettere Festali”, “Cartina d’Egitto con sedi episcopali”. Il lavoro termina con un triplice Indice: scritturistico, onomastico, e analitico.
Questo bel lavoro di traduzione e di introduzione delle Lettere Festali di Atanasio, credo potrà servire a rimettere al centro della nostra pastorale liturgica la veglia pasquale, come momento di un rinnovato annuncio per i lontani, di catechesi per i tanti adulti che si ritrovano ad essere analfabeti nella dottrina cristiana, e soprattutto come occasione di una nuova esperienza di vita.
Tratto dalla rivista "Studia Patavina" 2004, nr. 3
(http://www.fttr.glauco.it/pls/fttr/V3_S2EW_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?id_pagina=271)
Alla fine della raccolta delle Lettere Festali atanasiane è stato tradotto anche l’Indice, di un Anonimo, che indica per ciascun anno dell’episcopato di Atanasio, oltre la data di Pasqua, anche il nome dei consoli e dei prefetti d’Egitto, e, in molte occasioni, dà alcune notizie sulla vita di Atanasio e della sua Chiesa, tratte da documenti e registri depositati presso la sede episcopale.
L’introduzione, la traduzione e le note ai due documenti, sono state curate da Alberto Camplani. L’introduzione prende in considerazione il genere letterario delle Lettere Festali. Esse nascono dall’esigenza di proclamare la corretta data pasquale, problema controverso già nell’ultimo quarto del II secolo. Il distacco progressivo del cristianesimo dal giudaismo portò, in molte regioni, anche alla conseguenza pratica di un mutamento del sistema di datazione della festa. Il ruolo di protagoniste in questa vicenda è stato giocato dalle comunità di Roma e di Alessandria. Le Lettere Festali nate da un’esigenza pratica, con il tempo sono destinate ad arricchirsi di nuovi e diversificati contenuti.
Ben presto, infatti, i vescovi di Alessandria - e Atanasio in particolare - hanno individuato in esse un mezzo di comunicazione straordinario, che permetteva di far giungere i messaggi teologici ed ecclesiali presso tutti i fedeli d’Egitto. Atanasio ne fa uno strumento di propaganda, mediante il quale tenta di conquistare alla causa della sua chiesa il maggior numero possibile di cristiani eretici o tentati da giudaismo, sia soprattutto per proporre una catechesi basilare per tutti quei fedeli, che mancavano di una formazione religiosa elementare, comprendente non solo il discorso teologico, etico e liturgico, ma anche altri aspetti della vita del credente, come la corretta venerazione dei martiri o il canone delle Scritture.
Amalgamati con questi temi di fede e di morale, troviamo notizie di carattere biografico, storico ed ecclesiale che li ancorano al vissuto della Chiesa in quanto istituzione
Oltre al genere letterario, il curatore offre nella sua introduzione anche una presentazione della chiesa di Atanasio, la sua teologia e concezione dell’uomo.
Egli fa quindi la traduzione di 33 Lettere Festali. Ogni lettera è preceduta da un’utile scheda introduttiva, dove si richiama il contesto storico-biografico, in cui si colloca la lettera, lo stato di conservazione e la sua struttura. Il testo viene chiarito da due serie di note: note bibliche, in cui sono segnalati i richiami scritturistici, e altre note strorico-filologiche. Il volume è fornito anche da alcune Appendici: “Il testo delle Lettere Festali”, “Varianti testuali”, “Prospetto cronologico delle Lettere Festali”, “La questione cronologica”, “Le date pasquali sotto Atanasio”, “Tavola cronologica della vita di Atanasio”, “Lista dei più importanti vescovi di Alessandria” “l Canone delle Scrittura secondo Atanasio” “Consoli, prefetti d’Egitto e duces secondo le Lettere Festali”, “Cartina d’Egitto con sedi episcopali”. Il lavoro termina con un triplice Indice: scritturistico, onomastico, e analitico.
Questo bel lavoro di traduzione e di introduzione delle Lettere Festali di Atanasio, credo potrà servire a rimettere al centro della nostra pastorale liturgica la veglia pasquale, come momento di un rinnovato annuncio per i lontani, di catechesi per i tanti adulti che si ritrovano ad essere analfabeti nella dottrina cristiana, e soprattutto come occasione di una nuova esperienza di vita.
Tratto dalla rivista "Studia Patavina" 2004, nr. 3
(http://www.fttr.glauco.it/pls/fttr/V3_S2EW_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?id_pagina=271)
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