Nell'ambito della letteratura sapienziale dell'Antico Testamento i Padri della Chiesa attribuivano i libri dei Proverbi, di Qoelet e del Cantico dei Cantici a Salomone - attribuzione oggi respinta dalla maggior parte degli esegeti - ed unanime era la convinzione che il contenuto di questi libri fosse espressione della più elevata sapienza sul profondo significato della vita in un tempo che non aveva ancora conosciuto l'incarnazione di Dio in Gesù Cristo. Come per tutti i Libri dell'Antico Testamento, anche nel commento dei Proverbi, del Qoelet e del Cantico dei Cantici, i Padri - da Gregorio di Nissa ad Agostino, da Origene a Beda il Venerabile a Gregorio di Nazianzo ad Ambrogio - propongono una lettura dell'Antico Testamento rilevante e attuale per i cristiani del loro tempo e che si rivela di straordinaria ricchezza spirituale per la Chiesa di oggi.
INTRODUZIONE A PROVERBI, QOÈLET, CANTICO DEI CANTICI
Nella Chiesa antica lo studio critico dei libri della Bibbia non era così fortemente avanzato da creare agli antichi commentatori problemi di datazione, di autorità, di ambiente, di contesto, di fonti, di genere letterario o di struttura, tutti aspetti che oggi attirano l'attenzione degli studiosi. Era diffusa però la convinzione che i libri dei Proverbi e di Qoèlet, insieme con il libro di Giobbe e alcuni Salmi, possedessero caratteri comuni; caratteri che li avrebbero portati ad essere collettivamente riconosciuti come letteratura sapienziale del canonico Antico Testamento. Anche il Cantico dei Cantici era visto come profondamente legato a questo contesto grazie alla grande autorità di Salomone, mentre i libri apocrifi della Sapienza e dell'Ecclesiastico (detto anche Siracide), erano associati agli altri sulla base di un contenuto simile. Il raggruppamento dei tre libri canonici trattati nel presente volume, era già stato proposto nell'antichità da Ori gene in Oriente (nel Prologo al suo Commento al Cantico dei Cantici) e in Occidente da Agostino d'Ippona (La città di Dio 17, 20). Questi ultimi, come la maggior parte degli antichi commentatori, si trovarono concordi nella convinzione che Salomone fosse l'autore di tutti e tre i libri, opinione che oggi è seguita da pochissimi studiosi.
Quasi unanime era anche il consenso sul fatto che il contenuto di questi libri rappresentasse un'espressione della più sottile saggezza in merito al profondo significato della vita conoscibile in un tempo precedente l'incarnazione di Dio in Gesù Cristo. La Sapienza talvolta era anche concepita come personificazione o agente personificato di Dio (cf. Prv 8 - 9), e perciò la letteratura sapienziale nel suo insieme, allora come ora, era vista quale conferma dei limiti della comprensione umana e della difficoltà per gli esseri umani di conoscere il significato ultimo della vita, espressione di un intervento da parte di Dio che i cristiani giunsero a chiamare incarnazione. Tali ambiguità, o futilità, frustrazioni e mera vanità della vita, potrebbero esseri tutti elementi fissati ma non risolti in maniera definitiva in quanto espressione di una comprensione della rivelazione cristiana nell'ottica degli antichi commentatori cristiani.
Gli antichi scrittori cristiani erano spesso conosciuti come antichi Padri della una desrrizione che è Qui intesa non a escludere le donne, ma solo a conferma-re come un dato di fatto che l'ampia produzione letteraria pervenutaci sia stata scritta da uomini. Le loro opere si presentano di vario genere, e non tutti gli antichi commentatori cristiani qui compresi hanno scritto commenti sistematici della Bibbia che procedano per riga e verso per verso. Ai fini di questa serie questi autori sono detti commentatori; sebbene debba essere sottolineato che molti dei contenuti di questo volume sono tratti da un numero consistente di scritti occasionali e non esclusivamente da commenti completi. Questi scrittori e i loro commenti sono stati identificati quale risultato di vaste ricerche eseguite all'interno di collezioni di fonti patristiche di ogni genere, condotte inizialmente dallo staff editoriale del progetto dall'Ancient Christian Commentary on Scripture della Drew University e successivamente dagli autori di ciascun volume di questa serie. Nessun sistema di ricerca è tuttavia perfetto, e la selezione finale è stata fatta sulla base di un mio giudizio soggettivo.
I principi di selezione e di ordinamento che ho seguito sono definiti in base all'importanza dei passi scelti, al loro significato profondo, alla loro applicabilità e al loro accordo consensuale talvolta compensato da una notevole individualità. In principio erano stati inclusi in questo volume tutti i commenti ai singoli versi di questi tre libri, il che significa che ove non fossero presenti commenti a particolari sezioni del testo, allora voleva dire che non esisteva realmente alcun commento su di esse, se non fugaci riferimenti di poca rilevanza. Nessun criterio può essere assolutamente oggettivo, ed è anche ovvio che un volume di passi scelti da vari autori, come il presente, può dire meno di una serie di volumi dedicati separatamente a ciascuno di loro, ma naturalmente tutto ciò avrebbe comportato di necessità un lavoro più esteso.
Per quanto riguarda il testo biblico, nei casi in cui le citazioni o i riferimenti alle Scritture, proposti nei singoli passi da parte dei commentatori patristici, varino rispetto al testo principale, tali divergenze vengono indicate in nota. Generalmente, infatti, quando gli antichi autori scrivevano in greco, commentavano i libri della Bibbia come se avessero davanti agli occhi la versione dei Settanta della Scrittura ebraica; quando invece scrivevano in latino, commentavano la Vulgata oppure l'antica versione latina del medesimo materiale testamentario. La Vulgata o la versione latina degli Ebrei, che è associata a Girolamo nel V secolo, non era la medesima dei Settanta.
Dobbiamo anche fare un'iniziale precisazione sul fatto che molti commentatori cristiani antichi e molti libri dell'Antico Testamento sono stati trovati fra gli autori del Nuovo Testamento. Tutti questi passi sono stati esclusi dalle pagine del nostro volume a motivo dei limiti fissati dalla serie in cui esso è inserito. Nonostante tutto, questo elemento sembra per lo meno appropriato a fornire importanti informazioni sulla base di un ambiente comune finalizzato p a illustrare il precedente biblico che tutti loro offrono e soprattutto la continuità che essi stabiliscono.
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LUIGINA PAOLINI il 28 luglio 2017 alle 19:16 ha scritto:
Sono veramente entusiasta di questa opera. Credo sia interessante, per chi vuole approfondire la Sacra Scrittura, poter avere in un unico volume tutti i commenti, le meditazioni, su un preciso libro della Sacra Bibbia, dei Padri. Inoltre, i libri di questa collana sono anche belli