L'episodio dell'ingresso nella Terra Promessa seguito dall'età dei Giudici e della monarchia può non apparire ai lettori di oggi una fonte per spiegare la fede cristiana. Ma i Padri della Chiesa trovarono prontamente nella narrazione dei parallelismi, o "figure", in grado di illuminare la comprensione del Nuovo Testamento. Il volume raccoglie i commenti patristici ai Libri di Giosuè, Giudici, Rut, Samuele: tra gli altri, brani tratti dalle omelie di Origene, dai commenti di Gregorio di Nazianzo e del Venerabile Beda, alcuni testi dalle Questioni sull'Ettateuco di Agostino, Questioni sull'Ottateuco di Teodoreto di Cirro e Trenta Questioni su 1 Samuele di Beda.
INTRODUZIONE GENERALE
La religione cristiana, in tutte le sue manifestazioni, ha bisogno del Libro per eccellenza, la Bibbia i. Quello che vi è scritto è la parte fondante del cristianesimo. Essa è il referente costante nella storia delle comunità cristiane, in particolare nei primi scoli del loro sviluppo, ma anche dei fedeli di ogni tempo, che vogliono fare esperienza nel nel Dio di Abramo e nel suo figlio Gesù Cristo.
Essa viene letta sia nelle comunità private, sia nelle comunità oranti, nelle quali è per di più proclamata solennemente.
La Bibbia inoltre esiste anche come documento interpretato e utilizzato nei secoli. Ogni lettura di tale testo, scritto ma dinamico, significa continua interpretazione e confronto con il presente vissuto dai lettori e dai credenti. La Bibbia può perciò essere letta come documento storico, culturale e religioso, ma anche come un testo fondante di tutta la cristianità che con essa si deve continuamente confrontare.
Generazioni di cristiani — e di ebrei per l'Antico Testamento — pregano, piangono e gioiscono da sempre leggendola: nelle grandi cattedrali, nella solitudine di una cella monastica, nel deserto assolato dell'Egitto, nell'intimità di una famiglia o in comunità: a volte anche inconsciamente ci accostiamo alla Bibbia alla luce di una lunga storia scritta e vissuta prima di noi.
Ma la riscoperta del Libro suscita anche l'interesse alla storia dell'interpretazione che nel tempo e nello spazio si è data di esso.
esegesi biblica, nei primi secoli cristiani«, era la base della predicazione, della catechesi, della elaborazione dottrinale, dell'etica, delle istituzioni ecclesiali e della liturgia, persino delle controversie. Per questo i testi biblici, sia dell'Antico sia del Nuovo Testamento, si rivelano indispensabili per la comprensione stessa della storia del cristianesimo. Anche l'arte cristiana antica era una rappresentazione di episodi biblici a fini didattici: le pitture delle catacombe, ad esempio, comunicavano un messaggio biblico. Origene, quando commenta un testo biblico, si pone soprattutto questa domanda: «Che interesse ha per me questa storia?» (Omelia su Geremia 1, 2).
Lo studio dei Commenti patristici condotti sulla Scrittura per molto tempo è stato trascurato perché l'esegesi appariva troppo intessuta di interpretazioni allegoriche talvolta fantasiose, e perché considerata senza valore per lo studio e la comprensione della Scrittura stessa - oggi che possediamo altri strumenti per una sua maggiore intelligenza testuale —. La storia dell'esegesi trovava solo un interesse esclusivamente storico: una sorta di archeologia interpretativa senza alcun risvolto sia per il presente, per la vita delle comunità cristiane, sia per lo studio biblico.
In realtà, anche se in qualsiasi scuola esegetica antica c'era un'attenzione alla interpretazione storica e filologica per la comprensione piena del senso biblico — l'allegoria oscillava secondo i tempi e i luoghi predominando in ambiente alessandrino parte dei testi conservati fino ai nostri giorni è frutto della predicazione che mirava alla edificazione e alla formazione cristiana del popolo cristiano, e non di un'opera di studio o di ricerca. Dall'esperienza quotidiana si evince che, ancor oggi, ogni predicatore, nell'ambito di una celebrazione liturgica, tende a una esegesi allegorica adatta al pubblico presente e alle circostanze di vita degli uditori, forma comune dell'antica esegesi, che è in misura ridotta anche dell'esegesi pastorale odierna.