Opere 2 Vol. X/2
(Corpus scriptorum Ecclesiae aquileiensis) [Libro rilegato]EAN 9788831190916
Dopo una corposa introduzione, troviamo i testi di 22 inni attribuiti al patriarca di Aquileia Paolino II (750-802). Paolino 228 [228] recensioni era stato inviato a Cividale del Friuli da Carlo Magno nel 787, per essere consacrato «patriarca della prestigiosa Chiesa aquileiese». Gli inni si suddividono in ritmi (formati da strofe di varia tipologia metrica e comprendono la maggior parte delle composizioni) e carmi, con versi sciolti, ossia non strofici.
Gran parte degli inni sono composti per la liturgia (ad es. Il Natale del Signore, Il giorno di Pasqua, In onore di san Marco evangelista), mentre gli altri sono di carattere storico (tra gli altri: La conversione dei Sassoni, Il pianto per il duca Erico, La distruzione irreparabile di Aquileia). Eccelle, tra gli inni liturgici, quello sulla carità, che comprende il ritornello: Ubi caritas est vera, Deus ibi est. Questo inno era parte integrante della liturgia battesimale celebrata nella notte di Pasqua sia ad Aquileia sia a Milano. Singolare è il tema del carme intitolato De conversione Saxonum. In esso si giustifica la conversione forzata dei sassoni al cristianesimo a motivo della loro precedente condotta, giudicata simile a quella degli animali (vengono chiamati, infatti, lupi crudeli, corvi dalla voce rauca, ecc.); vi si loda la strategia politico-missionaria del condottiero, il giovane Carlo Magno, grazie al quale quella popolazione, nata da sangue perverso, meritò di conoscere il Re sommo del cielo.
A proposito degli inni liturgici di Paolino, i curatori scrivono: «Si poteva ammettere che avessero potuto figurare anche nelle adunanze ecclesiastiche, nelle preghiere extraliturgiche e nelle processioni, oppure essere cantati anche fuori di chiesa». E ciò si può capire, anche perché le composizioni più lunghe arrivano fino a oltre settanta strofe. Ogni composizione poetica di Paolino, in questo volume, è tradotta in italiano, dall’originale latino. Il testo è preceduto da un’introduzione ampia e rigorosamente documentata, ed è seguito da una serie di note esplicative. Alle pp. 87-91 troviamo l’elenco dei 56 manoscritti che conservano le composizioni di Paolino, aggiornato all’anno 2002. Gran parte dei codici sono arricchiti da notazione musicale.
Tratto dalla rivista "Rivista Liturgica" n. 2 del 2013
(http://www.rivistaliturgica.it)
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