Temi fondamentali per la storia del cristianesimo. Una valida testimonianza della vita dei crististiani tra il III e il IV secolo. Le opere pseudociprianee sono più numerose e più estese degli scritti autentici di Cipriano a causa della grande fama che egli ebbe non solo ai suoi tempi, ma anche e soprattutto nei secoli successivi. Porre uno scritto sotto la paternità di Cipriano significava infatti garantirne la sopravvivenza e l'ortodossia. Tra i tantissimi testi attributi a Cipriano il Curatore ha selezionato dodici opere la cui origine è presumibilmente riconducibile all'Africa romana e la cui epoca di composizione oscilla tra il III e il IV secolo.
I testi contengono temi fondamentali per la storia del cristianesimo, come la datazione della Pasqua, il celibato del clero, la penitenza, il valore del martirio, la spiritualità cristiana, il rapporto con gli Ebrei.
INTRODUZIONE GENERALE
Le opere pseudociprianee sono più numerose e più estese degli scritti autentici di Cipriano di Cartagine a causa della grande fama che egli ebbe non solo ai suoi tempi, ma anche e soprattutto nei secoli successivi. Porre uno scritto sotto la paternità di Cipriano significava garantirne la sopravvivenza e l'ortodossia, tant'è vero che anche alcuni scritti di Novaziano confluirono tra le opere attribuite al vescovo di Cartagine.
Dovendo provvedere in questo volume alla presentazione e traduzione di questa produzione letteraria si sono dovute fare delle scelte, per cui sono state selezionate dodici opere la cui origine fosse presumibilmente riconducibile all'Africa romana e la cui epoca di composizione oscillasse, grosso modo, tra il III e il IV secolo. Va notato, comunque, che permangono ancora dei dubbi circa il luogo di origine di questi scritti, come pure non è possibile per ognuno di essi stabilirne con esattezza la data di composizione. In ogni caso, le opere che presentiamo costituiscono una valida testimonianza della vita dei cristiani tra il III e il IV secolo ed alcune hanno a che fare anche con le vicende della vita di Cipriano. In tal senso, si è preferito pubblicare quelle omelie o trattati che si situano bene nel contesto dell'epoca e delle trattazioni del vescovo di Cartagine tralasciando le epistulae dubiae et suppositiciae.
Per la maggioranza degli scritti si offre la prima traduzione in lingua italiana, come per De laude martyrii, Ad Novatianum, De rebaptismate, Ad Vigilium episcopum de iudaica incredulitate, De singularitate clericorum, De Pascha computus, Exhortatio de poenitentia, Sermo de centesima, sexagesima, tricesima, trattandosi di un'impresa pioneristica non si esclude che ci siano delle eventuali imperfezioni o inesattezze dovute alle difficoltà derivanti dalla lingua latina, che non è più quella classica, né tanto meno quella di Cipriano — in alcuni casi infatti il testo presenta lezioni abnormi, come nel De aleatoribus e nel De montibus Sina et Sion —, e ai concetti talmente involuti e, per questo, oscuri, come nel caso del De rebaptismate, tali da non rendere facile la resa in italiano. Un'altra difficoltà è dovuta al passaggio da un'opera all'altra, e cioè da un autore e da un contesto all'altro con il cambiamento di lingua, stile, mentalità, cose che non facilitano l'opera del traduttore.
Nelle introduzioni, oltre a presentare le opere, si è tentato anche di" sintetizzare le questioni più importanti relative agli scritti stessi che in alcuni casi avrebbero richiesto una trattazione più ampia. Infatti, queste opere contengono temi fondamentali per la storia del cristianesimo, come la datazione della Pasqua, il celibato del clero, la penitenza, il valore del martirio, la spiritualità cristiana, il rapporto con gli ebrei, ecc.
Per rendere più comprensibile il testo, nelle note sono stati esplicitati termini e concezioni altrimenti poco chiari, evitando eccessivi tecnicismi che vengono rimandati agli studi specifici.
Nelle introduzioni delle singole opere si offre una bibliografia essenziale che permette di dare uno sguardo agli studi sulle opere stesse. Si noterà che alcune opere hanno goduto di una maggiore attenzione da parte degli studiosi, mentre altre sono state meno analizzate. Nonostante questo, a nostro avviso, restano punti di riferimento per le opere pseudociprianee i volumi di P Monceaux, Histoire littéraire de l'Afrique chrétienne, Paris 1902, di H. von Soden, Cyprianische Briefsammlung, TU 25/3, Leipzig 1904, di H. Koch, Cyprianische Untersuchungen, Bonn 1926 e di J. Daniélou, Les origines du christianisme latin. Histoire des doctrines chrétiennes avant Nicée, vol. III, Paris 1978. Mentre sono strumenti indispensabili per l'opera di traduzione il Dictionnaire Latin-Frarnais des Auteurs Chrétiens di A. Blaise e il Glossarium Mediae et Infimae Latinitatis di C. Du Cange.
Il volume si chiude con l'opera le Sententiae episcoporum, le cui introduzione, traduzione e note si devono a Paolo Bernardini.