Essere tua Parola

A Trento, durante la seconda guerra mondiale, una giovanissima Chiara Lubich porta con sé, nei rifugi antiaerei, il Vangelo, e lo legge insieme alle amiche, gettando le basi dell’esperienza spirituale che darà vita al movimento dei Focolari. Racconterà lei stessa, a proposito di quei momenti: «Quelle parole balzavano agli occhi della nostra anima con una luminosità insolita… Il Vangelo offriva realmente parole di vita, da potersi tradurre in vita».
È quanto si respira nelle pagine di questa antologia, curata da Fabio Ciardi: il Vangelo, la Parola di Dio a portata di tutti, che diventa Parola di vita nella concretezza e nella varietà di esperienze. Vi si respira, cioè, il modo di agire dello Spirito nei confronti di chi ha una vocazione e una missione evangelica, come descrive bene il curatore: «Egli mette in luce dapprima le parole che invitano ad amare, poi, nel vivere costantemente la “Parola di vita”, fa scoprire che ogni parola del Vangelo è amore, perché Amore è Colui che le ha pronunciate, e tutte conducono ad amare» (p. 8).

Leggiamo ancora dalla stessa Introduzione: «Il libretto che adesso il lettore ha in mano non è stato composto da Chiara, è semplicemente una scelta di testi brevi, incisivi, quasi aforismi, tratti dai suoi scritti editi e inediti. I generi letterari vi appaiono molto diversi, dalla narrazione autobiografica alla preghiera, dall’intuizione all’esperienza, dall’esposizione dottrinale all’esortazione. Questa pluralità favorisce l’approccio al rapporto di Chiara con la Parola e fa percepire la vastità della dottrina che ne scaturisce» (p. 10).
I testi riportati lasciano trasparire la forza dell’esperienza di una Parola che si incarna nella vita di Chiara, «perché qui sta il segreto di una vita evangelica: vivere il Vangelo! Non soltanto leggerlo, meditarlo, pregarlo, ma vivere il Vangelo, fino a farlo diventare vita della nostra vita, sul modello più alto, Maria, tutta rivestita della Parola» (p. 11).

Lo testimoniano i ricordi di Chiara Lubich, proprio in riferimento a quella lettura giovanile dei Vangeli, a lume di candela, nei rifugi antiaerei: «Aprendo con amore il Vangelo, o comunque il Nuovo Testamento, nelle lunghe ore di sosta nei rifugi antiaerei ci vennero in rilievo quelle Parole che più esplicitamente parlano d’amore: “Una sola è la cosa di cui c’è bisogno” (Lc 10,42); “Ama il prossimo tuo come te stesso” (Mt 19,19); “Amate i vostri nemici” (Mt 5,44); “Amatevi gli uni gli altri” (Gv 15,17); “Soprattutto conservate tra voi una grande carità” (1Pt 4,8). Ci parvero parole d’una potenza rivoluzionaria, d’una vitalità sconosciuta, le uniche capaci di mutare radicalmente la vita: anche di noi, cristiani di questo tempo» (p. 21).

Tratto dalla Rivista di Vita Spirituale n. 4-5/2010
(http://www.vitaspirituale.it/)