Nuovo Enchiridion sul diaconato
-Le fonti e i documenti ufficiali della Chiesa
EAN 9788820998073
Il volume, curato da Enzo Petrolino, diacono coniugato della diocesi di Reggio Calabria-Bova e presidente della Comunità del Diaconato in Italia, offre una raccolta di testi fondamentali per conoscere le radici del diaconato e comprenderne sia la specificità ministeriale sia le potenzialità di sviluppo nell’oggi della vita e della pastorale ecclesiale.
Le Fonti scritturistiche e patristiche, di Documenti dei concili e della Santa Sede, il Magistero pontificio fino a papa Francesco, indicano – dice il curatore nell’Introduzione – «il lungo e graduale percorso del ministero diaconale fino al nostro tempo, ne evidenziano le tappe più significative ed aprono la strada a riflessioni, ricerche e approfondimenti» (p. 11). L’opera si inserisce in un contesto in cui l’interesse teologico-pastorale verso la ministerialità e i ministeri nella chiesa vive un crescente interesse; interesse che, allo stesso tempo e allo stesso modo, è presente, con una sensibilità particolare, nei confronti del diaconato. Tale interesse è stato approfondito anche nelle riflessioni conciliari e post-conciliari e ha portato oggi a una rinnovata attenzione verso il ruolo che i diaconi hanno nella chiesa.
Sicuramente la pubblicazione di questi documenti, raccolti con passione e competenza da Petrolino, è un’ulteriore prova che il ripristino del diaconato è uno dei doni più belli che lo Spirito abbia fatto alla chiesa con il Concilio Vaticano II. Esso sta conoscendo ora, come già nei primi secoli del cristianesimo, una grande stagione: la realtà ci conferma, infatti, che la vocazione al diaconato è al momento l’unica in crescita.
Lo stimolo che oggi ci viene dato è quello a un continuo approfondimento teologico-pastorale, finalizzato a promuovere condizioni di comprensione e di crescita precise affinché tale vocazione sia sempre più autentica espressione della comunionalità e della diaconia nella chiesa e della chiesa.
Quella che lancia papa Francesco al ministero diaconale oggi è una bella sfida. Il gesto della lavanda dei piedi che compie il Giovedì santo – come già era solito fare a Buenos Aires –, indossando la stola al modo diaconale è un segno molto forte, che mette al centro i poveri e gli emarginati, è un segno di parresia evangelica per il mondo. Per molto tempo, i teologi, i vescovi e gli stessi diaconi sono stati alla ricerca dell’identità del diaconato. Con il suo insegnamento, Francesco presenta alla comunità una visione chiara di una “chiesa diaconale”. Questa visione può integrare insieme il meglio del lavoro degli studiosi, della riflessione teologica e della ricerca storica. Essa include il servizio ai sofferenti e ai poveri nelle opere della carità cristiana, così come l’opposizione profetica contro l’ingiustizia. Ma incorpora anche in sé il raggiungimento di coloro che sono poveri spiritualmente: i cercatori della verità, i lontani da Dio, quelli che non sono mai stati cristiani e quelli che non credono più. Significativa la lettera, scritta a mano e indirizzata al vescovo Joaquín Mariano Sucunza, vicario generale di Buonos Aires, che il papa ha inviato in occasione dell’ordinazione di alcuni diaconi, nella quale ha voluto sottolineare come il servizio debba connotare l’esistenza e l’esercizio del ministero diaconale, un ministero che esprime e manifesta pubblicamente la vocazione al servizio. E questo non solo per un tempo determinato, ma per tutta la vita, permanentemente. «Servizio per Gesù Cristo, servizio per la chiesa, servizio ai fratelli, specialmente quelli più poveri e bisognosi. Non siate “diaconi a ore” né funzionari. La chiesa non è una Ong. Che il servizio scavi la vostra vita […]. Mettete – come il diacono Lorenzo – la carne sulla brace» (p. 20).
Per collocare correttamente il diacono nel contesto della nuova evangelizzazione ci vengono in aiuto i Lineamenta del Sinodo dei vescovi del 2012, dov’è formulata questa domanda: «In che modo il ministero del diaconato ha trovato nel mandato evangelizzatore uno dei contenuti della sua identità?» (Evangelizzatori ed educatori perché testimoni, n. 30). Successivamente, nella “proposizione” sulla dimensione pastorale del ministero diaconale, si riconosce e si incoraggia il lavoro dei diaconi, il cui ministero rende un grande servizio alla chiesa. Vengono anche sollecitati per i diaconi programmi di formazione permanente all’interno delle diocesi (cf. Dimensione pastorale del ministero ordinato, Proposizione 49).
Nell’esortazione apostolica Evangelii gaudium papa Francesco invita i sacerdoti e i diaconi a trovare vie nuove e strumenti adeguati al mondo d’oggi per rendere più aderente e “attraente” la predicazione (cf. n. 159). Filippo, uno dei sette diaconi scelti dopo la Pentecoste, che evangelizzò la Samaria con grande successo e perciò fu chiamato “l’evangelista”, è la figura biblica che corrisponde pienamente a questa visione evangelizzatrice del diaconato. Ciò richiede una “nuova incarnazione” della diaconia dentro i luoghi più travagliati di questo tempo, un ascolto attento del “grido dei poveri”. Il ministero diaconale, dunque, va compreso come parte integrante del lavoro fatto dal Concilio per preparare l’intera chiesa a un rinnovato apostolato nel mondo contemporaneo, un mondo dentro il quale i diaconi sono chiamati a chinarsi sui fratelli e condividerne ansie e speranze, in un servizio instancabile, fedele e luminoso che fa di essi, come ebbe a dire l’amato san Giovanni Paolo II, «i pionieri della nuova civiltà dell’amore» (Discorso all’Udienza generale dell’8-2-1995).
Il volume è completato da un’Appendice sul diaconato nei documenti della Chiesa italiana e dal Discorso di papa Francesco all’Unione Internazionale Superiore Generali – sull’inserimento delle donne nella vita della chiesa – tenuto nell’Aula Paolo VI il 12 maggio 2016.
Tratto dalla rivista "Aprenas" n. 1-2/2018
(http://www.pftim.it)
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Luigi Abruzzese il 18 ottobre 2017 alle 18:16 ha scritto:
Aggiornatissimo. Utilissimo per chi vuole conoscere il ministero del diaconato permanente restituito dai padri conciliari nel Vaticano Secondo . Consigliabile a chi è già diacono o a chi vuole conoscere meglio il ministero ordinato.