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Descrizione
Da testimone dell'evento, l'autore rivendica le novità pastorali del Vaticano II: una Parola di Dio che orienti davvero la vita del cristiano e della Chiesa, una liturgia che impregni di Cristo tutta la loro esistenza e attività. Due elementi che dovrebbero far sentire primaria la voce del popolo di Dio e spingerlo a essere lievito del cammino dell'umanità tutta verso il regno di Dio, un cammino di accoglienza dell'amore di Dio e di solidarietà verso gli altri esseri umani, a cominciare dai più piccoli, i più poveri ed emarginati. Al tempo stesso Bettazzi manifesta la sua preoccupazione per un'ancora limitata accoglienza e ancor più limitata attuazione del Concilio. Soprattutto per il fatto che lo si interpreta in chiave minimalista, senza che la lettura della Bibbia diventi il punto di riferimento, o presentando la liturgia come la preghiera del popolo di Dio e non come «sorgente e culmine» della vita della Chiesa e dei cristiani. Egli pensa alle giovani generazioni quali destinatarie privilegiate delle sue parole, confidando che «qualche giovane coraggioso possa superare la barriera del modo diverso di pensare e di esprimersi» per raccogliere la testimonianza di un evento che deve ancora illuminare la Chiesa di oggi e di domani.
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DETTAGLI DI «Il Concilio, i giovani e il popolo di Dio»
Tipo
Libro
Titolo
Il Concilio, i giovani e il popolo di Dio
Autore
Bettazzi Luigi
Editore
Edizioni Dehoniane Bologna
EAN
9788810513088
Pagine
104
Data
ottobre 2011
Peso
157 grammi
Altezza
21 cm
Larghezza
14 cm
Profondità
0,8 cm
Collana
Itinerari
Recensioni di riviste specialistiche su «Il Concilio, i giovani e il popolo di Dio»
Ormai mons. Bettazzi è uno degli ultimi testimoni del Concilio e come tale dedica tutte le proprie energie a indicare i punti di novità del Vaticano II: una parola di Dio che orienti la vita del cristiano e della Chiesa, una liturgia che impregni di Cristo l’esistenza e ogni attività. Al tempo stesso egli si dice preoccupato per un’ancora limitata accoglienza e attuazione del Concilio. Soprattutto per il fatto che lo s’interpreta in chiave minimalista. Qui in particolare emerge l’attenzione alle giovani generazioni quali destinatarie privilegiate delle sue parole, confidando che «qualche giovane coraggioso possa superare la barriera del modo diverso di pensare e di esprimersi» per raccogliere la testimonianza di un evento che deve ancora illuminare la Chiesa d’oggi e di domani.
Tratto dalla Rivista Il Regno 2011 n. 18
(http://www.ilregno.it)
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Dott. dr Luca Necciai, spammezza@gmail.com il 12 dicembre 2011 alle 12:00 ha scritto:
Bettazzi partecipò al Concilio "al seguito" di mons. Lercaro, arcivescovo di Bologna e visse dall'interno tensioni e slancio di rinnovamento provenienti da quell'appuntamento. Rileggere oggi le sue riflessioni scalda il cuore e rincuora l'anima: non si tratta, come punte progressiste del pensiero cristiano a volte tendono a suggerire, di sognare un "Vaticano III", ma prendere slancio e con entusiasmo lavorare alla realizzazione quotidiana e attuale dello spirito che i Padri conciliari ci hanno consegnato e che spetta al popolo di Dio tutto incarnare e attualizzare