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Citazione spirituale

Immagini di violenza divina nell'Antico Testamento

di

Debora Tonelli

 (1 recensione)

Copertina di 'Immagini di violenza divina nell'Antico Testamento'
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EAN 9788810415290

Disponibile dopo il 07/01 causa chiusura natalizia editori/fornitori
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Descrizione

Le immagini violente di Dio occupano molte pagine della Bibbia e, tuttavia, suscitano stupore poiché sembrano contrastare con l'eredità della tradizione teologica cristiana.Il disorientamento obbliga a ripensare la prospettiva con la quale ci si accosta al testo e l'analisi delle sue modalità espressive. In che modo e in che misura è possibile superare la distanza temporale e culturale che ci separa dalla pagina biblica? Qual è l'utilità di comprendere narrazioni tanto distanti dalla sensibilità religiosa contemporanea?L'analisi di tre brani poetici (Esodo 15, Giudici 5 e Abacuc 3) consente di fare emergere un'immagine divina complessa, non «monolitica», non riducibile a un attributo dominante, che costringe a ricollocare la questione della violenza divina dal centro a una posizione meno cruciale, ma comunque sintomatica, dell'esperienza di Dio testimoniata dagli autori biblici.

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Tipo Libro Titolo Immagini di violenza divina nell'Antico Testamento Autore Editore Edizioni Dehoniane Bologna EAN 9788810415290 Pagine 192 Data novembre 2014 Peso 258 grammi Altezza 21 cm Larghezza 14 cm Profondità 1 cm Collana Scienze religiose
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Un libro complesso, appassionato e che certamente fornisce numerosi spunti di riflessione. Il testo è una rielaborazione della ricerca di dottorato discussa sotto la direzione di due massimi esegeti del calibro di U. Berges e E. Zenger, presso la Westfälische Universität di Münster (Germania). Il tema è tratteggiato già a p. 9 con queste parole: «La violenza esercitata da Dio in molti racconti biblici rivela davvero il suo volto o, piuttosto, i bisogni, le domande, i sentimenti di coloro che ne hanno testimoniato la presenza? Sono due lati di una stessa domanda che non necessariamente si negano a vicenda, ma senz’altro tracciano percorsi diversi». Posta in questo modo la questione – alla quale l’autrice rinuncia ad offrire risposte univoche (p. 13) –, il testo si muove essenzialmente su tre livelli. Il primo è di carattere assiologico: vuole indagare come e perché il Dio giudaico- cristiano delle Scritture presenti a più riprese tratti di violenza, pur venendo affermato in entrambe le fedi come un Dio di bontà e misericordia. Questa riflessione apre la domanda – ed è il secondo livello – sulla questione ermeneutica: con quali strumenti interpretativi si può e si deve affrontare questa aporia? L’autrice mette in campo tutta una serie di conoscenze che mostrano come il lettore prenda parte attivamente al processo comunicativo di un vitalitesto. Il terzo livello è l’analisi esegetica di tre passi poetici dell’Antico Testamento (Es 15; Gdc 5; Ab 3) nei quali sono presenti molti tratti del Dio “violento”. Il passaggio fra i tre livelli risulta complesso, ma l’autrice si immerge con destrezza e profondità nell’analisi dei testi, fornendo così una indubbia serie di stimolanti riflessioni. La scelta di commentare testi poetici, piuttosto che testi narrativi, è certamente importante e fa dell’opera di Tonelli un testo di notevole interesse, per un pubblico attento e interessato alla tematica.


Tratto dalla rivista "Parole di Vita" n.2 del 2016
(https://www.queriniana.it/parole-di-vita)

antico testamento, violenza